Il nuovo Presidente della Federazione Motociclistica Italiana è Giovanni Copioli (16 marzo 1961). E’ stato eletto in prima votazione con 9.147 voti (ne erano necessari 7.306).
“E’ una grande emozione, faccio ancora fatica a rendermi conto di quanto accaduto – ha dichiarato il neopresidente - Ho lavorato tanto in questi mesi per comprendere le istanze del territorio, per capire e dare delle risposte concrete nel mio programma elettorale e credo di esserci riuscito visto il risultato. Riuniremo subito il primo Consiglio Federale perché è necessario iniziare a lavorare immediatamente. Da domani comincerà il lavoro sul campo, quello vero, che appassiona tutti e cercherò di dare le risposte che le persone meritano. I Tesserati FMI sono il nostro patrimonio, dobbiamo ascoltarli e rispettare le esigenze della base, dalla quale proveniamo e senza cui non avrebbe ragione di esistere il palazzo di Viale Tiziano e tutto ciò che vi è all’interno”.
Ecco cosa pensa del settore al quale siamo più vicini, la VELOCITA’ (dalla sua lettera di intenti)
Un settore che ha al suo interno molteplici attività e che in passato ha visto un coinvolgimento maggiore di vari Moto Club. Oggi non appare pensabile che un “semplice” Moto Club possa affrontare i rischi di gestione di una gara del CIV. La passione di questi MC però, così come di tanti altri, è un valore aggiunto ed importantissimo che non si può disperdere, e proprio per questo va ricercata una valorizzazione di quella che è la nostra base. Si dovranno pertanto stimolare i MC a presentare delle iniziative e dei progetti che possano essere valutati e condivisi.
Il nostro impegno nella velocità ci ha portato nel recente passato anche ad avere un Team in Moto 3 per dar modo a tante giovani promesse di emergere in un mondo difficilissimo ed in tanti ci sono riusciti grazie anche al nostro intervento diretto. Intervento diretto che potrà continuare ad esistere in una forma diversa, con un progetto ancor più strutturato per dare sostegno a quei piloti meritevoli in ambito mondiale e soprattutto nazionale, con borse di studio e/o supporti economici ben delineati e soprattutto trasparenti.
Non dobbiamo dimenticare le origini della velocità che per me, da romagnolo, partono dalle minimoto che tanti campioni ci hanno dato per poi salire gradualmente a tutti gli step successivi fino alle classi maggiori. Quindi supporti dal basso verso l’alto accompagnando questi piloti sino a quando le risorse a disposizione ce lo permetteranno. E questo lo dico non solo per la velocità ma anche per tutte le altre discipline che abbiamo nel nostro “sistema solare”, discipline che meriteranno la stessa considerazione della velocità sia in termini di investimento economico che di impegno strutturale.
Il nostro CIV, per il quale dovremo mantenere la copertura televisiva ed un montepremi per i piloti, non ha nulla da invidiare al CEV ed anzi può crescere ancora soprattutto a livello internazionale. Questo comporterà un lavoro politico non facile a livello internazionale ma che sono sicuro di poter affrontare con successo.
Sarà più facile farlo se valorizzeremo il “Sistema Italia” e cioè tutto quello che ruota attorno al CIV unendo le forze e le realtà che operano in questo mondo e cioè i Team, gli Autodromi, le Case Motociclistiche, i Produttori di pneumatici, i Distributori dei carburanti, coloro che creano tecnologie applicate, coloro che producono caschi e abbigliamento ed in generale con tutti coloro che ruotano in un contesto mondiale che, se ben guardiamo, è formato in buona parte da italiani.
Tutto dipenderà dal coinvolgimento che riusciremo ad ottenere, ma credo che gli argomenti che avremo a disposizione ci consentiranno di raggiungere questo obiettivo. Ripensare inoltre ad un progetto monomarca tipo Junior GP che promuovemmo alcuni anni fa non sarebbe sbagliato per la promozione del settore. Infine si dovrà individuare un referente del Consiglio Federale che dia un supporto politico ai Coordinatori della Velocità, dalla Velocità in pista, passando per le molteplici categorie e classi, sino alla Velocità in salita.
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Fin qui le idee ed il programma. Le premesse ci sono in entrambi i casi, ma sappiamo quanto poi sia difficile, sotto mille pressioni, trasformare le parole in fatti. Fatti di cui il motociclismo italiano, assente totalmente in campo politico nazionale ed internazionale, ha assolutamente bisogno.
Al nuovo Presidente l'augurio di buon lavoro di GPOne.com...e lo aspettiamo dopo i primi fatidici 100 giorni.
(p.s.)