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MotoGP, Marquez, Lorenzo e Rossi: tre professori all'esame di Assen

Per la prima volta in Olanda si correrà la domenica. Valentino vuole ridurre il gap, gli spagnoli tornare alla vittoria

Marquez, Lorenzo e Rossi: tre professori all'esame di Assen

Università, cattedrale e chi più ne ha più ne metta, a seconda che si preferisca il sacro e il profano. Su Assen si è scritto e detto di tutto, la pista non ha più il fascino degli esordi e neanche più la tradizionale gara al sabato. Nonostante tutto, il tracciato olandese riesce (quasi) sempre a regalare gare spettacolari e incerte fino alla famigerata ultima chicane.

Quest’anno ci saranno tre pezzi grossi ad affrontarsi: Marquez, Lorenzo e Rossi. L’ordine di citazione rispetta quello della classifica con Marc al comando con 10 punti di vantaggio su Jorge e 22 su Valentino. Assen è stato anche il teatro di un duello molto chiacchierato lo scorso anno, con un Dottore vincitore dopo un taglio di chicane contestato.

Polemiche del passato a parte, l’italiano e lo spagnolo sono due assi su quelle curve e il piccolo diavolo aspetta con ansia la trasferta olandese perché la sua Honda dovrebbe faticare meno in una pista scorrevole e senza accelerazioni da basse velocità. Marquez vuole tornare a vincere, perché è dal Texas che non ci riesce e va bene gestire le gare, ma per il titolo non si può sempre giocare in difesa.

Chi andrà all’attacco sarà sicuramente Valentino, su una delle sue piste magiche, quella in cui nel 2013 vinse dopo più di due anni di digiuno. Da quel momento, ha segnato due centri su tre GP, il che la dice lunga sulla competitività della coppia Rossi-Yamaha in Olanda. Barcellona lo ha rilanciato in classifica e per ridurre il gap ancora ampio bisogna battere tutti.

Anche Lorenzo, che in verità ad Assen non è mai stai irresistibile. L’ultima vittoria risale al 2010, poi tanti piazzamenti fino al podio dello scorso anno. Questo non significa che Jorge sia da sottovalutare perché il maiorchino è uno che si rialza velocemente e colpisce duro quando meno te lo aspetti.

Un po’ come Pedrosa, a cui spetta il ruolo di outsider di lusso. In verità Dani non ha mai vinto ad Assen in MotoGP e neanche nelle altre classi è andata meglio, con un unico successo nel 2002 ai tempi della 125. Per lo spagnolo i problemi quest’anno arrivano dalla moto ma soprattutto dalle gomme e il comportamento delle Michelin potrà fare una grande differenza per lui.

Chiudiamo con Ducati, il cui ultimo (e unico) successo nei Paesi Bassi risale al solito Stoner. La GP16 nelle ultime gare non ha particolarmente brillato e Assen non è propriamente il circuito che ne esalti le caratteristiche, ma la Desmosedici deve comunque dimostrare di essere competitiva su tuttii terreni. Iannone partirà ultimo dopo la penalizzazione di Barcellona e dovrà correre in rimonta, Dovizioso dovrà trovare quella quadratura del cerchio che ancora manca.

Neanche in Olanda ci si annoierà.

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