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MotoGP, Canepa: Oschersleben? Il segreto sarà non fare calcoli

Gran finale del Mondiale Endurance nel weekend, col ligure che pensa al futuro: "Spero la SBK con Yamaha in un team satellite"

Canepa: Oschersleben? Il segreto sarà non fare calcoli

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È l’ultimo appuntamento, quello decisivo per il titolo, dove la parola d’ordine sarà vietato sbagliare. Alla 8 Ore di Oschersleben c’è in palio l’alloro del Mondiale Endurance. L’occasione è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire, tanto che le squadre hanno deciso di giocare pesante. Yamaha YART ha puntato su Bradley Smith, per Honda ci sarà PJ Jacobsen. Anche GMT94 vuole essere della partita, riponendo le proprie speranze in Checa, Mahias e il nostro Canepa.

Nonostante i sedici punti da recuperare, il pilota ligure ci crede eccome, i giochi non sono ancora chiusi. Dovrà imparare il tracciato tedesco, ma questo non lo spaventa, perché lui ha già dimostrato di sapersi adattare velocemente.

La resa dei conti è arrivata.

Davvero, ormai ci siamo (sorride). È l’ultima gara della stagione e vogliamo chiudere nel modo migliore. Sappiamo che non sarà facile, perché dobbiamo recuperare alcuni punti, ma noi crediamo nell’impresa. Dovremo quindi evitare di fare calcoli, questo sarà fondamentale”.

La concorrenza si è rinforzata. YART Yamaha schiererà Smith.  

Questo sarà un ulteriore stimolo per tutti noi. Vuol dire che l’appeal dell’Endurance sta crescendo molto, così come il numero degli appassionati. A Le Mans, ad esempio, c’erano più persone a vedere la nostra gara che quella del Motomondiale”.

Qual è il più grande rimpianto del 2016?

La prima gara della stagione, ovvero Le Mans. Ci mancano quei punti per essere aggrappati alla vetta. E’ un peccato, però tanto vale ora essere delusi. Spiace anche per Suzuka, abbiamo avuto ben quattro stop, di cui tre per le luci. Senza queste difficoltà potevamo essere nei primi cinque posti alla 8 Ore”.

Il tracciato tedesco non lo conosci. È un ulteriore ostacolo?

“Non più di tanto, riesco infatti ad adattarmi abbastanza bene alle piste che non conosco. A Suzuka avevo lo stesso problema, però al secondo giorno avevo già confidenza con il tracciato. Sono convinto che soffriremo nei turni di libere e in qualifica, però in gara saremo competitivi. Più o meno come accaduto in occasione della corsa a Portimao”.

Cosa ti ha insegnato questa stagione?

“Non credevo che l’Endurance avesse un livello così elevato. Le prime quattro squadre che partecipano possono tranquillamente correre nella Superbike. Ci sono diversi piloti, con qualche anno in più rispetto a me, che dimostrando una competitività incredibile”

Qual è l’aspetto in cui sei migliorato?

“Credo la costanza, perché è uno dei requisiti tra i più importanti per queste gare. Penso di avere maggiore continuità, anche se non è mai basta”.

Hai pensato al tuo futuro. Un ritorno magari in SBK con Yamaha?

“Ovviamente ci penso, poter svolgere una stagione da ufficiale con Yamaha sarebbe il sogno, però è praticamente impossibile. Yamaha è stata riconoscente nei miei confronti per le prestazioni di Misano e Laguna Seca, infatti ho ricevuto diversi complimenti. Spero magari nell’opportunità di un team satellite in SBK”.

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