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MotoGP, Crutchlow: vincere? la cosa più bella... dopo mia figlia

Cal 35 anni dopo Sheene: "bello essere accostato a lui". Sulla gara: "la cosa più difficile vedere Lucio sbracciarsi al muretto"

Crutchlow: vincere? la cosa più bella... dopo mia figlia

Cal Crutchlow sta vivendo un momento speciale della sua vita: tre settimane fa ha visto nascere sua figlia e oggi ha messo in bacheca la prima vittoria in MotoGP, un successo che nella classe regina la Gran Bretagna aspettava da 35 anni. Il pilota con gli occhi da pazzo è stato il più lucido sullo schieramento, montando entrambe le gomme da bagnato dure, la mossa che gli è valsa il successo.

Che emozione hai provato?
E’ difficile da spiegare perché poche settimane fa ho provato la più bella del mondo, quella per la nascita di Willow. Penso che nulla al mondo possa superarla. Questa è la seconda sensazione più bella, ma diversa da come me l’aspettavo”.

Quando hai chiamato Lucy, cosa ti ha detto?
Che Willow ha dormito per tutta la gara e non ha visto niente. Avevamo deciso che non sarebbe venuta a questa fare e sono deluso che non l’abbia fatto, spero di ripetermi in un altro GP”.

Hai conquistato due podi in due gare senza Lucy…
Non le vieto di venire (ride). E’ difficile perché sono tanti anni che lei viene ai GP con me. La cosa divertente è che adesso la videochiamo in ogni momento e lei impazzisce vedendo il casino che c’è nel motorhome. E’ diverso, mi sento un po’ perso senza di lei, normalmente mi siedo nel motorhome con Lucy a alcuni amici, ma ora mi trovo nel box senza sapere cosa fare. Ma da ora in poi ci sarà un’altra persona, Willow, e cambierò i pannolini”.

L’ultimo pilota britannico a vincere nella classe regina era stato Barry Sheene nel 1981…
E’ già bello essere accostato al suo nome, è una sensazione incredibile. Inoltre ho avuto un tempismo perfetto perché il prossimo GP sarà a Silverstone”.

E’ stata una giornata perfetta?
Siamo stati più furbi degli altri, ma ieri non era andata bene. Avevo distrutto una moto, non era rimasto neanche un pezzo sano. I miei meccanici hanno lavorato fino a mezzanotte per ricostruirla, li ho ripagati”.

Quando e perché hai deciso per le gomme dure?
Sullo schieramento e una volta scelto di metterla al posteriore è stato automatico farlo anche all’anteriore. In verità sul davanti avevo meno dubbi, più su quella dietro. E infatti nei primi giri non andava in temperature sul lato sinistro, ho rischiato di cadere. Ero con Valentino, anche lui aveva gli stessi miei problemi. Non è stato facile rimanere calmi, ma avevo fiducia della mia scelta”.

Quando hai capito di potere vincere?
Dopo 5 giri ho capito di avere fatto la scelta giusta, anche se superare gli altri piloti non era semplice. Però potevo ancora vedere il gruppo di testa e questo mi ha fatto capire di avere una possibilità. Quando poi sono arrivato sul gruppo di Marc, ho visto che loro soffrivano e io ero sempre più veloce.

Hai gestito la corsa?
Devo essere sincero, negli ultimi 10 giri giocavo, non ho mai dovuto spingere al massimo. Solo in un momento, guardano i maxi schermi ho pensato che Valentino potesse riprendermi, non sapevo che gomma montasse all’anteriore. Ho ricominciato a spingere e sono quasi caduto alla curva 10, perché sono arrivato in sesta marcia invece che in quinta e non riuscivo a fermarmi”.

E’ stata una gara lunga pensando al risultato storico?
La colpa è stata di Cecchinello”.

In che senso?
Ogni giro, lo vedevo saltare su e giù e sbracciarsi dal muretto dei box. Avrei voluto dirgli: vai nel box e prenditi un caffè! Probabilmente sarei peggio di lui al suo posto (ride)”.

E’ stato un risultato forse insperato dopo un inizio di stagione difficile…
Non sono partito bene, ho faticato di più rispetto allo scorso anno. Ma insieme al team abbiamo lavorato tanto e nelle ultime gare eravamo più competitivi sull’asciutto, in Austria avrei potuto fare una buona gara senza la falsa partenza”.

Il bagnato però aiuta…
Livella le prestazioni, ma come ho detto negli ultimi GP abbiamo fatto passi avanti con l’elettronica e capito maggiormente la moto. Devo però ancora migliorare sul giro secco”.

Non hai una moto ufficiale…
Honda direbbe che è uguale, ma ci sono delle piccole differenze, qualche decimo anche se non saprei quantificarlo esattamente. L’ho già detto tante volte, sulla mia moto Marquez sarebbe comunque più veloce di me”.

La scorsa settimana, dopo la vittoria della Ducati, ti eri pentito di averla lasciata?
No, sono stato contento per loro perché so quanto abbiano lavorato per quel risultato. Non ho avuto mai rimpianti per la mia scelta, sono in un grande team e do alla Honda i miei input per lo sviluppo”.

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