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Moto3, Gara sprint dopo la bandiera rossa: Binder batte Locatelli

Il sudafricano firma la sua sesta vittoria davanti al bergamasco del team Leopard, terzo Canet. I migliori azzurri tutti a terra e fuori gara

Gara sprint dopo la bandiera rossa: Binder batte Locatelli

Una brutta carambola innescata dalla scivolata di John McPhee ha costretto i commissari ad esporre la bandiera rossa che ha fermato una gara costellata dalle numerose cadute.

Il secondo start è stato dato circa 25 minuti dopo, con riduzione della corsa a soli 10 giri nei quali Brad Binder è scappato via sin dalla prima curva ed ha vinto per la sesta volta in questa stagione, confermando, ancora una volta, che il titolo di Campione del Mondo Moto3 è pienamente meritato: il più veloce, il più completo, il più strategico è il sudafricano del team Ajo KTM: “sapevo che avrei dovuto guadagnare spazio e tempo subito, perché in soli 10 giri bisogna agire immediatamente- ha festeggiato in parco chiuso Brad- sono contento per la mia vittoria, ma lo sono ancor di più per il quarto posto di mio fratello Darryn”.

Andrea Locatelli con la KTM del team Leopard ha corso una bellissima gara e con la seconda posizione aggiunge un risultato da podio a quello già ottenuto in Germania. Il bergamasco non ha mai impensierito Binder ma la sua resta una prestazione d’eccellenza: “è stato un weekend difficilissimo, evidentemente quando piove e c’è il sole io me la cavo bene; forse avevo i rapporti del cambio non perfetti ma sono contento per questa seconda posizione. La Moto2? Io sto salendo di peso e di altezza, non vedo l’ora di salirci, la Moto3 inizia a starmi stretta”. Andrea ci sta stretto ma è sempre più veloce.

La fase più spettacolare della gara l’abbiamo vissuta nella lotta per il terzo posto nella quale almeno 12 piloti si sono alternati nella posizione valevole per il podio e, con un ultimo giro perfetto, Aron Canet ha avuto la meglio su tutto il gruppo, con Darryn Binder, fratello di Brad, ottimo quarto.

Il belga Livio Loi è arrivato quinto, dopo il pilota Honda Jorge Martin su Mahindra, Ramirez sempre su Mahindra e in ottava piazza il giapponese Hiroki Ono con la Honda. Dal francese Julies Danilo alla spagnola Maria Herrera, quindicesima, i distacchi misurabili in metri, anzi, in centimetri e quelli cronometrici sono stati davvero irrisori.

Abbiamo detto che la gara è stata caratterizzata dalle numerose cadute, tra le quali alcune davvero pesanti: la pattuglia tricolore è stata quella con più piloti a terra, dal doppio contatto tra Di Giannantonio e Bagnaia, sino alla caduta innescata da McPhee che ha falciato Bastianini e Migno, oltre al volo nelle fasi iniziali di Nicolò Bulega, che è ancora in testa alla classifica dedicata ai rookie. Se aggiungiamo la scivolata di Antonelli ed il ride through imposto a Lorenzo Dalla Porta per partenza anticipata, il secondo posto di Locatelli a Phillip Island è l’unica luce in una giornata buia per i colori italiani.

Classifica: Binder 294, Bastianini 164, Navarro 143.

LA CRONACA- Partenza a razzo dalla pole di Brad Binder, alla seconda curva una caduta di gruppo vede a terra diversi piloti tra cui Pawi, Mir e Darryn Binder. Finisce il primo giro e Migno passa al comando con McPhee secondo e Binder terzo. Sono già in sei a darsela di santa ragione, mentre più indietro cade Canet.

Bulega passa al comando con un sorpasso nel lento tornante a centro pista, Rodrigo è ancora in seconda posizione, Di Giannantonio è terzo; quarto McPhee e quinto Migno. Il gruppo è compatto, Bulega si tocca con Quartararo e cade nella sabbia, dicendo addio alla corsa.

Al quarto giro Binder è in prima posizione e prova ad andare in fuga, un altro contatto mette fuori Di Giannantonio e Bagnaia che sono costretti a ritirarsi; in realtà il romano del team Gresini ha dovuto cambiare improvvisamente traiettoria dopo una carenata ricevuta dall’argentino Rodrigo. Quartararo e McPhee tentano di tenere il passo di Binder, Andrea Locatelli è riuscito a rimontare sino alla quarta piazza, insieme al bergamasco ci sono Migno e McPhee.

Al sesto giro proprio lo scozzese McPhee scivola e nella sua caduta la moto coinvolge Migno e Bastianini e quest’ultimo viene travolto da Navarro… viene subito esposta la bandiera rossa che neutralizza la gara e rimanda i piloti nei box. Lo scozzese viene portato al centro medico per accertamenti, ma cosciente.

La seconda partenza viene data circa 25 con una gara ridotta a soli 10 giri ed è ancora Binder a partire meglio di tutti, Locatelli lo imita ed alla prima staccata violente cade nell’erba Antonelli; questa volta il gruppo è più sgranato e Binder ha già diversi metri di vantaggio nei confronti degli inseguitori.

Andrea Locatelli è il primo degli inseguitori, Danilo è terzo, nel frattempo Lorenzo Dalla Porta riceva la segnalazione di un obbligatorio ride through per partenza anticipata. Gabriel Rodrigo è terzo, Danilo e Ramirez si trovano appena dietro, il giapponese Suzuki è sesto.

In testa alla corsa Binder e Locatelli sono già scappati, resta la lotta per il terzo gradino del podio ed almeno dieci piloti possono provare ad acciuffarlo: Ramirez, Suzuki, Loi, Quartararo, Rodrigo e Canet si trovano in compagnia di Danilo, Navarro, Canet e Darryn Binder.

A cinque giri dalla fine Brad Binder alza il ritmo della sua gara ed aumenta il vantaggio su Locatelli, ancora secondo; più indietro la battaglia per il podio è apertissima, Jorge Martini guida un gruppo di 12 piloti racchiusi in pochi metri, il più determinato di questi appare Rodrigo, ma anche Danilo non scherza; il giapponese Ono è settimo, chi va indietro è Livio Loi, ora decimo.

Penultimo giro, Binder conduce solitario, Locatelli è secondo ma con un gap dal sudafricano ormai incolmabile, il gruppone scatenato che si gioca il terzo posto appassiona il pubblico australiano; le posizioni si alternano in ogni curva, Jorge Navarro e Rodrigo si sdraiano e salutano la compagnia dei rimanenti.

Ultimo giro, Binder vince, Locatelli arriva secondo e il terzo gradino del podio se lo aggiudica Canet in volata su tutto il gruppo di scatenati avversari.

 

 

 

 

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