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Moto3, Bagnaia: In Moto 3 voglio essere il migliore degli italiani

Il piemontese fresco di trionfo in Olanda: "Adesso sogno la top three, per le moto ho lasciato la mia Chivasso"

Bagnaia: In Moto 3 voglio essere il migliore degli italiani

È una domenica che rimarrà per sempre impressa nella sua mente e in casa Mahindra. Ad Assen, in quella che per anni è stata considerata l’Università del Motomondiale,Francesco Bagnaia ha conquistato il primo storico successo nella sua carriera. Studiato, preparato in ogni minimo dettaglio, fino a quell’ultima chicane, dove ha preceduto Migno e Di Giannantonio. Adesso non vuole più fermarsi, perché la strada è tracciata.

Era difficile fare meglio.

“Diciamo proprio di sì (sorride). Ovviamente la gioia è grande, perché vincere una gara così tirata dall’inizio alla fine, inoltre ad Assen, rappresenta un qualcosa di veramente unico. Sono contento per me, per la mia famiglia e tutte le persone del team che aspettavano questo momento da tanto”.

Com’è stato quell’ultimo giro?

 “A differenza delle libere mi sentivo molto forte nel quarto settore, ero convinto di avere un passo superiore agli altri. Infatti quando avevo davanti Fenati e Antonelli non ero più di tanto preoccupato. Si è fatta più dura nel momento in cui Di Giannantonio mi ha passato, però sono riuscito subito a rispondere. All’ultima chicane credo che Migno sia arrivato abbastanza tirato, mentre io sono riuscito ad entrare in modo più efficace e vincere”.

Questa vittoria significa che il gap da KTM e Honda è diminuito. Quanto vi manca?

“Credo che abbiamo fatto un miglioramento evidente, la moto mi piace, mi sento competitivo, inoltre Aspar è un team di grandissimo livello. Siamo cresciuti tanto sul telaio, forse ci manca ancora qualcosa in termini di motore per arrivare a KTM, però secondo me non siamo così distanti dagli avversari”.

Choonia ha detto che in Germania potreste nuovamente sorprendere.

“Sarebbe bello tornare sul podio e ovviamente ce la metterò tutta. Il Sachsenring è una gara impegnativa, perché molto lunga. Tra l’altro penso di non averla mai finita in passato e speriamo sia l’occasione giusta. Peccato solo dover aspettare tre settimane perché al voglia di tornare in sella è tantissima.  L’importante sarà però non attendere così tanto per vincere di nuovo”.

Ad Assen, dopo la vittoria, hai detto di non essere molto sorpreso di questo podio?

“No, perché in questa stagione siamo competitivi. Al Mugello ad esempio sono arrivato terzo a poca di distanza da Binder, mentre alla prima gara in Qatar potevo addirittura vincerla. Siamo sulla strada giusta e dobbiamo soltanto lavorare”.

In Germania potresti avere il nuovo cambio sulla Mahindra.

Lo spero tantissimo, perché potrebbe darci una mano a compiere un passo avanti importante. Nei test si è rivelato molto utile. Spero di averlo già dalla prossima gara, in caso contrario attenderemo l'Austria”.

Choonia ha affermato che una delle più grandi qualità che hai è essere positivo.

“Cerco sempre di essere una persona ottimista. La positività offre gli stimoli per fare meglio, ma soprattutto evitare di farsi influenzare quando un piccolo particolare non va nel verso giusto”.

La prestazione di Assen ti porta alle spalle di Fenati in questo momento. Si può pensare a qualcosa di più?

“A inizio anno il mio obiettivo era la top five. Adesso sogno di arrivare nei primi tre ed essere allo stesso tempo il migliore degli italiani a fine stagione. È un campionato molto combattuto, dove Binder sta andando davvero forte, però anche noi diremo la nostra”.

Per la moto hai lasciato il Piemonte.

“Lo scorso anno mi sono trasferito da Chivasso a Pesaro con la famiglia. Ho scelto questa località perché nelle Marche si respira quotidianamente l’odore dei motori, mentre in Piemonte si parla più di calcio. Inoltre con i ragazzi dell’Academy ci si ritrova per allenarsi spesso insieme e anche divertirsi. Tra l’altro condivido l’appartamento con Baldassarri. Ogni due settimane torno comunque a Chivasso per rivedere i miei amici e trascorrere un po’ di tempo con loro”.

Dopo Assen qualcuno dove pagare la cena?

“Purtroppo è vero (sorride), siamo usciti con i ragazzi mercoledì sera a cena a Pesaro. Abbiamo pagato io, Migno e Morbidelli. E’ andata bene così che eravamo in tre, perché il conto sarebbe stato più caro”.

  

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