Tu sei qui

Eicma, il grande sogno parte dalle "piccole": si punta sui giovani

Moto da 100.000 Euro hanno illuminato la scena, regalando spettacolo, ma la realtà guarda ai futuri riders

Moto - News: Eicma, il grande sogno parte dalle

Avete presente uno spettacolo di fuochi di artificio? Si parte con qualche botto, bello, colorato, ma in lenta successione, serve più che altro ad avvisare il pubblico che lo spettacolo ha inizio. Poi, dopo qualche minuto, è un crescendo di luci e di scoppi. Alla fine è tutto un vorticare di luci con i botti più fragorosi, che salgono più in alto di tutti. In quel momento non pensi ad altro, ti godi lo spettacolo fin a quando l'ultimo colpo riporta alla realtà.

      La RSV4RR FW-GP: 250 CV per questa versione solo pista

EICMA quest'anno è stato un po' questo a ben guardare. I botti più fragorosi, quelli più in alto e più colorati li mettono a segno moto come Ducati Superleggera 1299, o Aprilia RSV-4 GP, o ancora la nera BMW S1000RR in carbonio. Moto da sogno, che ti fanno sobbalzare il cuore. Mezzi per pochi fortunati che hanno a disposizione 100.000 euro (poco più o poco meno) per togliersi lo sfizio. Ma sono anche fonte di immagine, di quel indispensabile glamour che forse oggi è un po' perso, soprattutto nelle frizzanti menti dei giovani (potenziali) riders.

La realtà però è ben altro: il mercato sta cambiando, e c'è la necessità di invogliare i giovani.

Se da un lato quindi molte case piazzano bordate di cavalli e tecnologie a profusione per accendere la fantasia, dall'altro spingono sull'acceleratore delle piccole cilindrate e delle moto dalla forte personalità come le varie naked , scrambler o le varie enduro/crossover. Un fattore questo importantissimo se si vuole avere quell'indispensabile rinnovo generazionale che oggi è più che mai la priorità per le varie Case costruttrici.

     La Suzuki gioca la carta delle piccole Crossover con la V-Strom 250

Ecco che da un lato troviamo inarrivabili supersportive, ma dall'altro abbiamo la carica dei 250-300. Le varie proposte di BMW con la G310 GS, oppure Kawasaki con la Versys X-300, Suzuki V-Strom 250 e la sportiva GSX-R 250 (e 125) o la naked GSX-S125. Senza dimenticare Honda con la CRF250 (in attesa di capire cosa ne sarà della bella CBR250RR per il mercato asiatico) o la novità di Benelli con la sportiva 302R.

Mezzi dalle potenzialità interessanti per fare breccia in una fascia di mercato che è terreno vergine dopo gli anni del boom delle ottavo di litro. Da allora i tempi sono cambiati, norme di guida, economia e priorità dei giovani fanno propendere verso altre fonti di distrazione. Ma la strada segnata per la riconquista sembra remare nella giusta direzione.

L'importante però è che lo si faccia nel modo giusto. I mezzi presentati offrono un deciso balzo in termini di appeal estetico, ma pagano in termini tecnici. Dopo i primi tentativi con moto che mostravano il fianco a più di qualche critica per l'allestimento, ora qualcosa sembra aver virato verso una maggiore raffinatezza in particolar modo con le nuove Crossover introdotte. Le ultime novità di EICMA ci hanno consegnato proposte più attraenti e che, in molti casi, traggono linfa dai modelli di maggiore cubatura.

La naked Kawasaki Z250

Chi sta, per adesso alla finestra, sono le italiane: Ducati che ha comunque in catalogo la sua Scrambler Sixty2, ma non ha forse ancora sfruttato tutte le potenzialità del suo bicilindrico da 400cc ed Aprilia, da cui ci si attende un segnale forte in questo senso su un terreno che storicamente è alla base del suo successo.

C'è del lavoro da fare comunque. Soprattutto se si vuole rilanciare il settore delle sportive: togliete le carene ad una 125-250 di oggi e confrontatela con quelle di 20 anni fa, al netto del motore due tempi (che non si capisce bene perchè non possa essere ripescato con le "piccole" date le tecnologie "pulite" oggi applicabili), la differenza tecnica è notevole, e non a favore delle ultime. Una crescita del settore con conseguente aumento dei volumi e riduzione dei costi potrebbe riportare sviluppi interessanti, anche sotto questo punto di vista. In un segmento che altrimenti sembra destinato a seguire un percorso fatto ormai di mezzi ultra tecnologici, costosi, di impatto, ma dalla scarsa resa in termini di fatturati. Come un colorato fuoco di artificio.

 

Articoli che potrebbero interessarti