Cambia la griglia, ma i protagonisti rimangono sempre loro: Johnny Rea e Chaz Davies. Il pilota nordirlandese conquista anche Gara 2 a Phillip Island, mettendo in cassaforte il quarantesimo successo in carriera. Il copione è lo stesso visto ieri con un finale vietato ai deboli di cuore. I due rivali partono col coltello tra i denti, si fanno strada fino ad arrivare all’ultimo giro, dove il testa a testa lascia tutti con il fiato sospeso. Il campione in carica non cede e grazie a soli 25 millesimi precede il portacolori della Ducati con il numero sette.
Sul podio di Phillip Island c’è anche spazio per Marco Melandri. Era il suo sogno e l’ha realizzato dopo l’uscita di scena di ieri. Gli è mancato soltanto lo spunto finale per prendere parte alla bagarre per la vittoria, ma di certo il ravennate ha dimostrato ancora una volta il suo talento, dopo essere partito dalla decima casella.
Come se non bastasse, ha messo dietro Alex Lowes, negando all’inglese il primo podio con Yamaha. In quinta posizione la Ducati di Forés, seguita dalla ZX-10R di Sykes e la R1 di van der Mark. Nono Lorenzo Savadori, capace di riscattare la caduta di ieri, poi il compagno Laverty e Alex De Angelis in netta crescita.
LA CRONACA – Allo spegnimento dei semafori Forès riesce a trovare il varco giusto per prendere il comando della corsa, ma deve subito fare i conti con Alex Lowes. Il pilota Yamaha mostra subito i muscoli, tanto che lo spagnolo va lungo al tornante. Dietro Rea è già sesto, davanti a lui c’è Chaz Davies, mentre Melandri è decimo.
Nel terzetto di testa c’è anche l’Aprilia di Laverty a prendere parte alla bagarre. Forés sfrutta il motore della Ducati per agganciare la vetta sul rettilineo centrale. Dalle retrovie risale anche Rea. L’alfiere Kawasaki è incontenibile, perché in due sole tornate è già terzo, seguito da Lowes e Camier. Sesto Davies, ottavo Melandri.
In vetta la Ducati numero dodici prova a scappare, ma Rea è già incollato negli scarichi. Perde terreno dalla vetta Laverty, così come Camier. Non riesce invece a trovare lo spunto Sykes, che rimane dietro a Melandri. In terza posizione sale quindi Davies, seguito da Lowes, mentre già quinto Melandri, che gira in 1’31”1. Nessuno è veloce come lui.
Al sesto giro Johnny Rea rompe gli indugi e scalza Xavi Forés dalla vetta. L’alfiere Ducati deve ora guardarsi da Davies, che alla tornata seguente lo infila, proprio come Alex Lowes. Melandri rimane in agguato in quinta posizione a soli sei decimi dalla vetta. Dietro il ravennate c’è Tom Sykes a quasi due secondi poi van der Mark, Laverty e Camier. Decimo Savadori. Sfortunato Badovini, che finisce a terra mettendo fine alla sua gara. Anche Nicky Hayden incappa in una scivolata.
In vetta Rea segna il passo, ma Davies è distante due soli decimi dal nordirlandese. Dietro il gallese c’è Forés, capace di sopravanzare la Yamaha di Lowes, poi Melandri. Il ravennate ha fretta e nella stessa tornata ecco prendersi la quarta posizione sbarazzandosi della R1 numero 22.
I primi quattro rifilano mezzo secondo a Lowes, tentando la fuga. In testa al gruppo si porta Davies seguito da Rea, mentre Melandri infila Forés ed è terzo. La Ducati numero 33 è incontenibile, nel suo mirino c’è ora la Kawasaki campione del mondo. Il ravennate capisce che è il momento giusti e in un solo colpo mette dietro Rea e Davies, prendendo il comando della corsa. I distacchi sono contenuti, perché in mezzo secondo sono racchiusi quattro piloti. In nona posizione Lorenzo Savadori precede Laverty.
Quando mancano ancora quattro giri al termine, Marco Melandri ha due decimi di vantaggio su Johnny Rea, dietro di loro Chaz Davies, poi Lowes seguito da Forés. Il romagnolo si vede sfilare alla tornata seguente da Rea e Davies, che passano in prima e seconda posizione. Ne approfitta anche Lowes, rifilando il 33 in quarta piazza. Melandri però risponde, riprendendosi il terzo posto.
Davanti è bagarre fino alla bandiera a scacchi. Davies passa Rea, ma il nordirlandese risponde all’ultimo giro, vincendo per soli 25 millesimi. Sul podio c’è anche Marco Melandri, che precede Lowes, Forés e Sykes. Nono posto per Savadori, seguito da Laverty e De Angelis.