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Eppure, i primi indizi, facevano presagire a tutto un altro tipo di weekend. Già, perché nelle libere e nella Superpole, le Yamaha avevano dimostrato di aver compiuto passi da gigante sul giro secco. In gara però serve ancora ricucire il gap dalla concorrenza. Archiviata la deludente prestazione di sabato, Guintoli ha concluso la corsa di domenica fuori dalla top ten, costretto ad accontentarsi dell’undicesima posizione alle spalle di Camier e Forès.
Una gara complicata con tante varianti a incidere.
“Le condizioni erano davvero difficili. Inizialmente pensavo che la pista si sarebbe asciugata molto più rapidamente, dato che ad Assen succede quasi sempre così. Ho optato per l’intermedia dall’inizio, però sono emerse alcune difficoltà”.
Hai sbagliato la strategia?
“L’idea era quella di avere una buona prestazione con le intermedie fin dall'inizio ed in seguito montare le slick. Ho accusato problemi nei primi cinque minuti di gara, dove ho perso tanto tempo, senza riuscire a scaldare il posteriore. Sono quindi stato costretto a cambiare la mia strategia, perché non potevo permettermi un simile distacco”.
Un’occasione sprecata.
“Ho dovuto azzardare, purtroppo non ha pagato la scelta fatta”.
Con Guintoli undicesimo, non resta che accontentarsi del settimo posto di Alex Lowes in Gara 2. Ci ha pensato il britannico a tenere alti i colori in casa Yamaha. Proprio lui, che nella seconda sessione di libere era riuscito a mettere tutti in riga.
Una domenica complicata a causa del meteo.
“E ' stata una gara difficile perché nessuno era in grado di prevedere il tempo. Inoltre anche la pista rappresentava una grossa incognita. Ho cercato di spingere, evitando di prendere rischi per non mandare in fumo il lavoro della squadra.
Quanta fiducia regala questa posizione?
“Un risultato sicuramente positivo, ma siamo ancora distanti da quello che l’obiettivo. Adesso andiamo a Imola, per compiere ulteriori passi avanti nel nostro percorso di crescita”.
