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MotoGP VS SBK: braccio di ferro a Phillip Island

L'ANALISI. Un confronto a distanza offre spunti interessanti e le derivate di serie, seppur battute, sorprendono

MotoGP: MotoGP VS SBK: braccio di ferro a Phillip Island

L’immagine che vedete qui sopra non è un fotomontaggio, è stata scattata a novembre, quando alcuni piloti di MotoGP e SBK condivisero per qualche giorno la pista di Jerez per un test. Anzi, quella volta fece scalpore vedere i piloti delle derivate di serie stare davanti a quelli dei prototipi nella classifica.

Ammettiamolo, il confronto a distanza fra i due mondi è sempre interessante, anche se non ha valenza scientifica. Però offre spunti su cui riflettere, sopratutto per valutare l’evoluzione delle due classi. Phillip Island è una delle piste in comune fra i campionati, che però corrono in stagioni diverse: fine estate per le SBK, primavera per le MotoGP.

Eppure, sabato, qualcuno si è stupito del tempo di Rea, che con il suo 1’29”573 sarebbe partito in pole position nell’ultimo GP di Australia della MotoGP. In verità, anche Sykes, Melandri, Davies, Lowes e Savadori hanno fatto meglio di Marquez (autore di 1’30”189). Per sostenere un confronto del genere, però, bisogna essere dotati quanto meno di scarsa memoria. Perché la classe regina lo scorso anno a Phillip Island aveva iniziato le qualifiche con pista umida che si era poi progressivamente asciugata, quindi i tempi della MotoGP sono stati registrati con condizioni della pista appena accettabili.

Se proprio si vuole trovare una pietra di paragone sul giro veloce, meglio guardare i tempi degli ultimi test australiani, una settimana prima del round SBK. La situazione si ribalta, perché in quel caso Rea sarebbe stato 15° nella lista dei tempi a un secondo da Vinales (1'28"549 il riferimento dello spagnolo della Yamaha).

Che una MotoGP sia più veloce di una SBK non è una sorpresa, ma il tempo di Jonathan non è per nulla disprezzabile. Un prototipo è un oggetto nato per la pista con diavolerie tecnologiche di ogni genere (valvole pneumatiche, cambio seamless, ecc.) e investimenti milionari. Una SBK è pur sempre una derivata dalla serie, che non può contare neppure sui freni in carbonio, è ben più pesante (168 contro 157 Kg) e ha un costo decisamente minore: alla fine si difende splendidamente. Ha però un “aiutino”: le gomme da qualifica, una prerogativa delle derivate di serie.

Da qui si capisce quanto contino gli pneumatici e la grande differenza che possono fare. Per averne la dimostrazione, basta osservare i giri più veloci nelle due gara: il sabato lo ha fatto Rea in 1’31”197, la domenica Melandri in 1’31”178. Stiamo parlando di quasi una differenza superiore al secondo e mezzo rispetto alle qualifiche.

Purtroppo è impossibile fare un confronto, a causa delle condizioni meteo del Gran Premio, così preciso per le MotoGP ma possiamo accontentarci nuovamente dei test. Prendendo in esame Vinales, nel corso di una simulazione gara il suo miglior giro è stato in 1’29”000, cioè meno di mezzo secondo più lento del suo migliore riferimento nel giro secco.

Gare e test, lo sappiamo, sono due mondi a parte, ma sono comunque utili per mostrare le differenze più grandi sul comportamento dei due tipi di moto.

Sapevamo in partenza che le SBK ne sarebbero uscite sconfitte (altrimenti i reparti corse della MotoGP sarebbe dovuti essere chiusi in 5 minuti…) ma le derivate di serie con tutti i loro limiti regolamentari riescono comunque a non fare una brutta figura. Un’altro dato interessante arriva infatti dalle velocità massime e qui possiamo prendere a confronto il GP 2016.

In quell’occasione Andrea Dovizioso aveva toccato i 340,5 Km/h, mentre il più veloce in SBK è stato Jordi Torres in Gara 1 con 319,5. Anche questa una differenza tutto sommato contenuta se si considera che tra un prototipo e una derivata di serie ballano all’incirca 40 CV, volendo dare un dato per forza di cose non preciso ma abbastanza vicino alla realtà.

Qui ci fermiamo, tenendo comunque a mente che Phillip Island è un circuito con caratteristiche particolari, senza grandi frenate o accelerazioni, aree in cui le MotoGP potrebbero fare valere in modo ancora più marcato la loro tecnologia.

Abbiamo sottoposto le SBK a un confronto impari, ma tutto sommato ne sono uscite a testa alta.

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