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Neanche Cal Crutchlow, che vive all'isola di Man ed ha realizzato il miglior tempo nella FP1, se l'è sentita di entrare in pista durante la FP2.
"C'era semplicemente troppa acqua in pista, e c'era anche vento. Avevo tutta da perdere e niente da guadagnare, così sono rimasto nei box - ha spiegato con la sua abituale franchezza - la situazione era peggio che ad Assen. Molto peggio. Ovviamente quando ci sarà da qualificarsi dovremo entrare con qualunque condizione atmosferica, ma più che per le prove sono preoccupato per la gara: se proveremo solo sul bagnato domenica sarà una lotteria".
I problemi che i piloti devono affrontare a Phillip Island con questo tempo sono molteplici.
"Con tanta acqua sull'asfalto la moto fa aquaplaning. Queste moto sono dure come un sasso, puoi saltare sulla sella se vuoi e non si muovono. Anche con l'assetto giusto in queste condizioni semplicemente non si guidano. Non è assolutamente divertente guidarle…in più c'è vento ed è troppo freddo.".
La Michelin, che fin da Motegi era a conoscenza delle previsioni del tempo ha spedito parte delle gomme via nave e parte via aereo e a disposizione dei piloti c'è una anteriore supersoft. La stessa utilizzata a Brno e che ha dato problemi di desciappaggio.
"Due giorni fa ci hanno detto però che non può essere utilizzata per più di otto giri, dieci compresa l'entrata e l'uscita dai box. A questo punto perché portarla? Non capisco. E comunque le condizioni atmosferiche sono molto diverse da quelle di Brno, c'è più acqua e fa molto più freddo".
Sottintende, Cal, che la gomma dovrebbe tenere. Ma a dirlo deve essere la Michelin.
"In queste condizioni - conclude il pilota del team LCR - siamo al limite del controllo. Qui si va a 300 all'ora e voglio finire la stagione intero:. Bisogna usare tanta sensibilità, guidare sulle uova. E soprattutto non esagerare se si vuole arrivare interi alla fine della stagione".
