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SBK, Vizziello: "Endurance? Più cuore che testa"

Il pilota di Policoro parte bene, cade, va in ospedale privo di sensi e fugge… al suo ritorno in sella guida come se nulla fosse accaduto

Vizziello: "Endurance? Più cuore che testa"

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La 8 Ore di Oschersleben, oltre ad aver assegnato il titolo mondiale Endurance squadre al team Suzuki SERT e quello piloti al francese Lucas Mahias, ha visto i nostri portacolori italiani lottare con il coltello tra i denti sul difficile e tortuoso circuito tedesco, con Niccolò Canepa autore di una gara fantastica, conclusa al primo posto finale e Gianluca Vizziello, protagonista di uno “stop and go” in ospedale, dopo il brutto volo nelle battute iniziali.

Il pilota lucano, in forza al team Bolliger Kawasaki, era partito molto bene allo start, correndo verso la sua ZX10R come un forsennato e, dopo averla inforcata, si è messo alle spalle di team ufficiali quali Yamaha GMT94, Yamaha YART, Suzuki SERT e Honda Racing, guidando come un matto nelle curve, dovendo sopperire alle carenze di motore che la sua moto pativa: noi, come squadra, eravamo in corsa per il quinto posto della classifica finale, il titolo non era alla nostra portata; la mia Kawasaki è una moto privata e perdevo molta velocità nei rettilinei, quindi, in ogni curva ero al limite per tenere il passo delle moto ufficiali… e nei primi giri ero intorno alla sesta posizione”.

Una gran partenza, poi, cosa è successo?

“Eh, niente, dovendo per forza passare gli avversari in curva, in una variante ho trovato la porta chiusa e ho centrato in pieno ‘quello lì’…”

Gianluca dice “quello lì” perché, dopo il volo e la botta sull’asfalto, non si ricordava più nulla per qualche lungo istante: “mi hanno portato all’ospedale più vicino all’autodromo, sentivo solo un forte dolore alla spalla ma ai dottori non ho detto niente, io volevo andarmene subito da lì. E, quando mi hanno chiesto come fossi caduto, ho risposto molto naturalmente: ‘come sono caduto? E come volete che sia caduto, sono scivolato, no?!' Ma in realtà non ricordavo nulla, quella era solo una risposta valida per potermene andare”.

E i dottori che ti hanno fatto? Ti hanno lasciato andare?

Bè, una TAC rapida me l’hanno fatta e quando hanno visto che era tutto a posto, diciamo, mi hanno dimesso. Mi sono fatto venire a prendere in auto da un uomo del mio team e, in un attimo, ero tornato in autodromo per la gara”.

Bellissimo, ma scusa, non avevi detto che non ricordavi niente?

Sì, certo- precisa Gianluca- io, dalla botta sino al centro medico, non ricordavo un accidente di quanto fosse accaduto, non sapevo nemmeno dove fossi; solo quando mi hanno tolto la tuta ed ero nudo ho realizzato di essere volato in terra”.

Almeno c’erano delle infermiere carine a curarti?

Sì, dai… c’erano due biondine molto carine lì con me! Vedi che mi ricordo tutto?! (Ride)”.

Una volta raggiunto il circuito, Gianluca non si è fermato troppo a meditare sul da farsi, anzi, si è rimesso in sella senza esitare:ho continuato a guidare come se niente fosse successo, sentivo solo un piccolo dolore alla spalla ed un po' di mal di testa, ma ho girato forte completando i miei turni di guida; con quel ritmo, avremmo potuto entrare tranquillamente nella top ten finale”.

Adesso che il mondiale Endurance è finito, come giudichi questa esperienza?

A me piace molto questo ambiente e le gare sono bellissime… c’è molta passione qui e nel team Bolliger ci si sente come a casa: è una squadra famigliare che ha molta passione e ti fa venire voglia di andare forte. Loro mi hanno proposto di correre anche nella prossima edizione e io ci sto pensando seriamente”.

A proposito, ora restano gli ultimi quattro round SBK da disputare con il team Grillini, ma hai già idea di cosa fare l’anno prossimo?

Ho diverse ipotesi: una nel mondiale SBK, una nel CIV italiano, una nel mondiale Supersport e l’ultima in Endurance… ancora non so che farò, deciderò con calma valutando la moto che avrei a disposizione e il tipo di risultato a cui potrei ambire… certo, l’endurance mi piace, qui si usa più il cuore che la testa”.

In questo, non c’è alcun dubbio.

 

 

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