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MotoGP, Rossi vs Marquez: sfida a colpi di freni

Brembo analizza lo stile dei due piloti: più linea Valentino, più aggressivo Marc

Rossi vs Marquez: sfida a colpi di freni

I paragoni fra Rossi e Marquez sono stati molteplici, in tanti hanno evidenziato le similitudini fra l’italiano e lo spagnolo, ma Valentino e Marc sono due piloti anche molto diversi tra loro. Soprattutto nella guida: il Dottore è un pilota dalla guida pulita, il piccolo diavolo è più sporco, con la moto sempre di traverso.

Entrambi, però, sono ottimi staccatori e Brembo ha analizzato le differenze proprio nella fase di frenata (trovate l’articolo integrale QUI). I risultati sono ottimi sia per Rossi che per Marquez, ma diversi sono i modi in cui vengono conseguiti.

Partiamo dal pesare: “contraddistinto da una frenata molto potente ed efficace, Valentino è solito recuperare alcuni metri ai piloti che lo precedono affondando la staccata. Grazie alla sensibilità affinata nella sua lunghissima carriera, la sua frenata è sempre lineare, mai brusca. In ogni frangente Rossi predilige controllare il rotolamento della ruota anteriore, per evitare spiacevoli sorprese. Non a caso, le sue cadute sono rarissime, come dimostrano i 230 GP consecutivi disputati dal 1996 al 2010”.

Il Dottore è dotato di grande sensibilità che non manca neppure allo spagnolo, che però la usa in modo diverso.

Marc Marquez ha un approccio più “selvaggio” alla frenata. Lo spagnolo è alla continua ricerca del limite e non teme la scivolata: nel 2015 è caduto 6 volte in gara pagando con altrettanti ritiri. Il suo stile di frenata contempla un utilizzo minore dell’impianto anteriore e non a caso la RC213V è una delle poche della classe regina ad utilizzare dischi di minore diametro (solitamente 320 millimetri), fatta eccezione per l’impegnativa pista di Motegi”.

Fin qui si è parlato dell’uso del freno anteriore, ma le differenze continuano anche per come utilizzano il posteriore.

Pur non essendo lineare come Jorge Lorenzo, Valentino Rossi fa della pulizia in percorrenza di curva uno dei suoi tratti distintivi. Per controllare il beccheggio il Dottore preferisce affidarsi all’acceleratore e al peso del corpo. Insomma, raramente lo si vede impiegare il disco posteriore in curva”.

A differenza del rivale, spesso protagonista di lunghissime derapate in entrata di curva.

Marc Marquez adotta uno stile che prevede lo spostamento del busto e della testa all’interno della curva per aprire il gas il più possibile. Correggendo le traiettorie con il disco posteriore riesce a conservare una velocità superiore in percorrenza di curva. Il risultato è lo scenografico pattinamento del pneumatico posteriore che lascia impressionanti virgole sull’asfalto”.

Due approcci diversi per il medesimo risultato, perché sia Rossi che Marquez sono due piloti velocissimi e due ossi durissimi in frenata.

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