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BMW Alpha: una special mozzafiato

Un tecnico statunitense e un designer turco hanno realizzato una moto estrema partendo da una K75. Una vera opera d'arte su ruote

Moto - News: BMW Alpha: una special mozzafiato

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Ci sono special belle, altre particolari, e altre ancora che ti lasciano senza parole, così difficili da catalogare e da decifrare che non possono far altro che stupire. Per questa particolarissima BMW Alpha realizzata da Mark Atkinson e Mehmet Doruk, un meccanico dello Utah e un industrial designer di Istanbul.


Una moto così non l'avevamo mai vista


Sarà questo mix di culture e di visioni ad aver generato una moto così particolare, realizzata sulla base i una BMW K75 e trasformata in una sorta di streamliner da record di velocità, ma con la raffinatezza e la cura nel dettagli e nello stile tipica delle concept futuristiche dei più importanti designer mondiali.
In questa moto si mischiano due elementi ben distinti: il già citato streamliner, con la parte anteriore completamente carenata che fa sparire anche la ruota, e quella posteriore praticamente spoglia, in netto contrasto. Il risultato lascia a bocca aperta, anche per come è stato realizzato il tutto. 
Il telaio passa molto basso sopra il motore e va ad abbracciare la ruota davanti, che non ha un vero e proprio cannotto di sterzo ma un mini telaietto rigido anteriore che sorregge anche i due semimanubri, che praticamente stanno all'altezza del mozzo anteriore, mentre ancorate al mozzo posteriore ci sono le pedane. 


Estrema e turbo


La posizione di guida distesa ha permesso di estremizzare l'estetica con una carena anteriore particolarissima, a metà fra forme futuristiche e il doppio rene BMW sul frontale, che arriva direttamente dalle auto anni '60 e '70. Il resto della meraviglia sta nei dettagli come la sella rivestita in pelle con logo BMW incastonato, il pezzo in alluminio ricavato dal pieno che la sostiene e la cura nei dettagli del motore a sogliola K75, che in questo caso è sovralimentato con una turbina a gas di scarico. 
Su Bike Exif c'è una lunga intervista ai suoi due creatori, che hanno mischiato le loro culture e le loro esperienze per realizzare una moto "divisa a metà", ma così particolare e in armonia che riesce a creare un'unione armonica fra le due parti, quella nuda e quella carenata, quella racing e quella custom. Davvero tanto di cappello, qui siamo al confine fra tecnica e arte.

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