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MotoGP, Tarpate le ali alla Ducati. Tardozzi: "aspettiamo le motivazioni"

"Dal prossimo anno ogni parola nel regolamento sarà importante, come in F.1. Quel che non sarà vietato sarà permesso"

Tarpate le ali alla Ducati. Tardozzi: "aspettiamo le motivazioni"

Non hanno potuto vietarle con effetto immediato, ma da oggi gli spoiler in MotoGP sono cosa del passato nonostante il loro utilizzo, in varie forme e dimensioni, risalga a metà degli anni '60.

A mettere la parola fine ad una delle poche novità che avevano suscitato curiosità, ma che alla prova dei fatti erano risultate un miglioramento per la sicurezza migliorando la stabilità dell'avantreno di questi prototipi da 280 cv è stata la Gran Prix Commission che così ha chiuso il cerchio dopo averle proibite anche in Moto3 e Moto2.

La palla è passata alla GP Commissione dopo che l'associazione dei costruttori, la MSMA, aveva deciso di non decidere, nei giorni scorsi. E come da regolamento non avendo raggiunto l'unanimità il bastone del comando è passato ai suo quattro membri:. Carmelo Ezpeleta (Dorna, Chairman), Ignacio Verneda (FIM CEO), Herve Poncharal (IRTA) e Takanao Tsubouchi (MSMA).

Visto che Tsubouchi è in pratica solo il segretario della MSMA e non ha potuto che votare secondo le direttive della sua associazione, cioè non prendere posizione, il 'no' è arrivato dal terzetto dei presenti. In pratica essendo l'Irta una associazione mantenuta in vita dalla Dorna e la FIM un simulacro di potere affidato di fatto alla Dorna, come sempre è stata quest'ultima a decidere.

Siamo curiosi di conoscere le motivazioni che hanno portato al divieto, visto che la Ducati aveva consegnato in proposito un copioso dossier relativo alla sicurezza dal quale non risultavano pericolosità.

"Come in F.1 ora dovremo guardare con attenzione il futuro regolamento - ha puntualizzato Davide Tardozzi - sarà importante ogni singola parola perché ciò che non sarà vietato sarà permesso".

Alla fine dunque ha vinto il fronte delle case giapponesi che, colte in ritardo avevano tutte senza esclusione montato le alette, pur denunciandone la pericolosità.

"Anche in questo caso, un po' di coerenza non avrebbe guastato", la sottolineatura di Tardozzi.

Certo non possiamo non constatare che con ben otto moto sullo schieramento di partenza la Ducati non ha ancora il giusto peso politico. Oltre che sugli spoiler, ecco un altro punto sul quale la Rossa dovrebbe lavorare.

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