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SBK, Bradl: "il mio futuro è la Superbike, con Honda anche la 8 Ore di Suzuka

"Moto, gomme, circuiti e freni diversi, ma da Ten Kate ho trovato entusiasmo e serenità"

Bradl: "il mio futuro è la Superbike, con Honda anche la 8 Ore di Suzuka

Una volta messe le firme sui contratti, si può parlare. Ormai data per certa la presenza di Stefan Bradl nel 2017 in sella alla Honda CBR del team Ten Kate in SBK, il tedesco ha raccontato a Speedweek i retroscena che lo hanno portato a questa sua scelta, la nuova sfida che lo attenderà la prossima stagione: “dopo la gara MotoGP a Barcellona, ho saputo che Aleix Espargarò sarà con Aprilia l’anno prossimo e nel weekend di gara ad Assen, io e Bautista siamo stati messi al corrente di tutto; ho riflettuto e mi sono guardato in giro per trovare una sistemazione che mi consentisse di competere nella Classe Regina nelle prime 10 posizioni, ma non ho trovato nulla di soddisfacente. Così ho pensato subito alla SBK e c’erano due o tre posti molto invitanti che si stavano liberando; la Honda ha dimostrato subito un grande interesse per me”.

Durante il weekend di gara al Sachsenring giravano voci che il tedesco avesse rifiutato una offerta dal Team Tech3 di Hervè Poncharal, ma Bradl smentisce: “chi ha scritto questa notizia ha sbagliato. Io ho avuto contatti con Hervè ed il suo team nel giugno del 2011 e poi non ci sono state più negoziazioni, anche perché io sono un uomo sponsorizzato dalla Red Bull (in contrasto con lo sponsor Monster del team Tech3)”. 

Il tedesco, desiderato molto anche dalla Dorna che porta così un altro ex Campione del Mondo nelle derivate di serie, non aveva una preferenza prima di firmare con la Honda e a fare la differenza è stato il lavoro svolto da Honda Europa, che voleva il 26enne coi propri colori nella prossima stagione: “non avevo un team od una moto di riferimento, ero disponibile ad ogni offerta ed il primo contatto è arrivato con Carlo Fiorani nel paddock della MotoGP; ad Assen ho anche incontrato Ronald e Gerrit Ten Kate che operano per Honda Europa. Dopo qualche giorno ho avuto un incontro con Marco Chini del team Honda World Superbike e con lui abbiamo concordato tutti i dettagli. Devo dire che tutti loro sono stati molto seri e concreti con me”.

Questi fattori, appunto, hanno portato Stefan in Honda, perché altri contatti non sono mancati: “anche con la Ducati ho avuto delle negoziazioni, ma non abbiamo concluso. Con la Yamaha e Milwaukee abbiamo parlato, ma non c’era niente di concreto per me. La Honda mi ha rivelato che Van Der Mark si era offerto ad altre squadre ed il loro atteggiamento con me è stato molto serio e professionale, così decidere per me è stato facile”.

La Honda non vince il campionato del mondo SBK dalla stagione 2007 con James Toseland e per tentare un nuovo assalto al titolo, sarà messa in pista la versione racing della nuova CBR 1000 Fireblade che sarà presentata a breve: “sì, la nuova moto che sta per arrivare è una ottima notizia, perché per puntare al titolo serve un modello più aggiornato, più evoluto. I nostri rivali per il 2017 saranno Chaz Davies con la Ducati Panigale e la coppia Rea-Sykes con le Kawasaki… non sarà facile correre per vincere il titolo già al primo anno, comunque voglio gareggiare per costruire un progetto ed evolverlo al meglio”.

Questa affermazione spiega che Bradl vuole stare in SBK almeno in due stagioni e ad un teorico e futuro ritorno in MotoGP, per ora il pilota bavarese non vuole pensare: “posso immaginare almeno due stagioni in SBK, quello è il mio obbiettivo, il ritorno in MotoGP ora non è tra i miei pensieri. Ovviamente, se dovessi fare bene in SBK e se avessi delle offerte con moto vincenti in MotoGP, non rifiuterei, ma ora è troppo presto per fare questi ragionamenti”.

Il tedesco dimostra di essere sempre coi piedi per terra ed avere un compagno serio e professionale come Nicky Hayden rappresenta un punto in più di serenità per un carattere mite come il suo: “con Nicky vado molto d’accordo e questo è un ottimo punto di partenza; inoltre, credo che potremo spingerci reciprocamente sempre più in alto, quindi Honda avrà una ottima coppia di piloti”.

Per Stefan la SBK offrirà alcune novità tra cui diversi avversari, moto differenti, gomme mai utilizzate e piste tutte da scoprire, ma non Laguna Seca dove disputò nel 2013 la più bella gara in MotoGP con la Honda finendo sul secondo gradino del podio: “quello fu il punto culminante della mia esperienza in MotoGP e tornarci con la SBK sarà bellissimo. Il prossimo anno affronterò tante novità ed il mio obbiettivo sarà la costanza di rendimento puntando sempre al podio”.

Soprattutto la ultima edizione della 8 Ore di Suzuka ha avuto dal pubblico un grande interesse e per il prossimo anno si preannunciano nomi importanti, quindi Bradl ci sta seriamente pensando: “sì, ne abbiamo parlato e la 8 Ore rientra nei nostri programmi… dobbiamo solo definire i dettagli e poi ci sarò anche io”.

 

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