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SBK, Squalifica Smith, dura presa di posizione del team Lorini

Lettera aperta della squadra dopo quanto accaduto al Chang: "Kyle penalizzato come mai nessuno prima d'ora nel motociclismo"

SBK: Squalifica Smith, dura presa di posizione del team Lorini

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È trascorsa una settimana dalla tappa asiatica di Buri Ram, ma non si accenna a placarsi la discussione riguardante al bandiera nera a Kyle Smith nella gara di domenica della SuperSport. Il pilota doveva infatti scontare un ride through, dal momento che non ha ceduto le tre posizioni in occasione del sorpasso effettuato su Gamarino.

Mancavano meno di cinque giri alla fine e anziché transitare in corsia box, l’alfiere Lorini ha proseguito la propria gara. Al termine della corsa, il pilota avrebbe poi scontato la penalità, pagando alcuni secondi imposti dalla direzione gara. Niente di tutto ciò è accaduto, perché dopo aver passato di forza il locale Kraisart, la race direction espone immediatamente la bandiera nera all’inglese, temendo probabilmente che quest’ultimo potesse avvicinarsi Caricasulo e compiere il medesimo tipo di sorpasso, andando quindi a compromettere la prestazione del romagnolo.

Smith è stato quindi squalificato, ma al team Lorini non è proprio andata giù la decisione. In una lettera aperta, la squadra Honda espone il proprio punto di vista: “Cari amici, tifosi, addetti ai lavori, a qualche giorno di distanza dai fatti del Thai Round del Mondiale Supersport a Buriram e dopo la solidarietà ricevuta, voglio ringraziare con queste poche righe tutti coloro che ci stanno spronando dicendo loro che il nostro lavoro continuerà all’insegna dell’umiltà e dell’impegno come sempre è stato, nella consapevolezza di avere quest’anno più che mai, la possibilità tecnica, unita alle doti velocistiche ed umane dei nostri piloti, di raccogliere e dare ai nostri tifosi le soddisfazioni che noi e tutti meritiamo. A Buriram il nostro pilota, Kyle Smith, è stato a nostro avviso in maniera del tutto ingiustificata escluso dalla classifica, dopo esser stato protagonista di una gara bellissima. Veloce e, suo malgrado, sfortunata, perché conclusasi con l’esclusione del pilota dalla classifica con l’esposizione della bandiera nera. Nella fattispecie Smith, protagonista in pista di un eccellente gara, è stato oggetto di una serie di penalizzazioni forse unica nella storia del motociclismo, senza che, a mio avviso, vedendo le riprese televisive e sentendo il mio pilota, ce ne fossero stati gli estremi.

Ma oltre a questo, quello che non abbiamo compreso è perché sia stata esposta la bandiera nera a Kyle quando avrebbe potuto, visto che il Ride Through è stato comunicato quando mancavano meno di cinque giri alla fine, concludere come era suo diritto la gara e, poi, eventualmente vedersi comminata una penalizzazione in secondi, così come esplicitamente prevede l’art. 1.19 del Regolamento Internazionale. Una decisione, anche quella della penalizzazione in secondi, che comunque non avremmo condiviso, ma che avremmo rispettato, nei termini del regolamento. Ma la decisione di escluderci dalla gara ci penalizza oltremodo e, delle motivazioni che sono state alla base di questa scelta (bandiera nera invece che penalizzazione in secondi), non potendo fare ricorso contro tale decisione, abbiamo chiesto lumi direttamente alla Federazione Internazionale, dalla quale ci attendiamo una risposta. Di fatto il pilota, che in quel momento era al secondo posto, è stato privato del diritto di veder concludere la sua gara, di probabili punti in campionato, del giro più veloce e dei relativi premi, con un evidente danno di immagine ed economico. Quello a cui più teniamo però, nel nostro piccolo, è la valorizzazione e la tutela di un pilota, come Kyle Smith, che ha dimostrato di avere grandi doti tecniche e di velocità, il cui talento non si dovrebbe reprimere, ma valorizzare. Così come a nostro modestissimo avviso, andrebbero valorizzati gli sforzi di strutture che, come la nostra, con una gestione oculata, comunica al mondo del motociclismo e, soprattutto agli appassionati, che nulla è impossibile quando c’è la passione, quel “piccolo” di necessaria competenza e, soprattutto, l’abilità di grandi piloti. Situazioni che rendono onore allo sport, anche ad uno sport come il motociclismo, che fa dell’immagine uno dei punti cardine da valorizzare, ma che deve vivere anche di imprese, di uomini, di piccoli eroi che vogliono crescere e diventare grandi e che hanno tutto il diritto di poter coronare questo sogno. Ancora grazie amici sportivi e tifosi del Gemar Team Lorini per esserci vicini, perché il nostro sogno è vincere il Mondiale e per farlo ci serve la sportività di tutti, nessuno escluso, ed il vostro incitamento”.     

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