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Moto3, Davide Bulega: Non immaginavo Nicolò già così veloce

Il padre svela: "L'ultimo giro di Jerez l'ho fatto in sella con lui"

Davide Bulega: Non immaginavo Nicolò già così veloce

Una volta terminata la gara, ha ricevuto così tante chiamate e messaggi che il gestore della telefonia mobile ha bloccato addirittura la Sim per traffico anomalo. La domenica di Jerez non se la dimenticherà facilmente Davide Bulega, dentro e fuori dalla pista. Suo figlio Nicolò gli ha regalato una delle più grandi gioie della propria vita, che forse nemmeno lui si immaginava così presto. Adesso però è già tempo di voltare pagina, perchè insieme al padre il giovane alfiere dello Sky Racing TeamVR46 è già in Repubblica Ceca per i test con KTM.

A quanto pare Nicolo sta bruciando le tappe.

Cresce rapidamente, cercando sempre di dare il massimo. In Argentina e in Texas lo vedevo veloce, proprio per questo pensavo che in Spagna sarebbe stato ancor più competitivo. Alla fine ci ha regalato un secondo posto speciale”

Se lo aspettava già così veloce?

Sapevo lo sarebbe stato, ma non così tanto da conquistare un podio già alla quarta gara. Prima della corsa in molti lo indicavano come il favorito perché conosceva bene la pista. E’ vero, lui ha corso nel CEV e di conseguenza ha avuto modo di impararla, però credo la conoscano bene anche gli altri piloti che sono nel Motomondiale da tre, quattro o cinque anni”.

Qual è l’aspetto che più ha colpito suo figlio in questo inizio di stagione?

“Ha dimostrato una crescita incredibile dal punto di vista della comunicazione nei confronti del team. Il suo capotecnico e gli ingegneri mi hanno sottolineato in diverse occasioni quanto sia maturo e allo stesso tempo lucido nelle analisi, nonostante la giovane età”.

Chi è veramente Nicolò Bulega?

“È un ragazzo di soli sedici anni che fa della competitività la propria arma di forza. Lui non si accontenta. Vuole sempre vincere, indipendentemente che sia la gara di moto, la partita di carte o la tombola di Natale. Oppure quando siamo in coda al check-in, dove cerca sempre di stare davanti. C’è poi un aneddoto che mi fa sorridere”.

Di cosa si tratta?

“Mentre eravamo in volo per la Spagna  e lui stava dormendo con la testa sulle miei ginocchia, ad un certo punto si sveglia e mi fa: “Babbo, ma quanta è bella Jerez?”. È curioso, perché nonostante fossimo in aereo lui con la mente era già proiettato alla gara”.

Nicolò è il personaggio del momento. Qual è il compito di un padre verso il proprio figlio?

“Ho sempre cercato di dargli nuovi stimoli, ma allo stesso tempo gli dico di tenere la testa bassa e i piedi a terra. Questa è solo la quarta gara, magari a Le Mans non arriva nemmeno tra i primi dieci. Il cammino è ancora lungo, siamo in Moto3, poi c’è la Moto 2 e speriamo la MotoGP. Serve quindi fare un passo alla volta, con umiltà e allo stesso tempo passione”.

Si immaginava così tanto consenso da parte del pubblico?

“A volte non ci credo nemmeno io. Nel paddock ho avuto tante dimostrazioni d’affetto dalla gente, chi con un abbraccio, chi invece con una chiamata o un messaggio. Lo stesso vale sui social, è un qualcosa di veramente unico”.

Com’è stato quell’ultimo giro di domenica?

“Per tutta la gara ho tenuto stretto il crocefisso che portava mio padre. Al termine della corsa mi hanno riferito che, mentre ero seduto sulla sedia, continuavo a muovermi da una parte e dall’altra, come se fossi in moto con Nicolò”.

Come avete trascorso la serata?

“Siamo stati in compagnia dei ragazzi della VR46 Academy, era l’occasione per ridere e divertirsi”.

Sul web alcuni sostengono che Niccolò possa diventare il nuovo Rossi. Quanto le fanno paura queste parole?

Bella domanda. Credo che Valentino abbia fatto qualcosa di eccezionale nelle moto e qualora dovesse riuscirci mio figlio ne sarei ovviamente felice. Nicolò però ha solo 16 anni, lui sa bene che questo è solo il primo anno, pertanto non deve montarsi la testa, bensì continuare a lavorare. In questo sport cambia tutto velocemente, un giorno sei in cima al podio, l’altro magari addirittura fuori dal Mondiale”.

Con i telefoni avete risolto i problemi?

Abbiamo ricevuto così tanti messaggi e chiamate che le nostre Sim sono state bloccate per traffico anomalo. Adesso siamo costretti a divederci una nuova scheda, in attesa che tutto si risolva”.     

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