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Roma: cinghiale abbatte uomo in scooter e lo uccide

Un incidente mortale dovuto a un animale selvatico nei pressi della Capitale... un altro episodio che fa riflettere

Moto - News: Roma: cinghiale abbatte uomo in scooter e lo uccide

L’episodio, di enorme gravità, è oramai noto. È accaduto a Roma, intorno alla mezzanotte di venerdì 17 marzo in via dell’Inviolatella Borghese, stradina all’interno dell’omonimo parco in zona Cassia. Uno scooterista (Alessandro Nazzareni) viaggiava a bordo di un Honda SH. Il 49enne si è imbattuto d’improvviso in un cinghiale, spuntato dai cespugli del parco. O perché aveva sete e voleva abbeverarsi nel laghetto di Vigna Clara; oppure perché in preda al panico, per via dei rumori e dei fari delle auto. Comunque sia, il cinghiale ha attraversato l’incrocio e ha centrato in pieno il povero Nazzareni, che è caduto sull’asfalto. La vittima è stata soccorsa dai medici del 118 che lo hanno poi trasportato d'urgenza all'ospedale Villa San Pietro dove è morto. Un incidente dalla dinamica esatta ancora da chiarire, che lascia spazio ad alcune riflessioni.


Si sa da anni...


Anzitutto, non si tratta di un’emergenza. Del guaio "cinghiali" che costituiscono un problema per la sicurezza stradale si parla da tanto, a Roma. E in realtà anche altrove. Basti dire che 9 marzo scorso un ungulato (in un’area non molto distante da quella verde dove ha perso la vita Nazzareni), nei pressi del parco dell’Insugherata, un automobilista (tuttora ricercato) ha sparato con una pistola in via Antonio Labranca, colpendo in pieno un cinghiale che pascolava in un prato con i suoi cuccioli. Accuditi dagli abitanti. Ma avvistamenti e incidenti stradali si fanno sempre più frequenti, e sono spuntati pure video per provare quanto si dice: spesso, per chi va in moto o in scooter, dimostrare che esiste un pericolo mortale non è facile; una foto o un video, anche con smartphone, sono la dimostrazione che non si tratta di leggende metropolitane. Un mese fa, destò scalpore il video di un cinghiale che correva lungo via Baldo degli Ubaldi, nella zona opposta della città rispetto al luogo dell'incidente mortale. Sono stati visti cinghiali a Roma nord, sulla Cristoforo Colombo, ai margini della pineta di Ostia, nella zona della Bufalotta, anche per la presenza di rifiuti che escono dai cassonetti.


Soluzione per tutti


Che sia necessario prendere un qualche provvedimento è chiaro, per proteggere gli utenti deboli (scooteristi e motociclisti), così come chi va in auto; ma anche a tutela dei cinghiali stessi. In incidenti, purtroppo, sono morti cinque animali negli ultimi sei mesi. Animali attratti dall’odore del cibo proveniente da cassonetti stracolmi, magari rovesciati; senza contare le discariche improvvisate ai bordi dei marciapiedi. Per non parlare dei gabbiani, che si fiondano sugli scarti dell’uomo. Va premesso che l’attuale giunta (Cinque Stelle) ha ereditato un problema del passato, e che non esiste la bacchetta magica per risolvere la questione d’un colpo. Gli esponenti del PD che hanno criticato l’amministrazione capitolina per i rifiuti abbandonati in strada, che attirerebbero gli ungulati. Comunque, il Campidoglio starebbe vagliando l’ipotesi di utilizzare un immunovaccino: un farmaco che servirebbe alla sterilizzazione dei cinghiali per ridurne la moltiplicazione. Mentre il Codacons chiede un’indagine che accerti le responsabilità, la Coldiretti ha rammentato i costi dell’emergenza-cinghiali, in vite umane oltre che economici; 100 milioni di euro nel 2016.


Chi va in moto non ha difese


Non esiste, chiaramente, una qualche possibilità per evitare incidenti stradali con i cinghiali: chi va in moto, oltre alla solita normale prudenza e al rispetto dei limiti di velocità, non può mettere in atto nessun’altra strategia di difesa. Occorre procedere lentamente, anche in rapporto al tipo di strada; ma non si può certo viaggiare a due all’ora guardando di continuo a destra, a sinistra, e anche dietro e davanti: anche questa sarebbe una guida comunque pericolosa e imprudente. In quanto alle zone a rischio, ovviamente quelle vicino ai parchi e ai cassonetti strabordanti: sarebbe da capire a questo punto se ci sia un’area non pericolosa, fra asfalto dissestato, voragini e cinghiali. Da parte loro, i gestori delle strade dovrebbero intervenire il più possibile, con segnaletica adeguata e manutenzione più frequente.


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