È stato un traguardo a lungo inseguito, ma alla fine Marco Melandri ce l’ha fatta. C’è anche lui sul podio di Gara 2 a Phillip Island, emozionato come se fosse la prima volta. Invece è la sua 50^ in carriera. Ha stretto i denti nel finale, avendo la meglio sulla Yamaha di Alex Lowes.
“È stata una gara davvero complicata. Ero partito bene, però ho perso alcune posizioni, trovandomi dietro a Brookes. Ho spinto più che potevo, finendo le gomme e quasi tutte le energie”.
L’incognita era la gestione della gomme?
“In effetti è stato così (sorride), quando ero davanti ho tenuto il mio ritmo senza esagerare. Forse non è stata la mossa vincente, perché negli ultimi tre giri soffrivo. Di sicuro questo podio è quello che sognavo, la giusta risposta dopo quanto successo ieri”.
Se fossi scattato davanti cosa cambiava?
“Sarebbe bastato partire bene, purtroppo ho consumato troppo gli pneumatici per tappare il buco dai piloti davanti a me. Forse potevo girare mezzo secondo più piano, ma non sapevo se ci fosse stato il tempo o meno di annullare il gap”.
Nel finale potevi pensare alla vittoria?
“A due tornate dalla conclusione, quando mi trovavo in quinta posizione, ero abbastanza arrabbiato. Sono rimasto in testa molti giri e volevo portare a casa il podio. Purtroppo ho commesso alcuni errori e non ero più in condizioni di uscire dall’ultima curva e attaccare”.
Questo Rea si può battere?
“È molto forte e completo, gestisce la gara meglio di chiunque altro. Per me questo aspetto è tutt’altro che semplice. Io ho corso come in qualifica, oggi non ero in grado di tenere il suo ritmo, ma avevo bisogno di fare una gara al massimo".
Come velocità Ducati e Kawasaki sono così diverse?
“La nostra moto è molto forte sul rettilineo, in scia invece soffriamo qualcosa, dato che a differenza della Kawasaki non riusciamo a sorpassare”.
C’era un po’ di pressione?
“A dir la verità non l’ho mai sentita. Forse solo venerdì mattina, al primo turno di libere. Poi sono sempre rimasto tranquillo, sia ieri che oggi”.
Possiamo dire cha hai realizzato il tuo sogno?
“Direi proprio di sì. Dopo la gara di ieri il podio era difficile, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle gomme”.