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SBK, Hayden: troppi rischi con la Honda che abbiamo

Kentucky Kid, dopo la caduta: "la ho spremuta perché sono un combattente, ma siamo ancora lontani"

SBK: Hayden: troppi rischi con la Honda che abbiamo

L’apertura del mondiale Superbike non ha portato grandi risultati al team Red Bull Honda. Nicky Hayden ha conquistato 5 punti in Gara1 ed è caduto in Gara2; Stefan Bradl ha portato a casa solo due punti.

La coppia ex MotoGP inizia dunque la nuova avventura con la CBR 1000RR dal 15° e 18° posto della classifica generale. Se si pensava che bastasse la bella livrea dello sponsor bibitaro per far risorgere un cavallo morto, beh quello di Phillip Island è stato un brusco ritorno alla realtà.

Una realtà che dice che il nuovo progetto della casa alata, allo stadio attuale di sviluppo e con pochissimi test sulle spalle non è altezza non solo di Kawasaki e Ducati, ma nemmeno della MV Agusta, BMW e Aprilia, tutte moto che non hanno certo alle spalle il gigante delle moto…ma c’è veramente la Honda dietro al team Ten Kate? A noi sembra di no vista anche l’assenza della presenza di un qualsiasi adesivo HRC sulla carenatura.

“Durante la gara non mi sentivo così male – ha spiegato Nicky – in qualche modo stavo combattendo con Laverty e Savadori, ma evidentemente ho esagerato alla frenata prima della curva 10. La telemetria non mi ha chiarito perché sono caduto, non stavo andando molto più forte del giro precedente, ma è tutto accaduto velocemente e nella scivolata ho anche dato una botta al ginocchio recentemente operato che ora mi fa un po’ male. Peccato…stavo solo cercando di spremere dalla moto più di quanto aveva, ma io sono un combattente, in certi punti dovevo prendere troppi rischi”.

La Honda CBR 1000RR ha ancora molti problemi. Hayden sapeva che difficilmente sarebbe stato competitivo all’inizio del campionato, ma forse temeva di peggio ma sperava di meglio.

“Rispetto all’Aprilia perdiamo in accelerazione perché abbiamo ridotto la potenza con l’elettronica per avere un motore meno brusco, che per di più rovina le gomme”.

Sembra che già per la Tailandia la Honda avrà un primo step di sviluppo: nuovo scarico, nuova elettronica ma basterà?

“Abbiamo già provato queste cose, ma non ci hanno aiutato – il commento di Kentucky Kid – secondo me bisognerà concentrarsi in altre aree dello sviluppo, ma al momento è difficile dare indicazioni certe”.

Sia Hayden che Bradl non meritano certo di stare nelle retrovie. C’è il nome Honda sul serbatoio e quello di Red Bull sulle carenature. Bisogna fare di più.

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