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MotoGP, Tardozzi: Lorenzo? Ducati deve farlo tornare vincente

"Sta chiedendo molto a se stesso e a noi, lo accontenteremo. Mi ha colpito la sua umiltà. Dovizioso? mai visto così determinato"

MotoGP: Tardozzi: Lorenzo? Ducati deve farlo tornare vincente

Non c’è stato molto tempo per riposarsi dopo il GP del Qatar per gli uomini della Ducati. Lasciata la pista di Losail, squadra e piloti questa settimana si sono trasferiti in Spagna, a Jerez. Martedì Michele Pirro era già in sella alla GP17 ed è stato raggiunto il giorno successivo da Lorenzo e Dovizioso, per i due piloti una giornata di test privati per poi lasciare nuovamente le moto a Pirro giovedì.

A seguirli dai box c’era, naturalmente, il team manager Davide Tardozzi.

“Semplicemente abbiamo sfruttato queste prove per provare dei setup in vista della gara, questa è stata sempre una pista ostica per noi - ci spiega - È stato uno sforzo organizzativo non da poco, Andrea e Jorge hanno usato le moto di Michele e abbiamo fatto delle verifiche”.

Avete usato anche la nuova carena?
Jorge ha fatto un’uscita con il nuovo cupolino per verificarne l’efficienza, ma non abbiamo ancora deciso quando lo useremo in gara”.

Come hai visto Lorenzo, il suo debutto sulla Ducati in gara non è stato facile…
Jorge ha avuto un problema. In partenza, per non toccarsi con Pedrosa, è andata largo, poi è risalito velocemente insieme ad Aleix Espargarò. Purtroppo, a un certo punto, la gomma posteriore si è sbilanciata e ha incominciato ad avvertire delle forti vibrazioni”.

Come mai?
Sono cose che possono accadere, anche a causa del consumo, non è detto che si sia trattato di una gomma fallata. Lorenzo ha avvertito questo problema, non conoscendo ancora la moto alla perfezione ha giustamente rallentato. È un fatto: basta guardare in cronologici dei tempi, stava girando con tempi simili a quelli dei primi e poi li ha alzati improvvisamente di un secondo e mezzo”.

In un certo senso questo problema è servito a fargli indorare la pillola?
Jorge non è per nulla contento di come sta andando, in questo momento sta chiedendo di più sia a se stesso che a noi. Però nel farlo ha una totale positività. La cosa che mi ha colpito più di lui è l’umiltà, non si comporta come una star ma si mette nella condizione di poterci aiutare. Fa veramente parte della squadra”.

È stato così anche a Jerez?
Dico solo una cosa: martedì è arrivato in aereo, è passato in hotel per lasciare la valigia ed è venuto subito ai box. È questo che intendo quando dico che fa parte del team ed è la base su cui costruire”.

Però non ti ha deluso la sua gara in Qatar?
Dopo i test invernali non mi aspettavo che vincesse, ma quando hai a che fare con un pilota come Jorge può sempre succedere di tutto. Lo vedevo vicino ai primi”.

La strada sembra lunga, in che modo è stato utile questo test a Jerez?
Jorge ha cercato di conoscere meglio la moto, ha provato a guidarla in un modo diverso e ci ha chiesto alcune cose. Sono richieste che, in parte, soddisferemo già in Argentina. Sappiamo che per avere un Lorenzo come quello dell’anno scorso, in cui vinse l’ultimo GP, serve dargli qualcosa in più, in modo da velocizzare il suo adattamento”.

Parli di squadra, come sono i suoi rapporti con Dovizioso?
Racconto un aneddoto. Finita la gara in Qatar, Jorge era evidentemente e ovviamente non contento, appena sbollita la rabbia, è venuto nei box a cercare Dovi e non trovandolo è andato nel suo ufficio per fargli i complimenti. Non è una cosa scontanta e rivela la sua attitudine a fare parte di una squadra. Logicamente spero che un giorno litigheranno in gara per il 1° posto, ma per ora mi godo questo ambiente incredibile (ride)”.

Quindi i due lavorano d’amore e d’accordo?
Penso che Andrea abbia agevolato questo processo, è una persona per nulla astiosa e che sa mettere tutti a proprio agio: è quello che ha fatto con Jorge dal primo giorno. Il Dovi sa che in Ducati non si fanno favoritismi, che tutti i piloti hanno quello che chiedono e quindi ha capito che Lorenzo può essere un aiuto”.

Parliamo allora della gara di Dovizioso in Qatar…
Lo dissi a gennaio, quando presentammo il team: non avevo mai visto Andrea così determinato e sicuro. Dissi che questa sarebbe stata la sua migliore stagione e ne sono ancora convinto, ha lo spirito giusto e sta portando a casa il massimo. Lo vedo concentrato, determinato, sicuro della sua sua moto e del suo gruppo di lavoro, tranquillo”.

Però Andrea ha detto anche di essere preoccupato, perché la sua era l’unica Ducati davanti a Losail.
Sì, ha evidenziato questo aspetto ma ritengo che quello che è successo sia anche stato frutto di una casualità. Lorenzo ha avuto un problema, come anche Petrucci, ma Redding è arrivato a 9 secondi dal vincitore”.

Il terzo secondo posto consecutivo non ti fa arrabbiare?
Dovi è arrivato 2° ma lottando fino alla fine con Vinales, che ha fatto un ultimo giro incredibile, tanto che anche Valentino si è staccato. Maverick è stato il mattatore dell’inverno e prima della gara dava almeno mezzo secondo di passo a tutti, ma Andrea è stato con lui. È stato l’unico che ci ha creduto: alla fine Rossi ha mollato, Dovi no”.


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