Ci sono tanti particolari che rendono competitiva una MotoGP, alcuni apparentemente di poco conto e nascosti agli occhi dei più. Come i filtri dell’aria, un componente celato, a cui pochi fanno attenzione. Eppure è lui che consente al motore di ‘respirare’ bene, come uno sportivo che deve riempirsi i polmoni prima dello scatto decisivo.
Le Yamaha di Rossi e Lorenzo usano filtri dell’aria di BMC, un’azienda fondata nel 1995 da Gaetano Bergami. I primi passi furono con le Formula 1, poi arrivarono le moto.
“Ora abbiamo sedi in Italia, Germania, Cina e India - spiega il fondatore - In MotoGP collaboriamo del 2005 con Yamaha, con cui abbiamo 6 titoli mondiali”, a cui si aggiungono i 4 in SBK, i 21 Formula 1 e le 14 vittorie alla 24 Ore di Le Mans.
Qual è il segreto? Bergami ne svela uno: “il cotone oleato che usiamo, intrappola le particelle a partire da 7 micron, garantendo al motore il massimo dell’aspirazione pur filtrando le particelle più piccole”.
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