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5 cose che i motociclisti del futuro non faranno più

Ecco come la tecnologia sta cambiando e cambierà le nostre abitudini su due ruote

Moto - News: 5 cose che i motociclisti del futuro non faranno più

Il mondo delle due ruote sta cambiando in modo importante pur se con ritmo graduale. Le auto ormai sono ad un passo dalla guida autonoma: in realtà sono già pronte, manca solo tutta la parte relativa alle infrastrutture e alle normative (che non è roba da poco, intendiamoci). Ma la tecnologia, quella che renderà i nostri veicoli a due e quattro ruote più sicuri e pratici, sta facendo passi da gigante. Allo stesso modo sta inevitabilmente eliminando alcuni aspetti che per molti appassionati sono ancora oggi “intoccabili”. Io ho provato a prendere in considerazione alcune operazioni che i motociclisti del futuro (neanche troppo lontano) non faranno più e ne ho elencate 5. Ma aggiungetene voi altre nei commenti.


1) Via la leva della frizione


I “motociclisti del futuro” non utilizzeranno più la leva della frizione. È solo questione di tempo. In Honda ci hanno creduto già da un po’ introducendo il DCT prima su NC e Integra e successivamente su una maxi-enduro come la Africa Twin, e registrando un consenso importante destinato sicuramente a crescere negli anni: pensate che quasi il 40% delle Africa Twin vendute ha il DCT. Inoltre, le moto sportive più moderne stanno tutte adottando il quickshifter (cambio elettronico), che in futuro probabilmente comporterà la scomparsa della leva della frizione. Insomma, pian piano si convertiranno tutti, chi prima e chi dopo.


2) Non si impenna più?


Con la diffusione di cambi automatici a doppia frizione (e simili) e, soprattutto, di controlli elettronici sempre più evoluti (dall'antiwheeling al traction control), sarà pressoché impossibile impennare con la propria moto. Certo, mi rendo conto che non è una pratica proprio correttissima e sicura, ma senza nasconderci possiamo comunque considerarlo uno dei piaceri delle due ruote. A questo punto chissà che non si inventeranno qualcosa: magari un tasto “impenna” che non toglierà questo piacere anche ai futuri motociclisti e consentirà loro di farlo con maggiore sicurezza.


3) Cartine stradali e mappe sullo smartphone?


Non sarà più necessario fermarsi per controllare se la strada percorsa sarà quella giusta, né si venderanno più le classiche cartine da inserire nella tasca trasparente della borsa serbatoio. Tutte le informazioni relative alla navigazione saranno proiettate prima sullo schermo dei grossi display a colori della strumentazione della moto – già oggi Bosch ha introdotto su KTM 1290 una tecnologia senza precedenti, si chiama Cluster – e più avanti direttamente sulla visiera del casco: un po’ come l’head-up display che oggi troviamo sulle auto.


4) Addio chiave di accensione


Questa “rivoluzione” è già iniziata da tempo e sta contagiando tutti come un virus. Nel giro di pochi anni probabilmente scompariranno tutte le classiche chiavi con cui eravamo e siamo ancora oggi abituati ad accendere le moto e ad aprire i vani sottosella. Basterà invece avere in tasca la smart key e tutto sarà più semplice. Nel mondo scooter questa tecnologia si sta già diffondendo a macchia d’olio e presto arriverà anche sulle moto.


5) Niente più benzinaio…


Questo è forse il punto che richiederà più tempo. Ma prima o poi non ci si ritroverà più dal classico benzinaio per la sosta, il caffè o la “reunion”, bensì davanti a un bel generatore che ricaricherà le unità elettriche che equipaggeranno le nostre moto “del futuro”. D’altronde ce ne sono già in giro veicoli elettrici a due ruote anche molto performanti (vedi Energica). È solo questione di tempo: pensate solo che gli auricolari Bluetooth sono stati lanciati più di 10 anni fa eppure (forse) solo ora inizieranno a ottenere successo. Il mercato che è strano…


Poi magari mi sbaglio e tra 20 anni ci ritroveremo tutti a sgasare nella classica area di servizio dopo aver pulito la catena ben bene in vista di una 200 km tutte curve (con qualche impennatina)…

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