Marc Marquez ha aperto alle telecamere di Sky le porte di Rufea, il centro di allenamento spagnolo dove si prepara per il mondiale. Dopo aver presentato la struttura nel corso di un evento con i futuri campioni del cross mondiale, il campione di Cervera si è raccontato in una lunga intervista a Sandro Donato Grosso. Tra i temi discussi la stagione 2016 e le sue sensazioni sul prossimo anno. Non manca poi un pensiero particolare rivolto ai rivali Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e Maverick Viñales, ma anche ad Andrea Iannone.
Qua a Rufea non manca nulla.
“C’è una pista di cross, flat track, dirt track, vivo a 40 minuti di distanza da qua. È come se fosse la mia seconda casa, quando una gara non va nel verso giusto vengo qua ad allenarmi con mio fratello e a rilassarmi. In passato veniva anche Rabat, soprattutto l’anno che ha vinto il Mondiale, adesso però di allena ad Almeria”.
In collaborazione con Allianz avete un programma rivolto ai giovani.
“I ragazzi mandano dei video, in seguito li valuto io personalmente. Ne ho ricevuti oltre cento, da diverse nazioni. Trascorro le giornate con loro, facendo colazione e anche cena. È bello perché i bambini sono sinceri, mi chiedono di tutto”.
Anche tu pensi a una scuola come Rossi e Biaggi?
“Per il momento no, anche perché sono ancora giovane. Devo fare ancora molte cose, ma è comunque una bella esperienza”.
Quest’anno hai vinto il quinto titolo.
“Se me lo avessero detto ai test in Malesia avrei pensato fosse impossibile. Siamo comunque riusciti a iniziare col piede giusto, poi la seconda parte di Campionato è stata molto più bella”.
Quali sono state le gare chiave del 2016?
“Penso Olanda e Germania, quei punti sono stati molto importanti, perché sono riuscito a prendere un vantaggio consistente. Di conseguenza è diventato tutto più semplice per controllare la situazione. Anche Aragon è stata una gara importante, perché Rossi era molto competitivo”.
Qual è stata la gara che ti è piaciuta di più?
“Direi Aragon. È stato un weekend positivo, pensavo fosse molto importante per il Campionato. Non dimentico nemmeno il Giappone, una pista che non mi piace più di tanto. In passato non avevo mai vinto a Motegi in MotoGP, mentre in quell’occasione sono riuscito a conquistare anche il titolo”.
Qual è la linea di confine tra il Marquez ragioniere e quello all’attacco?
“È una questione di confidenza. Alla fine questa mentalità è nata in seguito alle difficoltà riscontrate ad inizio stagione in Malesia. Avevo capito che per ottenere il titolo serviva cambiare qualcosa. Non potevo permettermi di rischiare sempre”.
Quanto peso ha Marc Marquez su questo titolo?
“Siamo stati tutti bravi. Per essere campioni MotoGP serve il team, la moto e il pilota. Serve tutto il pacchetto per essere competitivi e vincere”.
Nei test sembravi in difficoltà.
“Vero, sono stato un po’ in crisi, forse l’Australia mi ha regalato buone sensazioni, perché è un tracciato che mi piace. Si vedeva comunque che stavamo attraversando un momento difficile”.
Nel recente test di Valencia è andata però diversamente rispetto al passato.
“Sicuramente, infatti siamo già a un buon livello. Forse mi aspettavo qualcosa in più per quanto riguarda l’accelerazione. Soffriamo un po’ di wheeling, ma è tutto sotto controllo. Il telaio rimane lo stesso, perché mi sento bene nelle curve”.
A che punto è la Honda 2017?
“Non si sa, credo all’80%. Dobbiamo cercare quel 20% nei rimanenti giorni di test per essere subito veloci alla prima gara del Qatar”.
Ti ha stupito Jorge nel primo test con Ducati?
“Non mi aspettavo Lorenzo così veloce a Valencia. Potrà vincere qualche gara”.
Lorenzo potrà ambire al titolo?
“Non saprei, è molto presto per dirlo”.
Avresti cambiato anche tu come ha fatto lui?
“Non posso dirlo, dipende tutto dalla confidenza. Io con la Honda mi sento bene e me lo dice anche il mio cuore”.
Su Vinales cosa ci dici?
“Lo immaginavo così veloce, già in Suzuki lo aveva dimostrato. Dopo due anni non certo semplici, quando sali su una moto completa come la Yamaha diventi più forte. Sarà in lotta per il titolo già dalla prima gara”.
Cosa ne pensi della convivenza Rossi-Vinales?
“Non saprei, penso possa esserci un rapporto buono tra i due. Non è comunque facile mantenere una legame di amicizia con il compagno di box”.
Chi sono i pretendenti per il titolo 2017?
“Lorenzo potrebbe vincere qualche gara, forse già la prima, però per il titolo non saprei. Vinales lo vedo in lotta per il Mondiale, così come Rossi. Nell’ultimo anno Vale e Maverick hanno dimostrato di essere forti”.
E Iannone?
“A me piace, perché quando c’è Andrea è sempre una grande bagarre. È molto aggressivo, ci vuole un pilota così. Tra l’altro nei test di Valencia era a soli due decimi di distanza dalla mia Honda”.
A Barcellona c’è stata la stretta di mano con Rossi. E’ servita?
“Io penso di sì. Il Motomondiale stava attraversando un momento critico per morte di Salom. Dopo quella gara l’atmosfera nei circuiti è cambiata, c’è stata più professionalità”.
Per i tuoi festeggiamenti avete cantato “chi non salta Valentino è”.
“A Rufea non ho cantato “chi non salta è Valentino”, ho saltato perché dovevo saltare (ride, ndr). La gente ha cantato, pensavo che il giorno dopo sarebbe successo un casino… Ma la cosa più importante è che quest’anno ci sono state delle belle gare con Valentino, a Montmelò e a Silverstone".
Abbiamo visto che Lorenzo non bada a spese, si regala Ferrari, Porsche, ultimamente ha anche aperto un Museo. E tu?
“Se dovessi pensare a un regalo, mi comprerei una moto. Ho una BMW perché le ho vinte ottenendo le pole. Non ho né Porsche, tantomeno Ferrari. Abbiamo uno stile di vita diverso io e Jorge, a me piace quello normale”.
Nei box non ti vediamo mai circondato da amici o fidanzata come fanno altri piloti.
“Gli amici vengono ad assistere alle gare, però il circuito rimane il mio posto di lavoro, dove preferisco rimanere solo con il mio team”.
Sei fidanzato?
“No. Qualora dovessi trovare quella giusta…”
Che ti aspetti per questo Natale?
Non posso chiedere nulla, ho tutto. Magari la salute, sperando che sia un 2017 senza cadute”.