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MotoGP, Laverty: "La previsione di mio fratello si è avverata"

L'inglese svela un retroscena,  Redding: "In questo weekend non ha funzionato nulla, ma la colpa non è solo nostra"

Laverty: "La previsione di mio fratello si è avverata"

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Jerez incorona Yamaha, con Rossi e Lorenzo che firmano la doppietta per la squadra giapponese. Nella top ten festeggia anche quella satellite di Pol Espargarò, autore dell’ottava posizione: “Sono molto felice del risultato - ha dichiarato – non è stato un weekend semplice perché il meteo ha inciso molto sulla scelta della gomma. Il risultato è comunque positivo in confronto alle factory, nonostante l’usura dello pneumatico”. Lo spagnolo ha tentato anche di difendersi da Iannone, però ha dovuto cedere l’onore delle armi: “Lui era molto veloce in uscita di curva, ho preferito evitare rischi ed accontentarmi, soprattutto a causa delle difficoltà al posteriore”.

Incoraggiante anche il nono posto di Eugene Laverty, tanto da portare la seconda Ducati sotto la bandiera a scacchi. Ormai l’alfiere Aspar è una certezza. Dietro al risultato c’è una profezia, se così vogliamo definirla: “Poco prima del via mio fratello John mi disse che non sarebbe stata una gara come le altre. Secondo lui ci sarebbero stati pochi incidenti. Così ho spinto fin dal via. Proprio questo ha fatto la differenza”.  La nuova frizione è stata l’arma in più: “L’abbiamo utilizzata venerdì  e siamo riusciti ad essere subito veloci. Abbiamo compiuto un grande passo avanti, forse in Argentina siamo stati fortunati, oggi invece il lavoro ha dato ottimi risultati. Nel finale avrei voluto attaccare Pol Espargarò, ma la moto scivolava troppo”.

Rispetto all’inizio della tre giorni, Barbera ha dovuto fare i conti con una domenica complicata. Ci si aspettava qualcosa di più dallo spagnolo, soprattutto dopo il super tempo di venerdì : “E 'stata una gara molto difficile. Abbiamo iniziato col piede giusto, però dal secondo giro ho iniziato a lamentare problemi con il controllo di trazione, tanto che faticavo in uscita di curva” . L’alfiere Avintia preferisce essere positivo: “Abbiamo terminato nella top ten, per noi l’importante è rimanere tra il quinto e decimo posto, senza andare oltre”.

Fuori dalla top ten invece Cal Crutchlow: “Il finesettimana è stato complicato, ma sono comunque felice di aver terminato la corsa. Ho sofferto parecchio il posteriore, soprattutto negli ultimi dieci giri. La moto vibrava parecchio, a tal punto da essere costretto a scendere di marcia in pieno rettilineo. Purtroppo abbiamo quello che abbiamo, anche se sono sincero nel dire che prima della gara pensavo di poter battagliare con Pedrosa”.

Domenica da dimenticare invece in casa Pramac, dove Michele Pirro non riesce ad andare oltre il sedicesimo posto alle spalle di Hernandez: “Sono davvero triste e dispiaciuto. In Argentina e in Texas abbiamo dimostrato di essere competitivi. Poi qua a Jerez le gomme non hanno funzionato. E’ frustrante perché lo scorso anno mi sono impegnato molto insieme a tutto il team Ducati. Abbiamo provato tanto, sia a Natale che agosto”. Il rammarico è grande: “In questo week end ho avuto la sensazione di non poter far niente per migliorare, tutto era diverso rispetto a prima. Penso ci sia molto da riflettere”.

Un netto passo indietro rispetto al Texas anche per Scott Redding, la cui analisi lascia poche parole: “Non ha funzionato niente oggi e in tutto il week end. Non è possibile girare in queste condizioni. Negli ultimi giri ho dovuto anche rallentare per arrivare al traguardo senza rischiare di cadere”. Secondo il britannico la moto soffriva particolarmente in rettilineo: “Lo spinning era impressionante. Da giornate negative come queste c’è sempre da imparare, ma è davvero difficile capire cosa avremmo dovuto fare per migliorarci. Abbiamo trascorso tre giorni a cercare il grip e non ci siamo mai riusciti. E non credo che sia stato solo per colpa nostra”.

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