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MotoGP, Dovizioso: vincere stava diventando un incubo

"Ho pianto per tutto l'ultimo giro. E' stata una vittoria di forza, ho cucinato tutti gli avversari"

Dovizioso: vincere stava diventando un incubo

Quella di Dovizioso è stata una vittoria bagnata, sia dalla pioggia che dalle lacrime. Andrea ha fatto tutto l’ultimo giro con gli occhi lucidi, senza riuscire a contenere l’emozione. “Alla prima curva ho visto la mia ragazza e i miei amici, stavano piangendo per l’emozione. Da lì in poi ho cominciato a singhiozzare, ho perso anche un sacco di secondi perché non era facile guidare così- ride - Piangevo ed ero contento”.

Sei tu il nono vincitore di questa stagione…
La vittoria era diventata quasi un incubo, ogni altro risultato era come una sconfitta. E’ normale che sia così, questo mondo ti mette sempre una grande pressione addosso”.

E dall’ultimo successo era passato tanto tempo…
Sette anni, ho vissuto dei momenti pesanti da sopportare, c’è stata tanta sofferenza. Nella mia carriera ho sempre puntato ai migliori risultati e non è stato facile quando non potevo giocarmeli. Secondo me correre in MotoGP non ha senso quando non stai davanti, non mi diverto.

Ti sono venuti in mente i primi anni difficili con la Ducati?
Pensi a tutto in quei momenti, è stato uno sfogo e anche una grande soddisfazione”.

Che tipo di vittoria è stata questa?
Di forza, ho cucinato tutti gli avversari. Non è arrivata perché gli altri hanno sbagliato. Vincere era importante, mai io sono qui per giocarmi il Mondiale e per farlo servono delle vittorie solide. Non conta niente fare un’exploit una domenica e poi arrivare sesto la gara dopo”.

Ti senti più leggero ora?
Non sapete quanto, sentivo la pressione addosso”.

Ancora di più dopo avere perso l’occasione in Austria?
Quella gara la sentivo mia, invece l’avevo persa perché avevo scelto la gomma sbagliata, senza togliere nulla a Iannone. Vincere così, su una pista che amo ma dove non c’ero mai riuscito, gestendo tutta la gara e arrivando da solo al traguardo è speciale”.

Hai una dedica?
E’ per tutta le persone che lavorano in Ducati sia in pista che a casa e per la mia famiglia, per il mio babbo senza cui non sarei qui. E poi potrò portare a casa la coppa con il numero 1 a mia figlia Sara, si lamenta sempre quando torno senza un trofeo (ride)”.

Sei nel momento migliore della tua carriera?
Credo di sì, vittoria a parte, io e la Ducati abbiamo raggiunto una buona competitività insieme, anche se non è ancora abbastanza. Quattro anni fa la situazione era pessima e sono orgoglioso di dove siamo arrivati, ma penso possiamo ancora migliorare. Ducati crede in me e io in loro”.

Qual è stato il tuo punto di forza in gara?
Avevo molta trazione e questo mi ha permesso di recuperare su Valentino quello che perdevo in percorrenza di curva. Inoltre non ho mai avuti grossi cali, ho potuto tenere la stessa velocità dall’inizio alla fine”.

Quando hai pensato di potere vincere?
A cinque giri dalla fine Valentino è andato lungo ma lo conosco, pensavo che mi restasse attaccato. Poi ho visto la tabella con il vantaggio di un secondo e sette decimi, gli ultimi quattro giri sono stati lunghissimi. Sapevo di non potere sbagliare, a quel punto dovevo vincere”.

Nei primi giri c’è stata una grande battaglia fra Rossi e Iannone, ti ha aiutato a non perdere il contatto?
E’ una delle solite lotte che fa Iannone, ne ho parlato anche con Valentino e non era troppo contento, ma lui è fatto così. Forse un po’ mi ha aiutato: grazie Andrea (ride). Devo ammettere che non me lo aspettavo così veloce, ma forse ha consumato troppo la gomma posteriore perché aveva meno trazione di me”.

Dal prossimo anno non lo avrai più come compagno di squadra…
La nostra non è mai stata una relazione rilassata, per via di come è fatto, per il suo entourage. Non sto dicendo che sia giusto o sbagliato, ma non era una situazione facile”.

Pensi che con Lorenzo sarà diverso?
Sono curioso, penso sarà una relazione più tranquilla. Ogni pilota è fatto a modo suo, l’unica cosa importante è che ci sia rispetto”.

Un’ultima battuta: non ci farai aspettare altri sette anni per la prossima vittoria, vero?
Spero proprio di no, non credo che farò come Valentino. Anzi, penso che mi ritirerò prima io di lui (ride)”.


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