Non ha voluto perdere tempo. Se nel primo turno ha preferito tenere le carte coperte, nel secondo ha deciso di attaccare. La FP2 del venerdì pomeriggio mette in mostra le doti di Michael van der Mark. È proprio l’olandese, secondo nella classifica iridata, a siglare il riferimento di giornata, grazie al tempo di 1’34”629, addirittura meglio di oltre un secondo rispetto a quanto fatto da Camier al mattino. Questa volta all’alfiere Agusta tocca recitare la parte da inseguitore, tanto da accontentarsi del dodicesimo crono a oltre nove decimi dalla vetta (+0.975).
Ad inseguire van der Mark ci ha pensato allora Sylvain Guintoli. Un testa a testa durato fino al termine quello tra il portacolori Yamaha e il rivale Honda, dove il francese ha dovuto fare i conti con un gap che sfiora i due decimi (+0.182). Colpo di reni per il transalpino rispetto alla FP1, così come per il sorprendente alfiere del team Althea, Jordi Torres, il quale ha agganciato con la BMW la terza piazza per sette millesimi su Alex Lowes.
Tra coloro che rincorrono ci sono anche la Kawasaki. Rea deve fare i conti con il quinto tempo (+0.685), 30 millesimi meglio di Hayden, ma può consolarsi con un passo gara che ha già messo in mostra il suo vero potenziale. Insomma, sembrano già esserci le condizioni per puntare al tris dopo Phillip Island.
Alle spalle di Nicky Hayden ecco l’altra ZX-10R di Sykes (+0.777), mentre risale la classifica la Ducati di Davies. Se al mattino il britannico ha visto dalla distanza la top ten, nel pomeriggio ha agganciato l’ottavo posto, precedendo di 18 millesimi il compagno Giugliano. Chi scende è invece Baiocco, il migliore della FP1 per gli azzurri, chiamato a seguire Camier col tredicesimo crono. Più distaccati invece De Angelis e Savadori, sfortunato il primo per un problema di elettronica, mentre il secondo vittima della rottura del motore. Niente da fare per il thailandese Kaewjaturaporn non qualificato.