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MotoGP, Assen gara thriller: vince Miller davanti a Marquez

Sul podio anche Redding, 5° Iannone,  10° Lorenzo dietro a Vinales, caduti Rossi, Dovizioso e Pedrosa, out Petrucci

Assen gara thriller: vince Miller davanti a Marquez

Nemmeno Alfred Hitchcock l’avrebbe pensata così. Una gara thriller quella di Assen per la classe regina, dove il meteo ha tenuto tutti sotto scacco. Gomme e pista bagnata si sono rivelate una vera incognita, tanto da bloccare la corsa quando mancavano dodici giri al termine. Fino a quel momento Dovizioso guidava la corsa davanti a Petrucci e Rossi in condizioni oltre il limite con Redding quarto davanti alle Honda di Marquez e Pedrosa. Lorenzo invece era addirittura fuori dalla top 20.

Poi, alla seconda partenza, ecco il copione cambiare nuovamente. Più che una corsa di moto è una gara a non cadere. Problemi tecnici per Danilo Petrucci dopo una tornata, poi iniziano le cadute. A terra Andrea Dovizioso e Valentino Rossi, quando occupavano le prime due posizioni. In meno di due giri tre italiani sono già fuori dalla corsa. La sorte si accanisce anche con Pedrosa, Aleix Espargarò, Pirro e Crutchlow. Tutti a terra.  

Ad approfittarne è allora un sorprendente Jack Miller, che mette nel mirino Marc Marquez passando al comando della gara. Non se lo lascerà più sfuggire, conquistando il primo storico successo nella classe regina: “E' una sensazione fantastica al momento, quando ho tagliato il traguardo mi sono emozionato - ha spiegato -. Da quando mi sono trasferito in Europa nel 2010 con la voglia di conquistare il mondo, la Honda mi ha sostenuto nel progetto di andare direttamente in MotoGP. - ha aggiunto  - oggi abbiamo avuto fortuna con il meteo ma siamo felici. Io so come guidare una moto e anche la MotoGP, qui ad Assen lo ho confermato. E' bello mettere a tacere tutti quelli che mi hanno dato dell'idiota.  Ci manca ancora qualche particolare nella moto, ma è un'ufficiale. - ha proseguito - il mio stile non è l'ideale per la Honda ma ci sto lavorando per il futuro. Quando ho visto Marquez e l'ho superato lui ha cercato di seguirmi, ma mi è parso tranquillo: aveva visto Rossi cadere. Credo che abbia guardato più al quadro generale che alla gara. La mia squadra? Christian Gabarrini è il numero 1 e mi dice sempre "noi siamo una famiglia"..

Alle sue spalle Marquez conquista 20 punti che valgono doppio con l’uscita di Rossi:Il team ieri mi ha detto 40 volte e anche oggi: finisci la gara, non chiediamo di più  - ha svelato il 93  Oggi si poteva guadagnare o perdere molti punti. In testa al campionato ho pensato a quello. Nella seconda ripartenza ero un po' più veloce ma Valentino lo era di più - ha aggiunto - quando ho visto che Dovizioso era caduto ed anche Rossi in terra ho pensato solo a finire. Nella prima gara ho commesso un errore partendo con la rain dura e facevo molta fatica. Non sentivo il posteriore visto che io guido sempre di traverso. Nella seconda gara con la morbida andava decisamente meglio ma non volevo prendere troppi rischi. Onestamente nella prima parte della gara non si poteva quasi guidare - ha puntualizzato - non si vedeva niente. Anche in rettilineo andavi in sesta a metà gas facendo aquaplaning. Il mondiale? Non lo so, certo Rossi ha perso molti punti ma quest'anno sta andando molto forte, più dello scorso anno. Però nel 2015 era più regolare. Anche Lorenzo è molto veloce, anche lui è un avversario. Per la moto che vuole Marc Marquez dobbiamo lavorare moltissimo, si sente meno sul bagnato ma sull'asciutto perdiamo molto. Il taglio della chicane? C'era Pedrosa e sono andato dritto"...

Sul podio anche Scott Redding: “Ho faticato molto all’inizio, poi la confidenza con la pista è migliorata. È una grande gioia, dopo una corsa pazzesca”.  In quarta piazza la Yamaha Tech3 di Pol Espargarò, poi Iannone, Barbera, Laverty e Bradl. Nella top ten anche Vinales e Lorenzo, con quest’ultimo che guadagna ben dieci posizioni dopo essere precipitato fuori dalla top 20 prima della bandiera rossa.   

LA CRONACA – La pioggia scesa nei minuti precedenti la gara ha resto la pista bagnata, di conseguenza i piloti puntano sulla gomma rain, affidandosi a quella più dura al posteriore. Allo spegnimento dei semafori Rossi approfitta dell’indecisione di Dovizioso e Redding per balzare subito al comando. Sorprendente in terza posizione Aleix Espargarò, seguito da Hernandez e Marc Marquez. Lorenzo è settimo, Iannone già nono, davanti a Scott Redding, che paga la partenza.

Rossi e Dovizioso provano a scappare, mentre alle loro spalle Hernandez si sbarazza di Espargarò per agganciare il terzo posto. Anche Marquez scavalca il connazionale, arrivando quarto. Dietro Lorenzo è in netta difficoltà, tanto da cedere il passo a Iannone e Petrucci e scendere in nona piazza.

La vera sorpresa è Yonny Hernandez, che dopo aver passato Dovizioso, infila anche Rossi, insidiandosi al comando della corsa. Il colombiano riesce a rifilare in una sola tornata oltre sette decimi al 46. L’alfiere Aspar è addirittura un secondo più veloce rispetto alla concorrenza. Anche Pedrosa in rimonta, a tal punto da risalire fino al settimo posto dietro a Petrucci e Iannone. Lorenzo sprofonda invece in quindicesima piazza.

Sul bagnato le Ducati hanno una marcia in più. Hernandez vola, Dovizioso è terzo, mentre Petrucci  infila Marquez ed è quarto. Dietro all’alfiere Honda Iannone, partito addirittura ultimo. Il pilota di Vasta marca stretto il 93, infilandolo quando mancano 21 giri al termine.

La pista si asciuga giro dopo giro, ma non è ancora il momento di cambiare moto. Intanto Danilo Petrucci fa segnare il giro più veloce in 1’48”, l’unico a scendere sotto il muro dell’1’49”. Hernandez mantiene 2”5 sulla coppia Rossi-Dovizioso. Lorenzo è invece diciottesimo con oltre 20 secondi di ritardo.

A diciotto giri dalla conclusione tornano le gocce di pioggia sulla pista di Assen. Quando l’asfalto sembrava asciugarsi, ecco il nuovo colpo di scena con il meteo protagonista. Hernandez rifila quasi quattro secondi a Dovizioso, che sul rettilineo sfrutta la potenza della GP16 per passare Rossi. Il Dottore deve guardarsi dal ritorno di Danilo Petrucci, distante solo un secondo.

Quando mancano quindici tornate ecco il vero colpo di scena. Yonny Hernandez cade, lasciando la vetta ad Andrea Dovizioso.  Rossi è secondo con Petrucci negli scarichi. Redding sale in quinta posizione con Marquez sesto.

Sul tracciato olandese la pioggia aumenta di intensità. Dovizioso vede ridurre il gap dalla coppia Rossi-Petrucci a un secondo. Caduta di Iannone, che lascia il quarto posto a Redding.

A tredici tornate dalla fine Petrucci infila Rossi, ma il Dottore risponde, riprendendosi la seconda piazza. L’alfiere Pramac ci riprova il giro dopo e questa volta per il 46 non c’è nulla da fare. Nella bagarre si infila anche Scott Redding, che annulla il gap portandosi negli scarichi di Rossi.  

Sull’acqua Petrucci ha una marcia in più, a tal punto da passare Dovizioso e balzare in testa. Terzo è Rossi poi Redding. Incredibile Pedrosa, quarto davanti a Marquez. Dalla direzione gara viene deciso di esporre la bandiera rossa a dodici giri dal termine, a causa delle condizioni meteo oltre il limite.  

Alle 14:55 la riapertura della pit-lane con la pioggia che ha cessato di scendere e le condizioni dell’asfalto migliorate. Si riparte con la griglia che rispecchia quello che è stato il penultimo passaggio prima della bandiera rossa, ovvero Dovizioso, Petrucci e Rossi in prima fila, dietro Redding, Marquez e Pedrosa. Dalla sesta fila Andrea Iannone. Sul fondo Lorenzo.

Al nuovo via Dovizioso riesce a tenere la prima posizione, rispondendo all’attacco di Marc Marquez, con Rossi che si inserisce tra Ducati e Honda. I primi tre tentano subito la fuga, rifilando mezzo secondo a Jack Miller. Cade Pedrosa, così come Crutchlow.

Valentino Rossi ha fretta e dopo nemmeno un giro si sbarazza di Dovizioso agganciando la vetta. Il forlivese accusa tre decimi con Marquez in agguato. Sfortunato Petrucci, fermo per problema tecnico alla Ducati. Poi il via ai colpi di scena con Andrea Dovizioso che finisce incredibilmente fuori, lasciando a Marquez il secondo posto.

È una gara a chi resta in piedi e al terzo giro anche Valentino Rossi scivola sull’asfalto bagnato in curva dieci. È una caduta che pesa quanto un macigno per il Dottore, proprio nel momento in cui era in testa. Marquez passa quindi al comando con un incredibile Miller negli scarichi e terzo Pol Espargarò. Redding quarto, Iannone quinto. Lorenzo è invece undicesimo. Fuori anche Aleix Espargarò.

A otto passaggi dalla bandiera a scacchi Miller trova il varco vincente per passare in testa. L’australiano per la prima volta nella storia guida un Gran Premio della classe regina. Lorenzo naviga in undicesima piazza alle spalle di Vinales. Alza bandiera bianca anche Michele Pirro, causa caduta.

Quando ci sono ancora quattro passaggi Miller ha quasi due secondi su Marquez, mentre terzo Pol Espargarò con Redding a due decimi. In quinta posizione rincorre Iannone, poi Bautista e Barbera.

A due giri dal termine ecco l’attacco di Redding su Espargarò che gli regala il podio. In vetta Miller fugge, conquistando il primo storico successo in MotoGP davanti a Marquez. Terzo l’inglese Pramac. Cade Bautista.


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