Per Andrea Iannone il GP di Misano doveva essere il più bello, quello in cui salutare i tifosi della Ducati dopo quattro anni insieme con un bel risultato. Invece la sfortuna gli ha giocato contro: una scivolata e la fattura della terza vertebra dorsale. Poi il teatrino delle opinioni dei medici e infine il divieto a scendere in pista.
E’ passato qualche giorno, Andrea è a casa e sta già pensando ad Aragon. “Il dolore è rimasto, ho fatto degli accertamenti e i medici mi hanno confermato che serve solo tempo, nient’altro” spiega.
Non è facile però avere pazienza e sopportare.
“Il male è sempre lì, non scompare mai - racconta - Se sto in piedi o cammino lo sento un po’ meno, ma appena cerco di fare qualcosa di più diventa acuto. Non riesco ad allenarmi, solo un po’ di cyclette e neanche per troppo tempo”.
La frattura non preoccupa i dottori, “in 20, 25 giorni al massimo l'osso si salda” sottolinea Iannone, ma il dolore è il nemico.
“Andrò ad Aragon - dice sicuro - Una volta lì proverò a salire sulla Ducati e in quel momento potrò capire quali saranno le mie condizioni. Voglio provare a correre ma finché non sarò in moto non posso dire cosa accadrà. Ci vuole solo pazienza”.
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