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Autostrade e moto: la battaglia infinita...

Le due ruote continuano a pagare come le quattro: FMI e ANCMA non mollano e vanno dall'Autorità di Regolazione dei Trasporti

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Auto e moto. Quattro e due ruote. Stabilità ed equilibrio precario. In comune, a volte lo schema del motore e poco altro. Vogliamo parlare del consumo di asfalto? Due ruote sono la metà di quattro, è matematica. Ancora, un pneumatico auto ha una impronta maggiore di diverse volte in più. Allora perchè far pagare uguale il pedaggio autostradale? Una guerra che va avanti da anni, con le due ruote che di certo non consumano lo stesso asfalto... Qualcuno fa qualcosa? Sì, visto che la Federazione Motociclistica Italiana e Confindustria ANCMA hanno incontrato lo scorso venerdì il presidente dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART), Andrea Camanzi, nella sede di Torino, per esporre proprio il problema dei pedaggi autostradali per le moto. Lo sappiamo tutti, il Bel Paese (continuiamo a chiamarlo così...) è uno dei pochi paesi in Europa dove il pedaggio motociclistico (peraltro con la tariffazione tra le più alte) è equiparato a quello delle auto. Il risultato? Qualunque moto, di qualsiasi stazza e cilindrata, paga la medesima cifra di una utilitaria o peggio di un SUV dotato di pneumatici ben più grandi di dimensioni. Nei paesi europei dove le autostrade sono a pagamento, le tariffe praticate ai motociclisti sono – con poche eccezioni - più basse, in molti casi dimezzate rispetto ai pedaggi nostrani. "E io pago", diceva Totò!

La richiesta che FMI e Confindustria ANCMA hanno formulato all'Autorità dei Trasporti è stata quella di verificare, attraverso un’interlocuzione con i concessionari autostradali e il Ministero dei Trasporti - che guarda caso in Italia è il soggetto concedente - se vi siano le condizioni per creare una tariffazione a parte per i veicoli a due ruote. Non ci nascondiamo dietro ad un dito. Le due ruote sono di gran lunga più piccole a livello di occupazione di spazio, inquinamento meno, riducono il traffico e consumano meno asfalto. Il presidente dell'Autorità dei Trasporti, ascoltate le argomentazioni esposte da ANCMA ed FMI, si è reso disponibile ad un approfondimento della questione, attraverso i procedimenti previsti da ART.

Le autostrade sono di gran lunga le strade più sicure per noi motociclisti. Una tariffa differenziata ne favorirebbe l’utilizzo, dando così un contributo alla sicurezza per le due ruote a motore. In fondo, quello che chiediamo è di essere equiparati al resto dell’Europa", ha dichiarato il presidente della FMI Paolo Sesti. "Siamo convinti che la creazione di una tariffa dedicata alle due ruote, favorirebbe la circolazione delle moto sulle autostrade, con vantaggi che si rifletterebbero tanto sull’industria motociclistica nazionale, che rimane la più importante d’Europa, quanto sugli stessi concessionari autostradali, che vedrebbero compensata automaticamente la rimodulazione dei pedaggi", dichiara Corrado Capelli, presidente di Confindustria ANCMA.

Sarà ancora polvere, o si muoverà qualcosa? Pare in ogni caso, visto che si va avanti con questa diatriba infinita da anni e anni, che al Ministero dei Trasporti, ovvero lo Stato, questa cosa non sia così importante. E intanto... lo ripetiamo: "E IO PAGO!".

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