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MotoGP, Fratelli-coltelli nelle due ruote: le rivalità storiche

Da Iannone-Dovizioso a Crivillé-Doohan, le cadute che hanno scritto le sfide tra compagni

Fratelli-coltelli nelle due ruote: le rivalità storiche

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Il compagno di squadra è anche il primo rivale in pista. Una regola non scritta, di cui ogni pilota è comunque consapevole. A Termàs de Rio Hondo, in occasione del secondo appuntamento stagionale, ne abbiamo avuto l’ennesima conferma. Il protagonista è stato Andrea Iannone, che nel tentativo di superare il proprio compagno di squadra all’ultimo giro, è caduto a terra centrando lo sfortunato Dovi. Morale: due Ducati fuori e Rossi a ringraziare per il primo podio del 2016 insieme a Pedrosa.

Ecco quindi l’episodio che ha catturato i riflettori del Gran Premio d’Argentina, dove l’attuale situazione legata al mercato piloti ha senza dubbio aumentato le pressioni attorno ai portacolori della Rossa. Pressione che Iannone non è stato in grado di gestire, a tal punto da mandare in fumo quanto di buono fatto durante il weekend dalla scuderia di Borgo Panigale. Sfortunato davvero Dovizioso, tanto da ricordare quanto accaduto nel 2013 a Indianapolis, quando l’allora compagno di squadra Nicky Hayden provò ad infilarlo all’ultima curva. In quell’occasione nessuna caduta, solo un largo con Bradley Smith a salutare e conquistare l’ottavo posto.

Se riavvolgiamo il nastro di un anno, impossibile dimenticarsi il Gran Premio di Silverstone del 2015, dove Rossi, Petrucci e Dovizioso furono protagonisti di un memorabile podio tutto tricolore. Appuntamento non da ricordare invece per Cal Crutchlow, trascinato a terrà dal compagno di squadra Jack Miller, quando era in lotta per la terza posizione alle spalle di Lorenzo. Sulla pista bagnata, l’australiano sbagliò la franta, travolgendo il britannico e rimediando anche un punto di penalità.

C’è chi è riuscito a fare addirittura peggio, nel momento in cui la posta in palio era sicuramente più alta. Per maggiori informazioni chiedere a Daniel Pedrosa. Portogallo, Estoril 2006, Hayden è in lotta per il titolo con Valentino, e alla penultima gara il compagno lo centra pochi metri dopo la partenza, mettendolo fuorigioco e facendogli addirittura perdere la leadership in Campionato. Per fortuna dello spagnolo, due settimane dopo, nel Round conclusivo di Valencia, Rossi fu protagonista di uno scivolone con la sua Yamaha, regalando così la corona al texano.

La stessa a cui ambiva nel 1998 Loris Capirossi, in occasione dell’ultimo appuntamento in Argentina della 250. La gara però non si disputava a Rio Hondo, bensì sul tracciato di Buenos Aires. Una lotta tutta in famiglia, dove l’alfiere Aprilia puntava allo scettro proprio come il compagno di squadra, Tetsuya Harada. Impossibile dimenticarsi quello che accadde all’ultimo giro con il contatto tra i due rivali. Il giapponese fu costretto ad alzare bandiera bianca in seguito alla caduta, Capirex alzò invece il titolo. Un titolo che portò dietro infinite polemiche riguardo la manovra del pilota italiano, a tal punto da chiudere la sua esperienza con la Casa di Noale e trasferirsi in Honda.

Già, proprio lo squadrone giapponese, che nel 1996 fu chiamato a fare i conti con l’accesa rivalità tra Mick Doohan e Alex Crivillé. In occasione del Round finale, che si corse sul circuito australiano di Eastern Creek, lo spagnolo centrò a poche curve dal termine l’idolo locale, negandogli la vittoria davanti al proprio pubblico. Vittoria che alla fine conquistò Loris Capirossi, precedendo Okada e Checa. Nonostante il sesto e l’ottavo posto dei due alfieri Honda, la gara non si concluse sotto la bandiera a scacchi. Al rientro nel box, infatti, Mick Doohan si recò dal compagno, accusandolo di non aver la percezione di come si corre. Dovizioso questo ce lo ha risparmiato, mostrando sangue freddo.         

   

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