Ha 35 ma in SBK è il rookie più atteso e famoso, Nicky Hayden americano del Kentucky, ad ogni gara in questa categoria trova sempre qualcosa da imparare.
Dopo il bel primo podio conquistato in Olanda, dove era giunto terzo alle spalle di Rea e Davies, Kentucky Kid aveva fatto vedere grandi miglioramenti sia nella conoscenza della sua Honda CBR1000 che su come affrontare in gara i suoi avversari.
Imola, pista totalmente nuova per lui, ha ospitato Hayden sin dal primo metro con il nostro che ha dichiarato: “Beh, questa è proprio tosta, ma mi piace”.
Il team Ten Kate sperava che le caratteristiche del tracciato, difficile e selettivo, avrebbero messo in luce le doti di Nicky che poteva sopperire con il suo talento ai limiti della sua vecchia Fireblade, invece qualcosa è andato storto.
“Il problema non è stato non conoscere la pista. Non cerco scuse, sin dal venerdì arrancavamo con fatica, e non abbiamo migliorato”.
Le due Honda di Hayden e Van Der Mark arrivavano in frenata saltellando e scomponendosi come cavalli imbizzarriti e pure in uscita di curva non sembravano pulite…:”Abbiamo avuto noie di vario genere in diversi settori, dalla frenata sino alla erogazione della potenza. Era dura guidare sciolti perché la moto voleva fare di testa propria, quindi, oltre a lottare in una pista dura, con avversari forti, dovevamo tenere a bada le nostre problematiche. Non sono certo contento, anzi”.
Ma Nicky è esperto e sa guardare avanti, in attesa della nuova moto che in Honda descrivono come una bomba da battere, Hayden preferisce pensare al lavoro da completare questo anno ed alla prossima gara.
“In Malesia ci ho corso molte volte e la conosco bene. Non ha le caratteristiche insidiose di Imola, ed è più lunga, ma adoro guidare lì. Mi hanno detto che è stata appena riasfaltata e sono curioso di provare le gomme Pirelli in tali condizioni”.
Andrai a Sepang per…?
“Voglio tornare ad essere veloce e competitivo, soprattutto voglio avere feeling con la moto. Bisogna sempre migliorare, anche di poco, ma costantemente. Ed io non sono soddisfatto, perché qui ad Imola abbiamo fatto un passo indietro”.