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MotoGP, Dovizioso: L'errore è stato cercare il risultato a tutti i costi

Il forlivese ammette: "Manca la serenità”, mentre Iannone: “Avevamo pochi dati a disposizione sul bagnato”

Dovizioso: L'errore è stato cercare il risultato a tutti i costi

L’occasione era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire, ancora di più dopo la pole del sabato. Invece quella di Assen è stata una gara nera per Andrea Dovizioso, anche lui a terra nel festival delle cadute che ha visto coinvolti piloti come Rossi, Crutchlow, Pedrosa ed Aleix Espargarò. C’è rammarico nel volto del forlivese, uscito di scena quando occupava la seconda posizione alle spalle del Dottore.

Facciamo un passo indietro, prima della caduta, dove sembravi competitivo.

“Alla seconda ripartenza Valentino sapeva che sarei stato l’unico in grado di batterlo. La gomma anteriore era il nostro limite, perché con la posteriore più morbida che spingeva sul davanti avevamo meno aderenza”.

Poi l’episodio che ha condizionato la gara

Quando si cade si fa un errore, infatti non voglio cercare scuse. L’anteriore però non funzionava. Nelle curve lente mi trovavo bene, però io sono volato in una veloce da quinta marcia, in cui si alleggerisce appena il gas, perdendo l’anteriore senza che me ne sono accorto. È stato un errore pesante, ancora di più perché arrivato dopo la difficile gara di Barcellona”.

Questa poteva essere la tua corsa.

“Sì, Assen poteva essere la mia giornata. Sono partito in pole, inoltre nella prima parte di gara ero con i primi a lottare”.

C’è stata anche la bandiera rossa.

Lo stop è stato giusto, perché nella prima gara non si riusciva a vedere praticamente nulla con la pioggia”.

In un giro tu e Rossi siete finiti a terra.

“Io e Vale ci siamo eliminati a vicenda, sarebbero bastati pochi giri. Senza quell’errore sarebbe andata diversamente, dovevo gestire meglio quel frangente”.

Un’occasione sprecata su una pista non certo favorevole per voi.

“Proprio per questo sono arrabbiato, deluso e dispiaciuto perché stavamo facendo una grande gara su una pista che non è certo delle preferite. Ho sbagliato io, ho esagerato e sono caduto”.

Qualcuno ha detto che un altro pilota avrebbe fatto meglio.

“Non dite che se sulla Ducati ci fosse stato un altro pilota sarebbe andata meglio, perché in Qatar, ad esempio, più del secondo posto non potevamo fare. Al posto mio nessuno poteva fare meglio oggi. Chi la pensa diversamente non capisce di moto”.

Sembra che manchi qualcosa?

Il problema odierno è stato volere il risultato a tutti i costi. Il fatto che non siamo competitivi ci mette troppa pressione e foga quando gareggiamo. Non si vince se non c’è serenità. In MotoGP serve soprattutto tranquillità. So cosa manca ma è difficile ottenerlo”.  

Con Dovizioso fuori dai giochi ci ha pensato Andrea Iannone a tenere alta la bandiera di Borgo Panigale. Nonostante una caduta a pochi secondi dall’esposizione della bandiera rossa, The Maniac è ripartito, concludendo la tappa olandese al quinto posto, alle spalle di Pol Espargarò.

Era una gara tutta alla rincorsa.

“Sono partito dall’ultima posizione,  era una gara difficilissima. Sono stato comunque in grado di recuperare, tanto da avere un buon controllo della moto”.

La caduta prima della bandiera rossa non ti ha fermato.

“Sono caduto però ho rialzato la GP16 ripartendo. Non avendo provato abbastanza sul bagnato, mancava il giusto setup per il traction control. Di conseguenza la moto tendeva a derapare eccessivamente. Proprio per questo sono volato, nonostante lo scarso utilizzo del gas”.

Sul bagnato quanto è stato complicato?

Avevamo pochi dati, infatti questo ha inciso nella messa a punto del setting di base, a tal punto da non aiutarci. Mi è scappata la moto e non me ne sono quasi accorto”.

Un quinto posto che vale doppio.

“Nella seconda gara sono ripartito 17°, riuscendo a recuperare fin da subito. Di certo questo quinto posto è un buon risultato. Rimane un peccato, perché qua la Ducati era competitiva, però abbiamo fatto pochi test con le Michelin sul bagnato”.

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