Tu sei qui

Moto3, Binder: Mai immaginato di vincere così la prima gara

Mio fratello per poco non mi tirava giù, vincendo mi sono tolto un peso dalle spalle

Binder: Mai immaginato di vincere così la prima gara

Un impresa che ricorda quella di Marc Marquez a Valencia nel 2012. Ma forse, quella di Brad Binder, ha un sapore ancora più speciale, perché il successo di Jerez è stato il primo nella sua storia. Erano ben 35 anni che un pilota sudafricano non vinceva una gara del Motomondiale. Binder ha voluto interrompere il digiuno, trionfando dopo essere partito dall’ultima casella in griglia.  

Avresti mai immaginato di ottenere la prima vittoria rimontando dall’ultima alla prima posizione?

“Ho sempre pensato che la prima vittoria sarebbe stata difficile da raggiungere, mai creduto che sarebbe arrivata partendo dall’ultima fila. Ero consapevole di potercela fare, perché per tutto il weekend mi sentivo forte, adesso che ci ripenso è stato incredibile”.

Cosa hai pensato dopo la bandiera a scacchi?

Era difficile da credere, non tanto la prima vittoria, bensì per come è arrivata. Una volta giunto al parco chiuso ho festeggiato con la mia famiglia, ringraziandoli per tutti gli sforzi fatti in questi anni, così come il team Ajo”.

Partendo dal fondo dello schieramento, quale posizione pensavi fosse possibile raggiungere?

“Nonostante molti credevano avessimo poche possibilità, io ero convinto insieme al team di poter lorrare per vincere la corsa. A parte le qualifiche e la FP1 abbiamo dimostrato per tutto il weekend di aver svolto un gran lavoro. La notte prima della gara, pensando alla possibilità di giocarmi la vittoria, ero molto nervoso, infatti ho dormito solo tre ore. Dopo il warm up è stato ancora tutto più complicato, però eravamo convinti e preparati”.

Cosa significa essere il primo sudafricano a vincere dopo 35 anni?

“È stata un’emozione grande. Non solo per me e la squadra, ma spero anche per tutto il mio paese. Ho ricevuto grande supporto e sebbene sia stato necessario attendere così tanto, è stato qualcosa di veramente unico”.

Che gara è stata?

Nel giro di ricognizione ho cercato subito di caprie come essere veloce fin dall’inizio, dato che sarebbe stato fondamentale. Le prime tre tornate erano complicate, ma sentivo di essere molto competitivo. Avevo davanti a me 25 piloti con un ritmo inferiore rispetto al mio, i quali sfruttavano traiettorie diverse. Tra l’altro mio fratello ha quasi cercato di buttarmi giù (sorride). Fortunatamente la KTM è molto forte in frenata, proprio per questo sono riuscito ad agguantare il secondo gruppo”.

Viste le circostante, non hai pensato che terminare in quel gruppo sarebbe stato comunque un buon risultato?

“Era difficile riuscire a staccarsi, ma ho avuto un ritmo più veloce e costante. Quando ho visto che i primi tre stavano fuggendo ho messo giù la testa e spinto fino ad arrivare a prenderli”.

Quando hai capito che potevi vincere la gara?

“Una volta agganciato al gruppo di testa, ho aspettato alcune tornate per capire quali fossero i punti di forza e debolezza dei miei avversari. In seguito, vedendo il team al muretto che mi incoraggiava a spingere, ho capito che giravo mezzo secondo più veloce rispetto a loro, tanto che a cinque tornate dalla fine sono andato in fuga”.

Avevi paura di commettere un errore dopo il gran lavoro svolto?

Quando ho raggiunto il gruppo di testa ero consapevole di non dover commettere errori, ovvero andare oltre il limite. Allo stesso tempo ho capito che stavo dando solo l’80% di quello che era il mio vero potenziale, così ho deciso di spingere al 100%”.

È stata una corsa molto più lenta rispetto allo scorso anno. Come lo spieghi?

“Penso sia stata più lenta a causa delle gomme. Dopo soli quattro giri la mia gomma posteriore era già consumata , rimanendo però nella stessa condizione. Credo non sarebbe cambiato nulla anche nel caso in cui ci sarebbero stati altri dieci giri."

Quali sono gli obiettivi per il prosieguo della stagione?

"Tutto il team Red Bull KTM Ajo stanno facendo un ottimo lavoro, garantendomi una moto competitivo, con cui mi adatto molto bene. Di sicuro la prima vittoria mi ha tolto un peso dalle spalle, perché era la prima e allo stesso tempo difficile da raggiungere. C'è ancora molto da fare in questa stagione , quindi dobbiamo continuare su questa strada.”

Articoli che potrebbero interessarti