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MotoGP, Trionfo in solitaria per Vinales a Rio Hondo, 2° Rossi

Marquez cade e gli regala la vittoria,  3° Crutchlow davanti a Bautista e Zarco, 7° Petrucci, a terra anche Lorenzo, Dovizioso e Pedrosa 

MotoGP: Trionfo in solitaria per Vinales a Rio Hondo, 2° Rossi

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Trattasi di suicidio o qualcosa di molto simile. Già, perché Marc Marquez sembrava avere in mano il Gran Premio d’Argentina. Grazie ad una partenza super lo spagnolo era riuscito a imprimere il proprio ritmo, facendo il vuoto dopo sole due tornate. Più che Rio Hondo, pareva di vederlo in azione sulla pista di Austin, dove tutto gli riesce sempre facile. Questa volta però il copione va nel verso sbagliato, perché al quarto giro accade il colpo di scena che nessuno si sarebbe mai immaginato. Lo spagnolo finisce incredibilmente a terra in curva 2, Vinales ringrazia prendendo in mano la leadership della corsa senza più farsela sfuggire.

Impeccabile il numero 25 della Yamaha, veloce e costante nella gestione della gara, tanto da mettere in cassaforte il secondo successo consecutivo dopo Losail: “Ho cercato fin da subito di avere un buon passo nonostante Marquez fosse veloce – ha spiegato il 25 - poi, dopo la sua caduta, volevo soltanto portare a casa il maggior numero possibile di punti”.

Alle sue spalle Valentino Rossi. Il Dottore scattava dalla settima casella, ma è riuscito subito a rimontare posizioni su posizioni, portandosi al terzo posto negli scarichi della Honda di Cal Crutchlow. A sette giri dalla fine l’attacco decisivo che gli ha consentito di salire sul secondo gradino del podio: “Volevo fare una buona gara e nulla di più – ha commentato The Doctor al 223° podio in 350 gare -  sono partito bene, passando i piloti più lenti che avevo davanti. Rispetto a Cal il mio passo era migliore e alla fine sono felice per questo risultato”.

Al portacolori LCR non resta che accontentarsi della terza posizione nel duello col nove volte iridato: “Credo sia stata una bellissima prestazione quella di Rossi – ha svelato Cal - mi trovavo bene in sella alla Honda. Ad un certo punto speravo addirittura di annullare il gap di Vinales – ha aggiunto - però non ci sono riuscito. È stato comunque facile riuscire a seguire Valentino nel finale e sono entusiasta di questo podio”.   

In quarta posizione Bautista, poi Zarco, Folger, Petrucci, Redding, Miller e Abraham. Soltanto sedici i piloti al traguardo con Iannone a chiudere il gruppo dopo aver scontato un ride through per partenza anticipata. Tra coloro che sono finiti a terra anche Dani Pedrosa, stesso discorso per Dovizioso, centrato incredibilmente dall’Aprilia di Aleix Espargarò. Per Lorenzo la gara non è nemmeno iniziata, perché alla prima curva è caduta a causa di un contatto con Iannone.

Curiosità di giornata: i vincitori odierni delle tre categorie sono gli stessi di due settimane fa in Qatar.   Seconda curiosità: non sono arrivate al traguardo né le Honda, né le Ducati, né le Aprilia ufficiali...e visto che Iannone non ha preso punti si potrebbe dire lo stesso per la Suzuki.

LA CRONACA – Sulla griglia di partenza Marc Marquez si affida allo pneumatico duro all’anteriore e medio al posteriore, proprio come Andrea Dovizioso, gomma media invece per Vinales e Rossi. Allo spegnimento dei semafori Marquez si dimostra impeccabile, mantenendo la propria posizione. Lo segue Crutchlow tallonato da Vinales e Rossi, mentre quinto Petrucci, poi Pedrosa e Abraham. Nono Dovizioso, sfortunato Lorenzo, a terra dopo nemmeno due curve a causa di un contatto con Iannone, che verrà poi penalizzato con un ride through a causa di partenza anticipata.

Dopo due sole tornate Marquez ha già un secondo e mezzo sulla Honda LCR di Crutchlow, tallonato da Vinales e Rossi. Dietro al Dottore si inserisce Petrucci, che scavalca Pedrosa, ottavo Dovizioso alle spalle di Folger.

In vetta Marc Marquez martella sull’1’40”, Vinales si porta all’inseguimento del connazionale, infilando Crutchlow. L’alfiere LCR deve fare i conti con il pressing di Rossi, staccato di quattro decimi.  I riflettori sono tutti puntati sul 93 della Honda, che al quarto giro commette un errore incredibile, finendo a terra. Trattasi di vero e proprio suicidio quello del cinque volte iridato, che lascia pista aperta alla Yamaha col  numero 25.

A 20 giri dalla conclusione Vinales comanda con mezzo secondo di margine su Crutchlow e Rossi, in quarta piazza c’è Petrucci seguito da Pedrosa e uno straordinario Zarco, poi la Ducati di Dovizioso con Folger e Aleix Espargarò. Ventunesimo Iannone dopo aver scontato il ride through. Sfortunato Rins, a terra alla curva tredici.

Il passo di Vinales è sull’1’39” alto, Rossi non riesce a scendere sotto l’1’40”, rimanendo sempre in terza piazza alle spalle di Crutchlow. Tra i due compagni Yamaha c’è un secondo e mezzo di distacco. Dietro di loro Pedrosa scalza Petrucci dal quarto posto, mentre Zarco sale in sesta piazza.

Quando ci sono ancora quindici tornate da disputare, Vinales è ben saldo agganciato alla vetta, Crutchlow e Rossi riescono finalmente a scendere sotto l’1’39”. Alle spalle del terzetto Zarco è fenomenale, perché si sbarazza di Pedrosa e Petrucci agganciando il quarto posto a tre secondi dalla Yamaha numero 46. Fuori dalla top ten Abraham, tredicesimo.

Il Gran Premio d’Argentina si tinge di nero per Honda, perché a dodici giri dalla conclusione anche Daniel Pedrosa finisce a terra, nella stessa curva dove è caduto Marquez. Un giro più tardi la sorte tocca anche Dovizioso, centrato dall’Aprilia di Aleix Espargarò. Incredibile ma vero!

Vinales comanda la corsa con circa due secondi e mezzo su Crutchlow, seguito da Rossi, Bautista, Zarco, Petrucci, Folger e Redding. Salgono nella top ten Miller e Abraham. In pista ci sono solo sedici piloti, gli altri sono tutti ritirati. Sembra una corsa ad eliminazione quella di Rio Hondo.

Mentre Vinales è in fuga per la vittoria, Rossi studia da vicino Crutchlow per trovare il varco vincente. Lo indovina quando ci sono ancora sette tornate prima della bandiera a scacchi. Cal stringe però i denti, rimanendo incollato al posteriore della M1 col 46. Dietro il terzetto di testa, Bautista, Zarco, Petrucci e Folger.

Negli ultimi cinque giri le posizioni sono ormai scritte. Nulla può mettere i bastoni tra le ruote a Maverick Vinales, che conquista il secondo successo in Yamaha davanti a Valentino Rossi. Il Dottore riesce a trovare quei tre decimi che gli bastano per aver la meglio sulla Honda di Cal Crutchlow. Quarto Bautista, poi Zarco, Folger, Petrucci, Redding, Miller e Abraham.   

 

  

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