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MotoGP, Petrucci: Phillip Island mi ha segnato, non so come reagirò

"Qui ogni incertezza costa decimi. Con redding mi sono chiarito, adesso dividiamo la casa per il Gran Premio"

Petrucci: Phillip Island mi ha segnato, non so come reagirò

Per Danilo Petrucci Phillip Island evoca brutti ricordi. Era febbraio quando, durante i test invernali, il ternano era caduta fratturandosi una mano in più punti. L’inizio di un personale calvario che lo aveva portato a saltare le prime quattro gare della stagione. “Mi piace sempre venire qua, l’ultima volta però ho lasciato l’isola con tre ossa in meno” sdrammatizza il pilota di Pramac.

Quell’incidente potrà influenzarti in qualche modo?
Non so come reagirò, in altre piste non ho avuto alcuna conseguenza dopo cadute in cui mi sono infortunato. Però a Phillip Island si va veramente forte, basta una piccola incertezza per andare 15 Km all’ora in meno, che significano decimi. Sicuramente, se solitamente prima di entrare in un curva ci penso una volta, in quella dell’incidente lo farò due”.

A parte quella caduta, qual è il tuo rapporto con Phillip Island?
E’ fra le mie piste preferite, guidare qui è veramente divertente se le condizioni meteo sono buone”.

Non è quello che dicono le previsioni…
Con il freddo va tutto peggio, anche perché ci sono curve da 200 Km/h e si fatica a scaldare il lato destro della gomma. Con il sole ci vogliono due o tre giri per portarle in temperatura e se fa freddo diventa pericoloso.

Qui cerchi un riscatto dopo le prestazioni non eccellenti delle ultime gare?
Anch’io sono deluso dei miei risultati, a Motegi sono arrivato 8° ma grazie a delle cadute. Il problema è che il gap dalle moto ufficiali rispetto all’inizio dell’anno è aumentato. Loro hanno ricevuto delle evoluzioni noi no, anche le Aprilia negli ultimi GP ci stanno davanti. In Giappone mi aspettavo di essere mezzo secondo più veloce come passo, perché nelle prove ci ero riuscito”.

Il derby contro Redding per la GP17 nel prossimo anno ha peggiorato la situazione?
Il clima nella squadra era diventato più teso. In questi giorni ho parlato con Scott, non l’avevo fatto prima perché non sapevo come avrebbe reagito. Ci siamo chiariti, gli ho spiegato la mia versione. Qui dividiamo addirittura la stessa casa”.

Ma la lotta rimane…
Penso che entrambi abbiamo digerito male il fatto di doverci giocare la moto per il prossimo anno, siamo diventati più nervosi. In fondo, è così in tutte le squadre: è normale che il compagno di squadra sia il primo avversario. In fondo abbiamo la stessa moto, almeno per quest’anno (ride)”.

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