Tu sei qui

MotoGP, Qatar: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Lorenzo fa calare il silenzio, gli azzurri incantano in Moto3, 0 tondo per la Direzione Gara

Qatar: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Cambiare tutto per non cambiare niente. Michelin ed elettronica uguale per tutti non cambiano i valori in campo e le prime posizioni sono per i soliti noti. Anche le novità nella sala dei bottoni non impedisce alla Direzione Gara di sbagliare, una volta di più.

Le luci si spengono in Qatar con il Lorenzo di sempre, davanti a due coriacei Dovizioso e Marquez, mentre è Rossi a essere in affanno.

In Moto2 la gara è rovinata dalle decisioni arbitrali, in Moto3 esaltata dagli azzurrini. La prima gara è andata, ne restano 17.

IL BELLO – La covata ha dato alla luce dei galletti da combattimento, giovani ma tosti. Usano becco e artigli in gara e anche nelle dichiarazioni. Con 5 piloti nei primi 6 l’Italia in Moto3 sembra la Spagna di qualche tempo fa. Tutti bravi, ma qualcuno di più: Antonelli perché ha vinto, Bagnaia perché la seconda Mahindra al traguardo è 23ma, Bulega perché all’esordio. Meno Fenati che ha vanificato il podio con un errore all’ultimo giro e Bastianini che è scomparso nelle prime battute.

Valentino RossiIL BRUTTO – L’attesa non è stata premiata. Da Iannone e Rossi ci si aspettavano grandi cose, invece non hanno trovato la loro oasi nel deserto del Qatar. Andrea si è lasciato innervosire da Dovi – anche se il diretto interessato nega – e ha fatto scintille solo strisciando sull’asfalto. Valentino – per sua stessa ammissione – non ha mai avuto delle carte buone da giocare contro gli avversari. Per entrambi, esame di riparazione in Argentina.

IL CATTIVO – La legge non è uguale per tutti, soprattutto quando i giudici sono improvvisati. La Direzione Gara ha dimostrato che non esiste limite al peggio. Nelle FP4 non ha penalizzato Lorenzo per l’identica manovra che era costata un punto a Valentino a Misano. Passi.

In Moto2 ha dato il "meglio", non riuscendo neanche a gestire delle false partenze. Un po’ come se uno chef scuocesse un pasta in bianco. Cinque piloti sono stati penalizzati con il ride through, due con 20” dati quasi fuori tempo massimo. Siamo in buone mani…

LA DELUSIONE – Forse era chiedere troppo per un pilota e una moto appena svezzate in MotoGP. Però la Suzuki sembrava reggere il passo dei rivali e lo stesso Maverick Vinales. Invece ne è venuta fuori una gara grigia come un abito da festa ormai smesso. Sarà per la prossima volta.

Jorge LorenzoLA CONFERMA  – La moto ha scarpe diverse e un nuovo cervello più ‘stupido’. Dettagli che non disturbano Jorge Lorenzo. Il fabbro della MotoGP non ha perso il suo braccio (di ferro), guai a fare i conti senza di lui.

L’ERRORE – Era riuscito ad azzeccare la partenza – già un miracolo – poi si era messo a martellare come il miglior Lorenzo. Tutto in due giri, poi Jonas Folger ha saluta definitivamente la compagnia rotolando nelle vie di fuga. Game over.

LA SORPRESA – Gli occhi erano puntati da altre parti, in gara si sono presi le luci della ribalta. Dovizioso ha fatto vedere le palle, per nulla intimorito dal cagnaccio Marc. Marquez è stato l’unico a portare la Honda fra i migliori. Due piloti diversi, due storie diverse, ma l’applauso è per entrambi.

IL SORPASSO – Il più teso è stato quello di Marquez su Rossi. “Mentre passavo Valentino, ho pregato che non succedesse niente” ha rivelato Marc.

LA CURIOSITA’ –  Sui media scoppia il caso alette con turbolenze annesse. Peccato che le dichiarazioni dei piloti sul problema risalissero a Phillip Island. Intanto si pensa di vietarle in Moto3 e Moto2 per motivi tutti da scoprire.

IO L’AVEVO DETTO – Non ce ne voglia Iannone, ma ci ha servito la dichiarazione su un piatto d’argento: “in Qatar possiamo e dobbiamo vincere”.

Articoli che potrebbero interessarti