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Melandri: Ducati? come fosse la prima volta su una SBK

Marco scherza: "il difetto per il momento è il pilota. Per la guida sto ricominciando da zero ma la moto si adatta al mio stile"

Melandri: Ducati? come fosse la prima volta su una SBK

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Di Gianmaria Rosati

Inutile negarlo, le maggiori attenzioni oggi a Misano erano per una sola persona, Marco Melandri. Il ravennate tornava in sella ad una Superbike dopo tanto tempo, e questa prima giornata di test ha avuto tanto il sapore di un ritorno a casa, di un ritorno nell’unico luogo dove Marco è nato per stare, in pista ed in sella ad una moto da corsa.

A fine giornata la stanchezza si fa un po’ spazio sul viso di “Macho”, i tempi non sono stati comunicati ma si parla di riferimenti di un paio di secondi superiori a quelli di Giugliano. La soddisfazione è tanta e traspare dalle sue prime parole: “tornare su una Superbike è stata una grande emozione, come se fosse una vera prima volta. Anzi forse questo ritorno ha avuto un sapore ancora più speciale perché con le moto ho passato tanto tempo, e quando perdi una cosa a cui tieni ti accorgi del suo reale valore”.

Come ti sei trovato sulla Ducati?
Per quanto riguarda la guida ho dovuto praticamente ricominciare da zero; mi ricordavo qualcosa ma non che si arrivasse così in fretta alla curva successiva, per esempio, e le reazioni della moto sono decisamente diverse dalla Panigale stradale che ho utilizzato ultimamente per fare dei chilometri”.

Hai avuto problemi particolari?
Mi aspettavo delle difficoltà e ci sono, ma sono contento e pronto a lavorare. La moto ha davvero un motore potente, e mi piace tanto l’arco di utilizzo, una cosa che ho sempre cercato visto il mio stile di guida. Sono ancora in difficoltà su alcune cose, come ad esempio la posizione di guida, ma ancora in ogni uscita cambio un po’ modo di guidare e dunque cambiano anche le esigenze”.

Cosa serve?
Ho principalmente bisogno di girare; stasera parlerò con la squadra e decideremo la strada da prendere domani e dopodomani”.

Hai trovato difetti alla Panigale?
Al momento è il pilota (ride), nel senso che devo riprendere gli automatismi e riprendere lo stile di guida del bicilindrico, che per me è nuovo. Non mi aspettavo e non mi aspetto nulla di eclatante da questi test, mi aspetto solo dei miglioramenti su tanti aspetti”.

Sei tornato alle Pirelli dopo le Bridgestone in MotoGp, come ti sei trovato?
Sono gomme che all’inizio ti perdonano tanto, quindi direi che sono ottimali per prendere fiducia”.

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