“La gara me la sono goduta all’inizio, lottando con gli altri ragazzi. Dopo averli passati ed essermi portato in testa, ho condotto senza problemi ed ho guidato rilassato, tenendo in pugno la situazione… sono molto felice per la mia prima vittoria ed è stato abbastanza facile vincere”.
Nakagami ce l’ha fatta: dopo tante gare nel Motomondiale, ben 111, il nipponico del team Asia, promessa del Sol Levante, è riuscito ad aggiudicarsi un successo che inseguiva da tempo e che, per un motivo o per l’altro, non gli era mai arrivato.
Il giapponese vince il Gran Premio olandese sorpassando i suoi rivali ad inizio gara e, una volta avuta la pista libera nei suoi occhi a mandorla, semina gli avversari, conduce e riesce a rimanere in piedi dopo le prime gocce arrivate dal cielo e si aggiudica il successo dopo la esposizione della bandiera rossa che ha cessato le ostilità.
Zarco è finito secondo davanti a Franco Morbidelli che ritorna sul podio dopo Indianapolis 2015, ed ora il francese ha raggiunto la testa del mondiale perché Alex Rins non è mai stato in corsa tra i protagonisti ed ha chiuso sesto. I due sono a pari punti con 126 lunghezze. Prima di lui sono arrivati Sam Lowes e Lorenzo Baldassarri, in lotta per tutta la gara.
Buon settimo posto per Simone Corsi mentre Mattia Pasini è giunto lontano dalla zona punti.
Classifica Mondiale- Zarco e Rins 126, Lowes 121.
LA CRONACA- Scatto del gruppo verso la prima curva a destra ed è proprio Thomas Luthi il primo che si infila dentro, portandosi con sé il connazionale Aegerter, partito bene, terzo è Zarco che viene superato subito da Sam Lowes, arrembante e sempre di traverso.
Secondo giro dei 24 in programma e Lowes è già secondo, con nel mirino lo svizzero numero 12 al comando, Franco Morbidelli è in battaglia con Zarco e Cortese per il quinto posto, il giapponese Nakagami è quarto con il passo di Luthi.
Terzo passaggio, Luthi al comando, Aegerter secondo e Lowes terzo, il gruppo è compatto, Morbidelli infila Nakagami e si piazza quarto, Zarco è sesto di fronte a Baldassarri che è riuscito a recuperare diverse posizioni; Lorenzo sorpassa anche il francese mentre davanti Morbidelli si colloca al secondo posto, grazie al sorpasso su Aegerter. Anche Baldassarri passa ancora, stavolta il malcapitato è Lowes che cede a Lorenzo.
Venti giri dal termine, Morbidelli salta al comando, con un sorpasso a Luthi nella ultima chicane di Assen, la battaglia per la vittoria è aperta, mentre il più in difficoltà appare Lowes, retrocesso sino al sesto posto, ma anche Zarco fatica, settimo; Rins non è partito bene e limita i danni in nona posizione.
Morbidelli continua a condurre, dietro all’italiano c’è il giapponese Nakagami che tenta di ridurre il suo gap, terzo è lo svizzero Luthi che precede Aegerter, Baldassarri è stato acciuffato da Lowes e Zarco, così il gruppo si ricompatta. Al settimo passaggio Baldassarri salta Aegerter e si porta con sé Zarco, con i due piloti in recupero nei confronti dei primi tre al comando.
Sedici giri alla fine e il giapponese attacca e supera Morbidelli, Franco non riesce a resistere e deve anche difendersi da Luthi, che prova a disturbare l’italiano in ogni ingresso curva; Zarco è quarto, ma attenzione: all’ultima chicane Morbidelli và in testa ma il giapponese non ci sta e si riprende la leadership della gara… non solo Nakagami vuole la vittoria, infatti anche Luthi e Zarco superano Morbidelli, rendendo questa gara avvincente quanto quella di Moto3.
Il più in difficoltà è ancora Alex Rins: il catalano è ottavo e patisce l’attacco di Simone Corsi, in rimonta dopo prove difficili; Aegerter ha perso posizioni sino a retrocedere al nono posto, tallonato da Sandro Cortese, decimo.
In testa alla gara Nakagami con pista libera di fronte a sé tenta una fuga che a 13 giri dal termine sembra possibile, la lotta è per il secondo posto dove Luthi, Zarco e Morbidelli si scannano a suon di sorpassi e gomitate, Baldassarri è quinto con Lowes alle sue calcagna.
Undici giri dal termine ed il giapponese è sempre primo, segna il provvisorio giro veloce e comanda con autorità, dimostrando il buon stato di forma già messo in mostra il venerdì: il pilota del team Asia sta dominando la gara e lascia le posizioni numero due e tre del podio in contesa tra Zarco, Morbidelli e Luthi.
Nelle retrovie cade Luca Marini alla curva 5, ma il fratellino di Valentino Rossi riesce a rientrare in gara, seppur molto arretrato. Chi ha problemi è Luthi che perde diverse posizioni e commette un piccolo dritto uscendo di pista; lo svizzero sta patendo un calo di gomme e le sue linee troppo larghe palesano quanto stia accadendo sulla sua Kalex gommata Dunlop.
A sette giri dalla bandiera a scacchi, la gara non è più avvincente come quella della Moto3: in testa c’è sempre Nakagami che fila indisturbato verso la vittoria, Zarco e Morbidelli si contendono la seconda posizione , Baldassari è quarto e Lowes in quinta posizione; chi soffre ancora è Rins che proprio non riesce a risalire la china verso posizioni da podio.
Le sbavature non mancano: Lowes perde il controllo del posteriore sino a sfiorare la caduta e chi sbaglia è Thomas Luthi che si sdraia leggero alla curva 8; appena dopo la caduta dell’elvetico i commissari espongono la bandiera bianca con croce rossa che indica caduta di pioggia dal cielo.
Il ritmo cala e le posizioni si sgranano, con quatto passaggi alla fine Nakagami continua a condurre, Zarco è secondo staccato ormai da Morbidelli, terzo e fuori dalla lotta per la vittoria.
A tre giri dal termine, ancora esposta la bandiera bianca e rossa, i piloti iniziano a “remare” in maniera importante, chi proprio non vuole arrendersi è il francese Zarco ma… tutto inutile: bandiera rossa e gara interrotta, con vittoria al giapponese Nakagami, la sua prima e meritata in Moto2. Seconda posizione per Zarco e terzo Morbidelli.
Secondo posto per Zarco e bellissimo terzo posto per Morbidelli, autore di una gran gara. Quarto chiude Sam Lowes, che precede Lorenzo Baldassarri e Alex Rins.