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Moto3, Dalla Porta: ero a piedi, e ora corro per Valentino!

"Appena ho ricevuto la chiamata ho detto sì. A febbraio ero senza una moto, ma anche dal male può nascere il bene"

Dalla Porta: ero a piedi, e ora corro per Valentino!

Nel CEV corro con Husqvarna, al Mugello ho usato la KTM ed Assen la Honda. Adesso ho una KTM, ma è un po’ diversa”. C’è da andare in confusione, ma Lorenzo Dalla Porta dopo essersi trovato senza una sella quest’inverno, negli scorsi mesi ha avuto solo l’imbarazzo della scelta. E per non farsi mancare niente, il prossimo anno c’è già pronta per lui una Mahindra, quella del team Aspar.

Il pilota di Prato è arrivato nel team di Rossi dopo l’espulsione di Fenati e correrà fino a Valencia. “Ogni moto è diversa dall’altra, ma per le differenze dovete chiedere ai meccanici più che a me - scherza - Il livello di ognuna è molto alto, c’è qualche problema in più nei primi turni, ma disolito per la gara è tutto risolto”.

Sei un pilota richiestissimo, ma quest’inverno ti eri trovato a piedi…
Ero veramente arrabbiato, è brutto scoprire di essere senza una moto a febbraio. Dopo un paio di settimane mi è passata, ho iniziato a lavorare più di prima e mi sono concentrato nel CEV”.

Dove sei primo in classifica…
Mancano ancora quattro gara, ma sono partito bene nel campionato e cercherò di vincerlo. Come ho detto, ho messo da parte il giramento di scatole e ho fatto bene, dopo tutto anche dal male può nascere il bene”.

E’ arrivata la chiamata del team Sky. Come hai reagito?
Non me lo aspettavo, è sempre così per le belle sorprese. Ho detto di sì senza pensarci troppo”.

Lorenzo Dalla PortaCom’è correre per Valentino?
E’ sempre stato il mio idolo, lo considero il migliore pilota del mondo e ho scoperto che è anche una bravissima persone. Ero stranito quando è venuto a parlarmi e mi ha chiesto come mi trovavo con il team e la moto”.

E come ti trovi?
La cosa più importante è costruire un rapporto con la squadra, capirsi a vicenda. Poi la sorte gioca il suo ruolo, a seconda del circuito si può fare più o meno fatica. Purtroppo a Silverstone la spalla mi ha dato un po’ di problemi, l’ho operata da poco per uno stiramento ai legamenti, ma va sempre meglio”.

Hai anche due compagni di squadra…
E’ bello, c’è amicizia fra di noi e con Bulega avevo già corso nel CEV. Dicono che il compagno di squadra sia il primo avversario da battere e fra noi c’è una sana rivalità”.

C’è un bel gruppo di italiani in Moto3, come hai iniziato a correre?
Quando ero piccolo guardavo sempre mio papà Massimiliano quando usciva di casa con la sua moto, aveva una Ducati 996 gialla. Quando avevo 5 anni, mi ha portato a provare una minimoto e da lì è nato tutto”.

E ora sei a Misano…
“La pista mi piace e si respira aria di casa. Un po’ di pressione c’è, ma resto tranquillo”.


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