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MotoGP, Albesiano: Aprilia punterà sui giovani, ma fuori dal coro

"Dal punto di vista tecnico ha più senso crescere in SBK che in Moto3. Espargarò ci ha conquistato, Lowes è una scommessa"

MotoGP: Albesiano: Aprilia punterà sui giovani, ma fuori dal coro

Quando due anni fa Aprilia decise di rientrare in MotoGP di punto in bianco, la scelta era sembrata fin troppo azzardata. La moto praticamente non c’era, se non la CRT di derivazione SBK, un po’ poco per sfidare i giganti con i loro progetti collaudati. Romano Albesiano si trovò nell’occhio del ciclone, perché quella stagione fu una sorta di lungo test sotto i riflettori che portò alla nascita, lo scorso anno della RS-GP.

Il 2015 è stato un anno per noi estremamente importante dal punto di vista tecnico per capire cos’era la MotoGP e sviluppare alcune tecnologie di base, come le valvole pneumatiche e il seamless - ricorda il Responsabile Racing di Noale -  Chiaramente molti non l’hanno capito, non era facile spiegare la nostra entrata, volevamo solo imparare, la gente si aspetta subito la vittoria dall’Aprilia. È stato un percorso faticoso che ci è servito molto”.

Dal punto di vista tecnico qual è il bilancio a oggi?
Credo che siamo dove dovevamo essere e non siamo messi per niente male. L’anno scorso abbiamo costruito le mura della casa e adesso la stiamo tinteggiando”.

Quali sono gli obiettivi per questa ‘casa’?
Puntiamo a migliorare le nostre prestazioni, in particolar modo nel giro secco, dove abbiamo sofferto lo scorso anno. Ci mancava l’acuto e mi aspetto un miglioramento in questo senso, logicamente migliorando anche il passo di gara”.

È già ora di pensare al podio?
Non saprei rispondere, il nostro compito è fare il massimo in tutti i campi poi vedremo i risultati. In questo momento sappiamo che in MotoGP ci sono quattro piloti che sono sempre nelle posizioni di vertice, onestamente penso che in questo momento sia per noi prematuro parlare di podio. Sarei già molto soddisfatto se riuscissimo a inserirci nelle prime 5 posizioni nel finale della stagione”.

KTM correrà con una propria moto anche in Moto2, Ducati sta pensando alla Moto3, quali sono i piani di Aprilia in questo senso?
Il nostro Reparto Corse ha una dimensione importante ma non infinita, abbiamo un impegno in MotoGP che ha la netta priorità, poi in SBK e in Superstock. Non è possibile dedicarci ad altre cose o ci disperderemmo in maniera eccessiva”.

La Moto3 sarebbe utile come vivaio…
Noi abbiamo una visione diversa e alternativa, stiamo cercando di fare crescere i piloti in una filiera diversa: partendo dalla Superstock, per poi passare a SBK e MotoGP. Da un punto di vista tecnico ha più senso di quella classica Moto3-Moto2, perché un ragazzo giovane inizia con una moto che ha comunque più di 200 CV e un’elettronica sofisticata”.

È il percorso che avete inaugurato con Savadori…
“Infatti, è la nostra visione, fuori dal coro, a cui vorremmo dare seguito”.

State già pensando a un test sulla MotoGP per lui?
Al momento non è previsto ma non lo escludo”.

Continuando a parlare di SBK, l’impegno di Aprilia aumenterà?
Ci sarà un maggiore coinvolgimento, l’anno scorso costruire la MotoGP da zero aveva assorbito moltissime risorse. Quest’anno abbiamo evoluto la nostra moto e i nostri ingegneri saranno più presenti, il nostro appoggio ai team aumenterà”.

Oltre a Milwaukee, ci sarà anche Iodaracing?
Siamo molto vicini a formalizzare l’accordo”.

Dall’altra parte c’è la MotoGP, come stanno andando i lavori invernali nel Reparto Corse?
Sono soddisfatto, cambiando i piloti bisogna essere molto rapidi a recepire gli input arrivati dal quel test e mezzo che abbiamo fatto. In questo momento è Aleix che sta guidando lo sviluppo, avendo esperienza in MotoGP, e ci ha dato indicazioni molto chiare, soprattutto per quanto riguarda il motore. Sono soddisfatto perché siamo stati efficaci nel rispondere alle sue richieste”.

Cosa vi ha chiesto?
Essenzialmente più coppia, l’abbiamo trovata senza che il motore abbia perso agli alti regimi. Al banco i risultati sono stati positivi”.

Per quanto riguarda la moto nel suo complesso?
Bisognerà aspettare di portarla in pista, ma sulla carta ha una serie di piccoli vantaggi che speriamo di confermare. I risultati dei test sono stati positivi, nel senso che abbiamo capito che la nostra moto non è assolutamente male, forse anche meglio di quanto ci aspettassimo. Per questo motivo non vogliamo stravolgerla”.

Quanto ha influito il divieto di usare ancora le ali?
Nella progettazione nulla, ma è chiaro che dovendoci rinunciare si andrà a perdere del downforce che con un lavoro aerodinamico diverso si cercherà di recuperare”.

C’è comunque spazio di azione per gli ingegneri?
“Diventerà più difficile, ma non impossibile”.

Espargarò vuole qualcosa di molto diverso rispetto a quanto chiedevano Bradl e Bautista?
Nello scorso anno avevamo lavorato tanto per aumentare la potenza anche a scapito della coppia, Aleix guida però in un modo diverso e ha bisogno di più coppia.  Per il resto, si è mostrato piuttosto soddisfatto della moto”.

Quali sono state le prime impressioni lavorando con Espargarò?
Sostanzialmente è andata come mi aspettavo, sapevo che è un pilota di carattere, molto veloce ma anche un professionista che si è evoluto molto in questi anni. Ha grande esperienza ed è molto preciso nelle sue indicazioni. Devo ammettere che mi è piaciuto molto, ci ha conquistati tutti.

Però ci sono state tante perplessità sulla scelta di Aprilia di cambiare entrambi i piloti...
Se guardiamo l’ultima parte di stagione di Bautista, dispiace averlo lasciato andare. Certe decisioni si prendono in altri momenti e alla fine non si può avere tutto. Abbiamo pensato, a livello strategico, che avere un pilota come Aleix ci avrebbe garantito un certo tipo di prestazioni e inoltre può fare dei confronti con le altre moto. Ci mancava sapere a che livello erano i nostri avversari, ora l’abbiamo capito”.

E poi c’è Lowes…
È la vera scommessa, con Sam abbiamo un accordo che parte da molto lontano. Non ci pentiamo di questa decisione perché è un talento esagerato, chiaramente un debuttante è sempre un rischio. È un pilota che ha dimostrato una grande forza sotto certi aspetti e alcune debolezze su cui stiamo lavorando.

Quali tipo di debolezze?
Sam ha una certa propensione all’errore quando è sotto pressione, è questo il punto su cui dobbiamo lavorare. Riesce a essere veloce facilmente, ma sotto pressione a volte sbaglia. Preferisco un pilota di questo genere, piuttosto che un altro più 'equilibrato' ma che prende due secondi al giro (ride)”.

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