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MotoGP, Iannone e l'addio a Ducati: solo io ho dato tutto

Il Maniaco: "Gli mancherò, ma anche loro a me. Qui lascio un pezzo di cuore. Ma non c'era più calore"

Iannone e l'addio a Ducati: solo io ho dato tutto

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Andrea Iannone ha chiuso in bellezza la propria esperienza in Ducati, regalando il podio alla squadra di Borgo Panigale. Oltre a festeggiare il risultato, The Maniac ha colto l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe, o meglio dallo stivale.

 “Ho avvertito tanta pressione psicologica in questo fine settimana. Fin dalla Malesia non sentivo più il tradizionale calore e la vicinanza da parte di Ducati. Di certo non mi hanno fatto mancare niente, però ho sentito del distacco e ne ho sofferto, dato che io mi affeziono”.

Quello con la Rossa è stato un lungo cammino.
 “Sono arrivato in Ducati in un momento quando i piloti andavano via. Stoner ha lasciato, poi anche Rossi. Ho creduto in questo progetto e in me stesso, insieme siamo cresciuti, purtroppo quando litighi capita che non ci si veda più. O meglio, con Ducati ci si rivedrà, ma da avversari”.

Non sono mancati i momenti complicati.
“Nonostante le difficoltà sono sempre stato sereno, mi è capitato di vivere momenti difficili, ma al fianco ho avuto persone capaci di farmi sentire la propria vicinanza”.

Possiamo definire questo podio come una rivincita?
“Non credo che questa sia una rivincita, dato che non porto rancore. Ducati conosce bene il mio talento e quelle che sono le mie caratteristiche. Ho semplicemente preferito prendere un’altra strada, non me la sentivo di continuare in base a quanto mi hanno proposto”.

I sassolini continuano ad uscire dagli stivali.

“Io cerco sempre di osservare, evitando di parlare tanto, però capisco molto. Nonostante l’addio anticipato ho ricevuto il giusto trattamento. Ho sempre avuto il massimo supporto tecnico. Nutro grande stima per Dall’Igna ed è grazie a lui e al team che sono riuscito a tirare fuori il massimo qui a Valencia. Devo ringraziare soprattutto il mio capotecnico, Marco Rigamonti”.

È un addio o un arrivederci?
“Non si può dire. Comunque vi siete divertiti a vedere la gara? Io molto a correrla. Purtroppo non avevo ancora abbastanza forza per fare di meglio, se non mi fossi fatto male a Misano il finale di stagione sarebbe stato migliore. Comunque mi do sei in questo campionato, non di più, che poi in fondo è lo stesso voto che prendevo a scuola".

C'è amarezza nelle parole di Iannone.
"Troverò sicuramente un ottimo ambiente in Suzuki, ma parte del mio cuore rimarrà in Ducati. Con Pramac ho passato due stagioni stupende, ed altre due da ufficiale. Io alla Ducati ho dato tutto, ma le due proposte che avevo davanti erano ben diversa fra di loro e quella Suzuki era difficile da rifiutare".

Uno Iannone come quello di Valencia sarà difficile da non rimpiangere.

"Io mancherò a Ducati come Ducati mancherà a me. Certo quest'anno ho anche commesso degli errori, ma ho imparato molto. A Lorenzo lascio una moto competitiva. Se si troverà in difficoltà a guidarla? Mannò, lui è Lorenzo, non credo proprio".

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