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MotoGP, Allarme Honda: elettronica, così non va

Marquez e Pedrosa in difficoltà con il software unico: "dobbiamo mettere a frutto i dati"

Allarme Honda: elettronica, così non va

Non sono dove vorrei essere”. Non è la prima volta che Marc Marquez dice queste parole negli ultimi mesi, ma sono il riflesso della realtà.

Il software unico ha tolto a Honda la sua arma più affilata, l’elettronica e bisogna ripartire - quasi - da zero. Al termine del primo turno di libere in Qatar, il piccolo diavolo è 7°, dietro al suo compagno di squadra Pedrosa.

Non siamo partiti nel migliore dei modi e neanche le sensazioni in sella sono il massimo. Peggiori di quelle dei test - ammette Marc - Dobbiamo ancora capire meglio l’elettronica. Oggi abbiamo fatto una modifica, ma ha dato effetti diversi a quelli che ci aspettavamo. Non riuscivo a essere costante, la moto si comportava in modo diverso a ogni giro, sia per quanto riguarda il freno motore che l’accelerazione”.

C’è tempo per sistemare le cose.

“Il punto positivo è che abbiamo capito i problemi che abbiamo e spero domani di tornare al livello dei test - continua - Meglio comunque che i guai capitino al primo turno di libere che più avanti”.

Intanto procede anche la sperimentazione sulle ali aerodinamiche ai lati della carena.

Ho provato sia la versione più grande che la più piccola - dice - In teoria dovrebbero dare maggiore carico all’anteriore e ridurre l’impennamento. Onestamente, non sento grande differenza”.

Dani PedrosaAnche per Dani le appendici sono l’ultimo dei problemi. Come il compagno di squadra, non nasconde le difficoltà che sta incontrando. Il lavoro è solo all’inizio.

Siamo partiti dall’assetto dei test e poi abbiamo provato qualche nuova idea - racconta Pedrosa - Abbiamo bisogno di migliorare e domani dovremo essere capaci di utilizzare al meglio le informazioni raccolte oggi”.

L’obiettivo è migliorare a 360 gradi.

L’elettronica è chiaramente il punto su cui concentrarci - sottolinea - Oggi mi è capitato di guidare dietro agli avversari e ho capito che alla nostra moto succede qualcosa di strano. Ma non dobbiamo fermarci lì, anche su telaio ed erogazione bisogna impegnarsi”.


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