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Rabat: ho imparato che in MotoGP serve pazienza

Tito per il prossimo anno avrà Diego Gubellini come capotecnico e Julian Simon come 'coach'

Rabat: ho imparato che in MotoGP serve pazienza

L’esordio di Tito Rabat in MotoGP non è stato esaltante, l’ex campione del mondo Moto2 ha infatti concluso la stagione al penultimo posto (non contando collaudatori e Wild Card) in classifica e con l’unica soddisfazione di essere premiato come debuttante dell’anno perché… l’unico.

Il team Marc VDS e Honda hanno comunque deciso di dargli una seconda possibilità e nel 2017 lo spagnolo dovrà mostrare di che pasta è fatto.

E’ stata molto dura, ma ho imparato molto su come funzioni una MotoGP, su come capire le mie sensazioni in moto e anche su come funziona tutto questo mondo - spiega - Devo pensare positivo, e la cosa più positiva che ho è un’altra possibilità e partirò dalla base di questa stagione”.

Come è cambiato il tuo modo di guidare una MotoGP dal tuo primo test?
Ho cambiato ogni cosa: il modo in cui guido, penso, mi alleno, sto in sella, su cosa concentrarmi. La più importante lezione che ho imparato è che bisogna avere pazienza. So qual è il mio posto e per raggiungerlo devi passare ore in moto e fare molte gare”.

Hai dovuto anche modificare la tua mentalità?
Sì, ora è molto diversa rispetto all’inizio della stagione. Sono maturato molto, sia come pilota che come uomo. All’inizio dell’anno in moto ogni cosa succedeva molto velocemente ed era tutto molto difficile. Ora tutta ha rallentato, ho più tempo per pensare e prendere la migliore decisione”.

Quali sono stati i momenti migliore e peggiore nella stagione?
Quando sono salito per la prima volta sulla MotoGP ho provato sensazioni incredibili. Poi ricordo la gara di Misano, anche se sono caduto, è stata la migliore per me, il primo giorno in cui mi sono sentito al meglio, anche come ritmo. Dall’altra parte, al Mugello ho passato il peggiore momento, perché sono caduto e mi sono rotto la clavicola”.

Tito Rabat con Diego GubelliniDopo i test a Valencia, quali sono le tue impressioni?
"Sono molto felice per tre motivi. Il primo, e più importante, è per via del nuovo telaio, mi offre sensazioni migliori con l’anteriore e mi dà la possibilità di giocare maggiormente con il setup della moto. Questo mi dà molta speranza per il prossimo anno. Il secondo è che sono molto contento della squadra che abbiamo messo insieme (ha un nuovo capomeccanico, Diego Gubellini, nella foto a fianco ndr). Inoltre, l’arrivo di Julito Simon è stata una spinta al mio morale”.

Quale aiuto potrà darti Julian Simon?
Allenarti con qualcuno che è molto esigente è sempre positivo, perché ti costringe a dare il 100%. All’inizio, verrà ad Almeria per due o tre giorni alla settimana per allenarsi in moto con me. Noi piloti abbiamo i nostri particolare problemi e Julito potrà capirmi. Quando lavoreremo con il team, potrà andare in pista e dirmi quali traiettorie usare, dove sbaglio e dove posso migliorare. E’ una bella persona e mi piace sempre passare del tempo con lui”.

Qual è l’obiettivo per la prossima stagione?
Sarebbe bello finire nei primi 10
, fare delle belle gare e continuare a migliorare”.

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