Aleix Espargarò a novembre, dopo avere completato il suo primo giro sull'Aprilia a Valencia, aveva tirato un sospiro di sollievo. Dopo avere firmato con Noale, la sua testa era piena di dubbi, arrivava da una moto capace di vincere come la Suzuki per passare su un’altra che non dava garanzie.
“Avevo un po’ di paura - ricorda - perché sia Bautista che Bradl dicevano che la moto non girava e che il motore non spingeva. Insomma ero preoccupato”.
Invece cosa hai trovato?
“Una moto facile, che mi è piaciuta dal primo giro. Non è agile quanto la Suzuki ma in compenso è più stabile, in definitiva si adatta meglio al mio stile di guida”.
Perché?
“Perché io sono un pilota che forza molto in frenata e questa moto me lo consente, mentre lo scorso anno finivo sempre a terra. Ha una guida fisica, ma non mi dispiace perché per avere stabilità devi metterlo in conto”.
Quali sono i pregi e i difetti della RS-GP?
“Il punto di forza come ho detto è la stabilità in frenata, l’anteriore ha molto grip. Bisogna invece lavorare per incrementare la potenza massima e migliorare il comportamento nell’ultima parte della curva, in modo da riuscire a chiudere più facilmente la traiettoria in uscita”.
Il presidente Colaninno si aspetta grandi risultati in breve tempo…
“Anch’io non sono certo venuto in Aprilia solo per fare dei giri in moto, stiamo parlando di una Casa che ha vinto 54 titoli mondiali. È chiaro che c’è pressione e sento anche la responsabilità, ma lo trovo normale”.
Lowes è un debuttante, quindi dovrai guidare tu lo sviluppo. Una responsabilità in più?
“No, in verità ho scelto Aprilia anche perché mi offriva questa possibilità. Mi piace fare crescere una moto e in passato ci sono riuscito prima con la ART e poi nel team Forward. Anche in Suzuki ho avuto quel compito perché due anni fa Vinales era un debuttante e mi sono occupato io di quel lavoro”.
Ci sarà da fare anche sull’aerodinamica, com’è guidare la moto senza ali?
“In verità sulla Suzuki erano molto piccole, ma ha Valencia avevo provato l’Aprilia sia con che senza ali e non ho trovato una grande differenza”.
In Australia hai invece provato la nuova carena, quali sono state le impressioni?
“Le sensazioni sono state buone, ma dobbiamo ancora capire bene dove ci può aiutare e dove no”.
Manca solo un test all’inizio del campionato, quali obiettivi di poni?
“Innanzitutto il livello è stato spettacolare, qualcosa di incredibile con tanti piloti e moto veloci. Anche l’Aprilia è andata forte e io sono contento, il primo obiettivo è stare nelle prime 10 posizioni per poi cercare di stare tra i primi 6 piloti nel corso della stagione”.
Fino a ora Marquez e Vinales sono sembrati imprendibili…
“Le due moto più veloci sono Honda e Yamaha e i due piloti più forti Marc e Maverick, è normale che siano loro due il riferimento”.
Il tuo ex compagno di squadra ti ha sorpreso?
“Per nulla, l’ho visto crescere in MotoGP e so come guida. Inoltre per fare il tempo sul giro secco l’età aiuta”.
Contento di non averlo più nel box?
“No, siamo rimasti amici. Lo scorso anno è stato difficile, ma non perché Maverick mi stava davanti. Non riuscivo a trovare fiducia con la moto ed ero sempre per terra, è stato quello il problema”.
Ora l’aria è cambiata e Aleix sembra respirare a pieno polmoni.