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SBK, Poker di Rea a Buri Ram, terzo Melandri

Il nordirlandese imbattibile in gara due, Sykes beffa nuovamente il ravennate della Ducati; quarto Lowes, quinto Torres, sesto Davies dopo una scivolata

SBK: Poker di Rea a Buri Ram, terzo Melandri

L’unico momento in cui Johnny Rea è apparso abbastanza in difficoltà è stato quando il Campione del Mondo in carica, seduto nel box Provec in attesa del secondo start, soffriva boccheggiante il terribile caldo thailandese, anche oggi condito da una umidità tipicamente asiatica.

Nulla ha potuto fermare il numero 1 della Kawasaki: la partenza dalla nona casella si è rivelata una vera formalità, la bandiera rossa e la lotta con Melandri non lo hanno nemmeno infastidito; in questo weekend Johnny era il migliore in pista e la quarta vittoria su quattro gare sono un risultato ampiamente meritato e significativo: “ho fatto la miglior partenza della stagione -ha dichiarato soddisfatto e non troppo accaldato Rea- scattare dalla nona casella non era facile; in gara ho avuto un ritmo eccellente, grazie al lavoro di tutto il mio team”. E chi lo ferma più?

Marco Melandri avrebbe potuto e voluto riuscirci: il ravennate ha corso anche oggi molto bene, però, gli manca ancora qualcosa per ambire al successo e non solo: l’ex iridato 250 ha subito l’attacco di Tom Sykes all’ultima curva dell’ultimo giro, cedendo all’inglese la seconda posizione del podio.

Anche Chaz Davies avrebbe voluto battere Rea ma il gallese è scivolato senza rimediare danni fisici nel tentativo di superare Melandri, in una violenta staccata che precedeva una curva a destra. Nella seconda ripartenza il numero 7 Aruba è scattato dall’ultima casella ma è riuscito a rimontare sino alla sesta posizione, con la sua Panigale apparentemente affaticata in accelerazione. Prima del ducatista sono arrivati al traguardo Alex Lowes con la Yamaha Pata, quarto, e Jordi Torres su BMW Althea, quinto.

Altra giornata incolore per Nicky Hayden, alle prese con le scarse prestazioni offerte dalla sua CBR Ten Kate; il compagno di squadra Bradl è addirittura caduto mentre lottava nelle retrovie.

Buona gara per Alex De Angelis, undicesimo, primi punti iridati per Riccardo Russo, oggi dodicesimo con la Yamaha Guandalini;  Ayrton Badovini ha chiuso quattordicesimo con la ZX10R Grillini,  mentre l’altro italiano Lorenzo Savadori, è stato sparato in aria dalla sua Aprilia dopo una gran fumata bianca ed il bloccaggio della ruota posteriore. Per Lorenzo un altro zero ma, per fortuna, nessuna conseguenza fisica importante riportata.

Classifica Mondiale: Rea 100, Davies 70, Sykes 62

 

LA CRONACA- Parte bene Melandri dalla prima casella, incredibile Rea, che dalla nona posizione è già quarto in due sole curve; in testa, dopo il ravennate, ci sono Van Der Mark, Davies e proprio Rea che in un giro si trova a duellare per la seconda posizione con il gallese della Ducati.

I primi giri sono importanti, l’inversione dello schieramento di partenza non ha sortito sorprese: come ieri, ci sono i due ufficiali Ducati e i due Kawasaki a giocarsi il podio, con il numero 60 Yamaha a nei primi 5.

Clamorosa caduta di Chaz Davies che, nel tentativo di saltare Melandri, arriva lungo, va sullo sporco, perde l’anteriore e scivola a terra… il numero 7 Ducati riesce però a rimettersi in gara, seppur molto arretrato; al comando Melandri conduce, Rea è secondo, terzo Lowes, anche lui partito bene.

Alla fine del quarto giro Rea salta Melandri e si mette al comando della gara, con il suo solito stile autoritario; Melandri tenta di non perdere il contatto con il Campione del Mondo, Lowes è terzo, prima di Sykes, Camier, Laverty, Torres e Savadori. Ancora in difficoltà Hayden.

Altro colpo di scena: Lorenzo Savadori cade a terra, l’Aprilia si inchioda dopo una gran fumata bianca e lo spara in aria senza pietà… nel volo la sua RSV4 perde pezzi ed olio sull’asfalto thailandese. Viene data bandiera rossa per pulire la pista.

Al secondo start Rea parte dalla pole e Chaz Davies dall’ultima casella, non prende il via Van Der Mark a causa di un problema tecnico. Al primo giro è lotta Rea-Melandri, con staccate furibonde alla fine di ogni rettilineo; nel frattempo Davies sta recuperando molte posizioni, arrivando in poche curve a centro gruppo.

I primi tre sono Rea, Melandri e Sykes, racchiusi in pochi metri. Dopo l’inglese della Kawasaki Lowes con la R1 e Laverty su RSV4 battagliano per la quarta posizione, più indietro Davies è nono.

Al quinto giro Stefan Bradl scivola e lascia la sua Honda nelle mani dei commissari di pista, la gara è ancora guidata da Rea, Melandri e Sykes si trovano alle spalle del nordirlandese; Davies è ottavo, pronto ad attaccare il gruppo davanti a sé, con Camier, Torres e Laverty ormai nel suo mirino.

Ad 8 giri dal termine Laverty entra troppo forte e piegato in una curva a sinistra e scivola lasciando strada libera al gruppo composto da Torres, Davies, Hayden e Camier, con la MV del britannico che fuma vistosamente dal retrotreno. Al pilota Agusta viene esposta la bandiera che lo invita a ritirarsi, per evitare eventuali incidenti causati da perdite di olio.

Con Rea ormai fuggito e distante, Melandri e Sykes si contendono il secondo gradino del podio, Lowes è quarto, Torres e Davies si giocano la quinta posizione. Nicky Hayden è settimo, alle prese con Xavi Fores.

Ultimo giro, Rea vince ancora indisturbato, Melandri e Sykes sono ai ferri corti, l’inglese riesce ad avere la meglio proprio all’ultima frenata, beffando Melandri per pochi decimi… chiude quarto Lowes, quinto Torres, prima di Davies e Hayden.

 

 


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