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MotoGP, Stoner: "Mi impegnerò per dare a Lorenzo una moto vincente"

Al WDW ero imbarazzato, troppo tifo solo per me. La GP16 senza ali? Meno sicura 

Stoner: "Mi impegnerò per dare a Lorenzo una moto vincente"

“Ho già detto tutto riguardo al mio futuro, non ho più voglia di rispondere alle stesse domande”.

Stamattina Casey Stoner è sceso dal letto con il piede sbagliato, o se preferite, con quello giusto: dipende con quale punto di vista osservate il mondo… se vi piacciono le persone senza maschere, prive di filtri comunicativi e che dicono esattamente ciò che pensano, allora Casey è il tipo giusto per voi.

Qualche impavido collega ha posto all’australiano più veloce del mondo la solita, trita e ritrita questione: tornerai a correre o a disputare almeno una gara?! Ed hanno avuto la risposta che meritavano.

I geni sono così, hanno quell’aspetto sregolato che può non piacere, ma il genio Stoner non ha lati autodistruttivi come le rock star e non cade in crisi depressiva come qualche pittore di patate. Casey è naturale, come il posto dai cui deriva: “Sto fuori casa quasi tutto il giorno; ma non è vero che vado solo a pescare, io pratico molti sport, tra cui motocross, enduro ed esercizi a corpo libero. Ora il tempo e lo spazio non mi mancano”.

Lui che era il migliore e forse lo è ancora nello stabilire nuovi frazionamenti tra spazio e tempo; lui che, sicuramente, sino ad oggi è stato il più veloce nel giro singolo in sella ad una moto da Gran Premio; lui, che, in conferenza stampa è arrivato con le borse sotto agli occhi e un passo decisamente lento.

Sono sincero ha confidatola popolarità e l’affetto che i tifosi mi hanno riservato al World Ducati Weekend sono state esagerate, non immaginavo tanto calore da parte della gente. Lo devo ammettere, mi ha fatto molto piacere, non me l’aspettavo proprio”.

Del resto, tu sei il solo campione del mondo MotoGP che la rossa possa vantare…

“Certo, ma i tifosi elogiavano e incitavano solo me, a volte escludendo i piloti ufficiali di quest’anno; ad un certo punto, mi sono sentito in imbarazzo per loro”.

Ci hanno provato ancora, i colleghi, a “circuire il nemico”, prendendola un po' larga…mi chiedete se questa moto che ho guidato è meglio di quella dei test di Sepang? Ebbene, lo è perché elettronica e gomme hanno avuto step evolutivi, quindi era più facile da guidare. Ma non si possono paragonare due piste differenti come quella malese e Misano. Volete sapere se Lorenzo potrà fare bene l’anno prossimo? Realisticamente, io non posso prevedere il futuro. Tra l’altro, non so come guidi Jorge, né che assetti utilizzi adesso con la Yamaha. Dovrete attendere tutti il test di fine stagione a Valencia, e vi dirò: anche io sono curioso di capire il suo potenziale con la Desmosedici ma penso che un campione come lui possa vincere anche con la Ducati”.

Una vocina, timida ma coraggiosa, ci prova ancora: “Dopo il test in Austria tornerai a correre?”…

Silenzio

Casey ci pensa sù, abbozza una risposta ma viene anticipato da un’altra domanda a cui lui risponde subito: “non so se farò il coach di Lorenzo, il prossimo anno” risponde sorridendo “ma una cosa è certa: mi impegnerò al massimo per dargli una moto con cui poter vincere, con cui stare davanti”.

Stoner vorrebbe anche provare la Panigale SBK, ma ancora il test non è stato organizzato e lui convinto di una cosa: “la Panigale non può essere veloce solo con Chaz Davies, spesso anche Davide Giugliano và forte; sicuramente devono migliorare, ma sono sicuro che lavorando nella giusta direzione staranno ancora davanti”.

I fatti di Barcellona non sono passati inosservati a Stoner, che parla poco, ma ha le idee chiare su tutto: “quel punto della pista era sotto discussione da tempo, una via di fuga del genere è congeniale alle auto, ma non alle moto. Purtroppo è andata male al povero Salom, ma provate ad immaginare in caso di gara bagnata cosa sarebbe potuto accadere in quella curva… tante, molte volte abbiamo sollevato quello ed altri problemi, ma tutto è stato inutile”.

Casey è sempre stato attento al tema sicurezza e precisa anche un altro aspetto che tanto fa discutere: “Ho svolto un test anche con la moto senza ali, senza cambiare l’assetto e l’avantreno si alzava di più rispetto alla versione che le monta. Anche nel 2010 avevamo le ali, ma nessuno aveva sollevato il polverone, perché quindi dovremmo toglierle adesso?”

L’ultimo tentativo, arriva improvviso ma Casey non si fa cogliere impreparato: “se ho pensato di tornare a gareggiare? Certo che ci ho pensato, ma poi, osservando le facce dei miei colleghi sulla griglia di partenza, tutte così… stressate e tese… mi sono detto: ‘ma lascia stare che è meglio’…”

Scappa via, ma non troppo velocemente; la libertà sta per tornare a lui, ma il tono informale ed amichevole funziona (quasi) sempre…

Casey, nella vita sei veloce come guidi la moto? 

“No, mi piace prendermela comoda, ora pranzerò tranquillo e poi deciderò che fare”.

Tua moglie Adriana vorrebbe che tu tornassi a correre o è contenta di avere il marito a casa?

Bè, lei è contenta di ogni mia scelta, quindi, se salto in sella è felice, se non voglio guidare è felice lo stesso”.

Ma è vero che la vostra famiglia presto si estenderà?

In che senso?”

 Tu e Adriana aspettate un altro figlio?

La domanda è estremamente privata, ci rendiamo conto, ma… “No, per ora non aspettiamo un altro figlio (ride)”.

Sei cresciuto in fretta e molto velocemente, ma da ragazzino hai avuto un mito, un eroe, un idolo da ammirare?

Sì, Michael Doohan era il mio idolo assoluto”.

E come mai proprio lui? Perché è un tuo conterraneo?

Michael ha avuto uno degli incidenti peggiori per un corridore di moto, ma ha reagito alla grande. Ha iniziato a vincere tardi, ma con il passare degli anni è stato sempre più forte e costante. A dimostrazione che nelle moto l’età conta poco e che il tempo è relativo”.

Ricevuto. Ed ora che sei cresciuto, chi è il tuo idolo?

Michael Doohan”.

Questo significa avere le idee chiare.

 
 


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