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MotoGP, Battistella: a Ducati servono due top rider

Parla il manager di Dovizioso: "Desmosedici già vincente se ci fossero ancora le Bridgestone"

La GPOneCar con Simone Battistella
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"La Ducati? Non è ancora così competitiva come sembra. Però ha fatto bene ad ingaggiare Jorge Lorenzo".
A dirlo, a Le Mans, è Simone Battistella, manager di Andrea Dovizioso e Alvaro Bautista e dunque ben addentro alle segrete cose della casa di Borgo Panigale.

Cordiale, tranquillo, uno stile nella gestione dei suoi piloti diametralmente opposto a quello, tanto per fare un esempio, di Carlo Pernat. Il manager veneto ormai da anni residente a Londra è impegnato in questo momento sui due fronti per assicurare ai suoi protetti la prosecuzione dell'accordo che li lega alle case italiane. Ma è della Rossa, divisa fra i due Andrea, Dovi e Iannone appunto, che in questo momento ci importa.

"Ducati vincente? Sì, forse - ribadisce Battistella - fossero rimaste le gomme Bridgestone sicuramente, ma ora ci sono le Michelin e ci sono ancora tante piccole cose da risolvere. Le mancano chilometri e gare. Vincente, secondo me, è la Yamaha, la migliore moto del lotto perché hanno sempre fatto piccole evoluzioni, senza stravolgimenti. Il risultato è un mezzo molto equilibrato".

Non ha tutti i torti il 'Magnager', affettuoso soprannome dettato dal fatto che Simone staziona spesso nella Hospitality della Phillip Morris. Ma allora ha fatto bene o no la Ducati ad ingaggiare Jorge Lorenzo?

"Ci sta'. Certo che ha fatto bene! - annuisce vigorosamente Battistella - E' un serial winner. La Ducati come squadra, dunque, ha dovuto farlo per confrontarsi con chi ha l'abitudine alla vittoria".

Ciò vuol dire che i due Andrea finora non hanno dato il massimo?
"Al contrario, secondo me ne stanno tirando fuori il massimo consentito".

Di Dovi sono conosciute le doti di grande collaudatore. Appetite non solo dalla Ducati tanto che pare sia nella lista di gradimento sia della Suzuki che della KTM. Ma è pronto Andrea l'anziano a cambiare nuovamente casacca?
"Andrea è conscio delle sue capacità e sicuro dei suoi mezzi. Ha recuperato una eccellente positività durante l'inverno ed infatti, al netto degli incidenti, ha iniziato molto bene la stagione".

Messe a posto le caselle di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, si è fatto un gran parlare di Maverick Vinales.

"E' forte ma sopravvalutato per le condizioni del mercato attuale. Ci sono pochissimi giovani validi. Questo è vero anche per Alex Rins. Al momento ci sono tre fasce di piloti: quelli top, attorno ai 30 anni e sopra, Iannone che ne ha 27 e poi sotto tutti gli altri. L'unico vero grande giovane in realtà è Marc Marquez. Velocissimo ed ora anche in grado di controllarsi e gestire le situazioni".

Quale è dunque la chiave del mercato?
"Non c'è una chiave unica, sono moltissimi fattori che coinvolgono molti piloti e molte squadre. Per questo non ci sono deadline, in questo momento".

Certamente, ma alcune squadre potrebbero giocare al ribasso. In questo senso cosa accadrebbe?

"Per fare un top team servono due piloti al top. Dunque se l'ingaggio offerto è troppo basso significa che la squadra ha in qualche modo sbagliato i conti".

Se volete approfondire il personaggio Simone Battistella, eccolo qui in un video di due anni fa nella nostra GPOnecar

 

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