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Moto3, Choonia: Mahindra può lottare con KTM e Honda

Parla il CEO dopo il primo successo: "In Germania forse avremo il nuovo cambio, adesso non vogliamo più fermarci"

Choonia: Mahindra può lottare con KTM e Honda

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Non se la dimenticheranno certo la tappa di Assen in Mahindra. Dopo sei anni ecco il primo storico trionfo nel Motomondiale, ottenuto grazie a Pecco Bagnaia, in quella che per anni è stata considerata come l’Università delle due ruote. Una domenica storica per il CEO, Mufaddal Choonia, che ora non vuole più accontentarsi, consapevole dei passi avanti compiuti dalla moto nelle ultime stagioni.

Qual è il significato di questa prima vittoria?

“Come ho detto a qualcuno, non ho mai visto tanti uomini piangere allo stesso tempo nella mia vita . C’è molta fatica e sacrificio dietro questa vittoria . E’un momento fantastico per me, per tutto il gruppo Mahindra, perché abbiamo percorso una lunga strada in così poco tempo. Non solo, abbiamo mostrato che un nuovo produttore può lottare contro le fabbriche più affermate. Il risultato di Assen è il culmine di un grande impegno e spero anche la prima di altrettante vittorie”

Qual è il prossimo obiettivo?

“Ci concederemo una breve festa, ma la mente è già rivolta alla gara del Sachsenring in programma tra tre settimane. Stiamo lavorando duramente per portare un nuovo cambio o eventualmente attendere la gara in Austria. Su questa novità abbiamo avuto riscontri positivi nel Mondiale Junior, così come in alcuni test privati. L’obiettivo è senza dubbio quelle di averlo a disposizione il prima possibile, perché volgiamo vincere nuovamente. Serve quindi spingere forte e migliorare la MGP3O il più possibile, ovviamente secondo le rigide regole della Moto3. Di certo il cambio sarà il prossimo passo nel nostro piano di sviluppo”.

Cosa pensa di Pecco Bagnaia, artefice del trionfo?

“Pecco ha dimostrato più volte quello che è il suo talento in sella alla moto. E’ un pilota fantastico con cui lavorare, sempre positivo. Ovviamente siamo lieti di condividere la nostra prima vittoria con lui e non possiamo che ringraziarlo per quanto fatto. Sono convinto che questo successo sarà il primo di molti, sia per lui che per Mahindra”.

In molti si chiedono come lui riesca ad essere così competitivo sulla moto.

“Posso affermare che Pecco ha esattamente la stessa moto degli altri piloti. Di sicuro ha grande talento e un team come Aspar che sta mettendo a disposizione il massimo della propria esperienza e professionalità . La MGP3O sembra adattarsi bene al suo stile di guida. Stacca tardi e in curva è molto veloce, tanto che il telaio lavora molto bene. Tutto questo è stato visibile nell'ultime curve di Assen, dove telaio e velocità lo hanno aiutato a trionfare”.

Avete dovuto aspettare sei stagioni per questo risultato. Quanto è stata dura?

“Prima di Assen l’abbiamo sfiorato in diverse occasioni, sia con Brad Binder che Miguel Oliveira e lo stesso Pecco. È stato un lavoro duro di apprendimento, in particolare i primi due anni, dato che il Motomondiale è un Campionato estremamente difficile e serve competenza. Nel 2013 abbiamo poi deciso di cambiare strada, affidandoci a un nuovo partner tecnico di Suter Racing. Serviva sviluppare ulteriormente le nostre capacità e quelle del personale.

Avete investito in Italia.

Abbiamo un attrezzato centro di sviluppo Mahindra Racing a Besozzo, dove continuiamo a lavorare con Suter e stiamo espandendo il numero di fornitori e le nostre capacità, con l’obiettivo di migliorare la moto e arrivare a livello di Honda e KTM. La nostra moto ha compiuto passi avanti anno dopo anno, ma anche la concorrenza.  Ci attende molto lavoro, perché serve colmare il divario dalla concorrenza. Di certo questa vittoria significa che ci stiamo avvicinando ai primi, ma dobbiamo essere più regolari, sia come vittorie, ma soprattutto capaci di lottare ad ogni gara per il gradino più alto del podio. Siamo gli ultimi arrivati e facendo così potremo attirare l’interesse di nuovi piloti”.

La notizia della vittoria ha avuto grande richiamo in India?

“Sì, su Twitter e altri social media, così come i giornali. L'India è il più grande mercato delle due ruote in tutto il mondo e vincere nel Mondiale ha senza dubbio un valore speciale.  Sono convinto che questo traguardo coinvolgerà molte persone nel Motorsport e nel ramo dell’ingegneria. Proprio per questo stiamo cercando di farli sentire orgogliosi”.

State già pensando a una nuova vittoria?

Perché no? Questo è il nostro quarto podio della stagione, dimostrando di avere il passo per sfidare gli avversari in ogni circuito. Il successo dell’Olanda potrebbe essere il trampolino di lancio ideale per non fermarsi. La prossima gara è in Germania, una pista non molto diversa da Assen”.

Siete già al lavoro per il prossimo anno?

“Certo, stiamo lavorando su vari aggiornamenti per la nostra moto, che dovremo inserire nel nostro programma 2017. Al momento possiamo fare affidamento su una buona base di partenza, ma serve continuare a perfezionare e migliorare. C’è un team già impegnato sulla prossima stagione, con l’obiettivo di bruciare le tappe ed essere pronti il prima possibile rispetto agli ultimi anni. Cerchiamo quindi di giocare d’anticipo. Una volta che il pacchetto sarà omologato, ci saranno comunque dei piccoli aspetti che verranno modificati”.

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